Una passione per gli animali divenuta proverbiale, tanto da intraprendere i suoi tour con camper e amici a quattro zampe al seguito, Serena Finatti –  voce e loop – domenica 1° dicembre sarà Al Tiglio di di Moruzzo (via Centa 8/A, prov. Udine) dalle 18,30 con Andrea Varnier – chitarre – per ripercorrere alcuni dei suoi pezzi storici e molte delle tracce del più recente Fragile e fiera, una riflessione sull’odierna generazione, su una società che incontra e si scontra con la velocità rivelandosi fragile e incapace di essere felice pur avendo tutto.

Lo stesso set che ha firmato la recente tournée di successo in Germania e la bella esperienza con la Radio Svizzera per la trasmissione Anime Salve. Un repertorio originale e raffinato, assieme ad alcune rivisitazioni di grandi classici della musica italiana e non solo. Un concerto dalle atmosfere intime e delicate, ma capace anche di coinvolgere e appassionare grazie all’elevato livello tecnico dei musicisti.

L’appuntamento, che si inserisce all’interno della rassegna Le domeniche d’autunno al Tiglio, sarà ghiotto in tutti i sensi per i vegani e non solo.
Al Tiglio è oramai il tempio della cucina vegana e naturale in Friuli. Dal 2014 Max, Sabrina e tutto lo staff hanno saputo diventare un punto di riferimento, non solo per vegani e vegetariani, grazie a una cucina sana, etica e consapevole, ma soprattutto varia, colorata e semplicemente buona. Il programma artistico offerto per la serata comeprenderà: un aperitivo con vini naturali, birre artigianali, cocktails e bevande analcoliche, infusi e te caldi. Dalla cucina stuzzichini a scelta e per cena un piatto unico, focacce e l’intera carta dei dolci. Non sarà disponibile il servizio ristorante con menu alla carta.

Serena Finatti: voce, piano, loop station. La loop station è un attrezzo elettronico, che permette a Serena di giocare con la voce creando delle linee vocali che si sovrappongono, registrandole dal vivo. Praticamente in alcuni brani è la sola voce che fa tutto: armonia, ritmo e melodia, a occhi chiusi Serena sembra non essere sola mentre canta… Negli anni questa è diventata una delle caratteristiche che le ha permesso di farsi notare in Italia e all’estero e che la rendono sempre interessante da scoprire, anche grazie al suo uso nelle parti improvvisate o di interazione con il pubblico.

Andrea Varnier: chitarra acustica, loop station. Andrea suona la chitarra acustica con una tecnica molto personale sviluppata grazie al suo articolato percorso di studio (classica, fingerstyle, metal, jazz) e alle sue numerose esperienze live in tutta Europa. Anche Andrea usa la loop station, realizza delle combinazioni armoniche e ritmiche tutte rigorosamente suonate e registrate sul momento, con le quali accompagna e arrangia quasi tutti i brani del concerto.

Pietro Sponton: percussioni.  Diplomato al conservatorio G.Tartini di Trieste. Approfondisce lo studio della batteria frequentando per cinque anni la scuola “Dante Agostini” con il maestro Adolfo Dal Forno e diversi corsi con i migliori batteristi italiani e stranieri. Oltre alla batteria e alle percussioni classiche, frequenta dei corsi per approfondire lo studio delle percussioni usate nella musica tradizionale, folk, etnica. (congas, djèmbe, bodhràn, tamburi a cornice, ecc…) Come percussionista classico ha lavorato con vari enti lirici (Catania, Trieste, Verona), orchestre sinfoniche (tra cui l’Orchestra Sinfonica Nazionale RAI di Torino) e con orchestre, ensemble di musica da camera e di percussioni del triveneto. Come batterista e percussionista svolge un’intensa attività concertistica nell’ambito della musica jazz, pop, folk, che lo ha portato ad esibirsi sia in Italia che all’estero (Austria, Croazia, Francia, Slovenia, Stati Uniti, Ungheria).
Sing&Feel: Andrea Gorassini, Alessia Mei, Elena De Grassi, Elisa Perucci, Lara Martella, Marta Burba, Sofia Giraldi.
Sette giovani, tra i 12 e i 24 anni. Cantano, suonano, recitano e ballano. Le voci di questo ensemble vocale sono tutte diverse tra loro e molto particolari. Il percorso vocale che stanno facendo infatti tiene conto proprio di questo: della loro unicità. Nello spettacolo passano dal canto a due, tre voci, ai momenti solistici e all’unisono di carattere, con il quale comunicano in maniera incisiva il messaggio al pubblico. In diversi momenti musicali i Sing&Feel contribuiscono ad arricchire i brani utilizzando piccoli strumenti a percussione originari di diverse parti del mondo come: il triangolo, gli shakers, piccole campane a vento, cavigliere a sonagli, bastoni della pioggia. In alcuni brani i Sing&Feel “usano” il proprio corpo (body percussion) come strumento a percussione, per eseguire figurazioni ritmiche anche non semplici rafforzando così l’impatto emotivo e sonoro dei brani. Dove lo spazio lo consente, uniscono al canto anche il movimento coreografico.

Comunicato Stampa