TEATRO VERDI PORDENONE

ATTESO AL TEATRO VERDI DI PORDENONE, MARTEDÌ 17 E MERCOLEDÌ 18 DICEMBRE (ORE 20.30) “LA TEMPESTA”, L’ULTIMO CAPOLAVORO DI WILLIAM SHAKESPEARE FIRMATO DAL REGISTA ROBERTO ANDÒ CON ILGRANDE RENATO CARPENTIERI NEI PANNI DI PROSPERO

Dopo aver aperto la Stagione di Prosa del Teatro Verdi con una prima nazionale lo scorso ottobre, è nuovamente in scena a Pordenone uno spettacolo firmato da Roberto Andò, regista abituato a muoversi con disinvoltura tra cinema, lirica e teatro. Martedì 17 dicembre alle 20.30 in cartellone La tempesta, una delle opere più profonde di William Shakespeare, dedicate al senso della vita, proposto in un suggestivo allestimento, di grande impatto, denso di spunti visionari, di colori e suoni mediterranei, prodotto dal Teatro Biondo di Palermo.
A vestire i panni di Prospero è Renato Carpentieri, un attore giunto alla sua piena maturità, all’essenza del suo grandissimo talento, affiancato da un cast di eccellenti interpreti (tra gli altri Vincenzo Pirrotta, che per questo spettacolo ha vinto il Premio “Le Maschere del Teatro italiano” come miglior attore non protagonista). L’ultimo capolavoro del Bardo, e suo definitivo congedo dalle scene, è un congegno teatrale prodigioso, in cui s’incrociano alcuni temi che prefigurano l’orizzonte della modernità: lo sguardo occidentale a confronto con quello dell’altro, la realtà e l’illusione, l’incantesimo della mente. In scena l’isola immaginata da Shakespeare diventa una casa disastrata che il protagonista usa come laboratorio di una speciale esplorazione dell’anima, e che è circondata da acque tempestose all’inizio, poi quiete e infine nuovamente mosse quando Calibano ne rimane l’unico abitante. Andò rilegge il testo attraverso il fluire, grandiosamente malinconico, della mente di Prospero: «Renato Carpentieri mi dà la certezza di un Prospero memore di quell’accento che ancora si ritrova in certi preziosi, e isolati, intellettuali del Sud, mossi da una disperata intelligenza, e, insieme, da una infinita disposizione al fantasticare, offesi dall’intollerabilità del reale, ma vocati a una dolente dolcezza, a un indomabile furore» scrive il regista a proposito del grandissimo attore a cui affida il ruolo fondamentale de “La tempesta”.
Nell’opera, Shakespeare incastona temi che saranno nodi fondamentali per la cultura moderna: la concezione del mondo “occidentale” nel confronto con “l’altro”, l’opporsi di realtà e illusione, il mistero della giovinezza e della morte. Il sapiente mago Prospero vive con la figlia Miranda su un’isola del Mediterraneo, assieme allo schiavo mostruoso Calibano e allo spirito Ariele. Il mago è stato il duca di Milano, spodestato dal fratello. Ora ne provoca il naufragio, con una tempesta che condurrà vivi ma dispersi nella misteriosa isola coloro che con l’usurpatore Antonio condividevano il viaggio. Questi e il re di Napoli Alonso dovranno fare un lungo cammino per raggiungere Prospero. Vicino a lui e a Miranda invece approda Ferdinando, il figlio del duca, e fra i due giovani, nasce l’amore. Vincendo tradimenti e complotti, Prospero ripristina l’ordine con le nozze di Ferdinando e Miranda, perdona tutti, e sotterrata la bacchetta magica, si appresta a ritornare in Europa lasciando l’isola a Calibano. «Penso che La tempesta sia un geniale omaggio al teatro, e una delle commedie più profonde che siano state dedicate al senso della vita» assicura Andò. «È l’opera della rigenerazione, dove il naufrago, il disperso, l’usurpato ritrovano il filo interrotto delle loro esistenze. Se c’è una ragione per cui ancora oggi questa commedia ci parla, è nell’idea che l’essere umano sia destinato a convivere con la tempesta, e che dopo ogni tempesta debba fare chiarezza dentro di sé».

Lo spettacolo è proposto in abbonamento: martedì nei percorsi Blu, Libero, Fidelity Gold, Fidelity Platinum; mercoledì Giallo, Arancio e Libero

Info e biglietti in biglietteria e on-line www.comunalegiuseppeverdi.it.

comunicato stampa