LA SCOMPARSA DI MIA MADRE
Giovedì 17 ottobre il documentario su Benedetta Barzini, ospite a Cinemazero.
Una donna straordinaria che negli anni ‘60 è stata modella, icona di grandi e grandissimi, e ora docente di antropologia della moda, una femminista che ora desidera solo sparire.
In collaborazione con Carta di Pordenone
Benedetta Barzini, a 75 anni, desidera una cosa sola: scomparire. Suo figlio decide di girare un film “con e contro” la madre, riluttante protagonista di un corpo a corpo fisico e verbale con l’occhio che sta dietro la macchina da presa. La scomparsa di mia madre, questo il titolo del film d’esordio firmato da Beniamino Barrese, sarà presentato a Cinemazero giovedì 17 ottobre alle 20.45 alla presenza di Benedetta Barzini, icona degli anni ’60, che ispirò i più importanti fotografi e artisti dell’epoca come Andy Warhol, Richard Avedon, Salvador Dalì e Irving Penn e che ora, alla soglia degli ottanta, si definisce femminista e vorrebbe solo scomparire. Unico titolo italiano all’ultimo Sundance, vincitore del Premio Tasca d’Oro al Salina Doc Fest, del Women in Film Award Italia e della Menzione Speciale Giuria Italia al Biografilm, il documentario è un racconto senza finizione. È il “ritratto di una donna in rivolta” come scrive il New York Times “che svela il lato ferocemente politico del nostro privato.” La scomparsa di mia madre, infatti, non vuole essere biopic di fiction né documentario informativo, celebrativo o testamentario. Anzi, è quasi chirurgico nel non dare coordinate su famiglie e parentele, e sbrigativo nel sintetizzare il periodo newyorkese trascorso a braccetto con star dell’arte e del jet set. È molto concentrato sulla ricerca di riappropriazione di un’immagine nella sua autenticità, sul tentativo di sottrarre un viso, un corpo, allo sguardo del sistema moda e alla sua rappresentazione convenzionale per restituirlo ai momenti più ordinari, agli atteggiamenti meno glamour.
“Ho passato la vita a filmare e fotografare mia madre, senza sapere perché.” Spiega il figlio – regista. “È stata la mia prima modella, la mia preferita. Quando mi ha detto di aver deciso di andarsene e di non tornare mai più, ho capito che non ero pronto a lasciarla andare”.
L’evento vanta la collaborazione di Carta di Pordenone che, da luglio del 2015, promuove una rappresentazione rispettosa della persona dell’ambito dell’informazione e della comunicazione, con il compito di contrastare tutti gli stereotipi di genere, favorendo la diffusione dei principi di uguaglianza e pari opportunità.
Prevendita attiva: www.cinemazero.it
comunicato stampa