La partecipazione all’evento del 12 novembre è liberamente aperta a tutti, il percorso è di 6 km circa, al termine ribolla e castagne!
Nel conto alla rovescia verso le Premiazioni della 9^ edizione del Premio Percoto, in programma venerdì 25 novembre, c’è grande attesa per l’inaugurazione del Percorso turistico dedicato a Caterina Percoto / Percors turistic dedicât a Catine Percude__ Percorsi di Terra e Cultura. Appuntamento sabato 12 novembre, alle 14.30, a San Lorenzo di Manzano, proprio davanti alla Casa Natale dell’autrice: con l’Assessore alla Cultura del Comune di Manzano Silvia Parmiani, artefice del progetto realizzato in sinergia con la Regione autonoma Friuli Venezia Giulia e con Arlef.
Dopo una breve presentazione del percorso, si entrerà nel cuore dell’iniziativa, per scoprire le Icon Book disseminate lungo il percorso, da San Lorenzo di Manzano a Soleschiano e Manzinello: «l’obiettivo – spiega l’Assessore Silvia Parmiani – è promuovere la letteratura, legandola a doppio filo con i luoghi dove è stata vissuta e raccontata, valorizzando i luoghi e le personalità culturali più rappresentative di Manzano.
Il percorso turistico-letterario dedicato a Caterina Percoto, in particolare, segue i luoghi legati alle opere della scrittrice attraverso un percorso in costante dialogo con il patrimonio culturale, naturalistico ed eno-gastronomico del territorio». In corrispondenza ad ogni luogo peculiare dell’opera della scrittrice, i visitatori troveranno la segnaletica artistica curata dallo studio Altelier Borella di Manzano, con testi della studiosa Elisabetta Feruglio, per accompagnare i lettori negli angoli più suggestivi della cultura e letteratura espressa dal territorio. Ciascun itinerario si potrà percorrere a piedi o su due ruote: vere e proprie passeggiate culturali nel segno della movimentazione e del turismo sostenibile, attraversi i luoghi della concittadina più famosa di Manzano, Caterina Percoto. Il tracciato dei Percorsi si snoda dalla Casa Natale alla Chiesa di San Lorenzo, quindi verso la Quercia di Caterina Percoto e ancora in direzione di Villa Piccoli di Brazzà – Martinengo. Si prosegue verso i prati di Soleschiano, e il Mulino di Caterina Percoto, destinazione finale a Manzinello, Villa Morelli de Rossi.
Le stazioni ci portano così nei luoghi che l’autrice descrive, con il suo lessico fortemente ancorato al reale: dalla Casa Natale di una donna che fu scrittrice, imprenditrice, studiosa, governante ed educatrice, ai prati della frazione di San Lorenzo di Soleschiano dove riecheggia l’amore di Caterina Percoto per la sua terra, alla Villa Martinengo che racconta la grande amicizia con Pietro Savorgnano Di Brazzà e la curiosità infinita della Percoto per le terre lontane e per i viaggi. La segnaletica consentirà di approfondire i dettagli legati ad ogni luogo attraverso una tecnologia interattiva con QR code, che rimanderà anche ad estratti scelti dall’opera di Caterina Percoto, legati alla ‘stazione’ nella quale ci si trova. La partecipazione all’evento del 12 novembre è liberamente aperta a tutti, il percorso è di 6 km circa, al termine ribolla e castagne, in collaborazione con la Pro Loco di Manzano. Info e dettagli comune.manzano.ud.it

Caterina Percoto: grande scrittrice, ma anche…Imprenditrice
Nel 1854 Caterina riceve in eredità le terre di famiglia più gravemente compromesse da debiti. Seguendo l’ideologia liberale, la sua gestione è assolutamente innovativa: per l’allevamento, porta per prima in Friuli le gallinelle ‘razza america’, le vitelline di razza Swift antesignane della pezzata rossa friulana e i bachi da seta della Transilvania – ‘ho bisogno di gente che lavori, quindi il fattore e il gastaldo li faccio da me’.
Intellettuale
Caterina Percoto trascorre praticamente tutta la vita a San Lorenzo di Soleschiano. Attraverso una fi tta corrispondenza e una rete di conoscenze, però, riesce a prendere parte al mondo intellettuale del suo tempo. Amici cordiali sono per lei Francesco Dall’Ongaro, Pacifi co Valussi, Prospero Antonini, Carlo Tenca, Niccolò Tommaseo, Erminia Fuà Fusinato e Marina Baroni. Per via epistolare è in contatto anche con Giosuè Carducci e Giovanni Verga.
Linguista e traduttrice
Caterina è una donna assetata di sapere e innamorata delle lingue. Da sola, durante gli anni udinesi tra
il 1829 e il 1833, impara il latino, il francese e il tedesco. Prova dell’alto livello raggiunto è il suo esordio su La Favilla dove il suo commento puntuale alla traduzione del cav. Andrea Maffei di un passo del Messia di Klopostock denota un’altissima conoscenza non solo della grammatica della lingua tedesca, ma anche della realtà letteraria in cui Kolpstock si posiziona.
Militante
I fatti del 1848 vedono Caterina in prima fi la nel condannare i dolori infl itti dai soldati austriaci al Friuli, tanto da rischiare la prigione. Del 22 ottobre 1848 è l’articolo ‘Non una sillaba oltre al vero’ (Giornale di Trieste) dove l’autrice fa un freddo resoconto di quello che lei ha realmente visto nei paesi vicino a Soleschiano. Seguono inoltre diverse novelle come ‘La donna di Osopo’ o ‘La coltrice nuziale’ dove, nelle parole della ‘fraile’ Cati, la Percoto immagina quanto ‘bella sarebbe l’unione di sangue tra due popoli amici. Sarebbe preludio di quell’alleanza che nel cospetto di Dio stringerà un giorno come tante sorelle le nazioni della terra’.
Educatrice
Fin da ragazza, Caterina percepisce lo studio come mezzo per raggiungere una vita più consapevole
e appagante. Nel tempo, si occuperà molto anche dell’educazione femminile in cui vede non solo un riconoscimento sociale ma anche il raggiungimento della vita vera, quella dell’anima.
comunicato stampa