Fin da piccolo ascoltavo all’infinito le cassette di mio fratello dei Beatles fino a consumarle. Adesso lo posso confessare, è passato un po di tempo. Il 19 luglio 2021 a UdinEstate 2021 salgono sul palco 4 italianissimi “inglesi” The Beatbox, fotocopia dei Fab Four di Liverpool. Insieme a loro “The 1000 streets’ Orchestra” a portare i brividi su alcuni dei brani della band inglese che hanno fatto la storia del pop mondiale.

Filippo Caretti, Marco Breglia, Jacopo Finazzo and Federico Franchi, artisti che hanno collaborato con grandi della musica pop e che con questo progetto portano le splendide canzoni dei Beatles in giro per l’Europa in modo assolutamente fantastico. Love me do, She loves you, A hard day’s night”, Yesterday, Yellow Submarine, Hello Goodbye, Hey Jude, Come together, Let it be, Get Back, per citare alcune hit della performance che hanno proposto. I suoni, la strumentazione, i costumi sono identici e sembra di ascoltare assolutamente gli originali. Il pubblico non è quello delle grandi occasioni, e questo fa male. Le cose che vengono proposte dagli organizzatori di queste manifestazioni sono sempre di livello, tutte, non viene chiunque ma sempre l’eccellenza. Peccato perché lo spettacolo era veramente trascinante, la mimica, il suono, la simpatia, gli assoli, l’energia sul palco è stata incredibile ma evidentemente a molti i Beatles non piacciono più e la platea e risicata. Il neo c’è sempre ed è sempre quello per quanto mi riguarda, il fonico si dimentica totalmente della chitarra di “George” durante gli assoli e ne scaturisce un sento ma non sento. Questa volta sono proprio di fronte ai diffusori. Conta comunque l’ensemble perché qualcosa di estremamente magico accade sul palco davanti al Castello di Udine. Le voci, uno spettacolo! Cori equilibrati e in tonalità e una pronuncia inglese che sarà presente per tutto il concerto fino alla fine compresi i saluti e ringraziamenti. Una tribute a tutto tondo. The Beatbox sono calati totalmente nella parte, noi pubblico nelle magiche atmosfere degli anni d’oro della musica pop mondiale dei Beatles. Cantiamo, battiamo le mani tutti, non ci sono proprio gli urli delle fans scatenate ma non siamo proprio un pubblico giovanissimo, se non dentro. Sembra comunque che sul palco ci siano quelli veri a suonare. Fa piacere che sul palco ci siano 4 italiani capaci di tanto. L’apice dei brividi si raggiunge quando “The 1000 streets’ Orchestra” eleva il suono di Yesterday, A day in the life, Stg. Pepper’s lonely hearts club band, Something, Let it be, All you need is love, Hey Jude e altre canzoni la maggior parte delle quali presentate nella seconda trance del concerto. Si perché due piccole pause per cambio abbigliamento sono il minimo per seguire un percorso discografico di 10 anni di successi musicali. Se doveste avere l’occasione andate a sentirli, ne vale veramente la pena e portate i vostri ragazzi. Penso ci sia bisogno di riappropriarsi di un po’ di magia nella musica pop. Grazie a The Beatbox, a “The 1000 streets’ Orchestra”, ai tecnici, al Comune e ad Azalea per averci dato modo di seguire l’evento e naturalmente grazie ai Fab Four per essere esistiti 10 anni nella musica mondiale.

© Massimo Cum per instArt

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