Sabato 1 febbraio alle 20.30 va in scena al Teatro Bobbio “Barzellette” con Ascanio Celestini, lo spettacolo tratto dal libro scritto dallo stesso Celestini edito da Einaudi. Cani parlanti, situazioni tra moglie e marito, sferzate al potere, qualche scorrettezza e qualche volgarità addomesticata. Insomma, ce n’è per tutti nel Barzellette che l’attore romano porta in scena in questo spettacolo fuori abbonamento alla Contrada. Il sipario si alza su una piccola stazione terminale. I treni arrivano e tornano indietro perché i binari si interrompono. Un vecchio ferroviere parla al becchino del paese in attesa di un morto di lusso. Nell’attesa, il ferroviere racconta le sue barzellette, quelle che ha raccolto dai viaggiatori. Gente sconosciuta che arriva e riparte senza lasciare nient’altro che le proprie storie buffe. E perché le ha raccolte? Per far ridere il capostazione. Nel tempo il vecchio ferroviere s’è innamorato delle sue storielle e non si sa se un giorno le racconterà davvero all’uomo per il quale sono state raccolte. O forse gliele ha già raccontate. Forse il capostazione è lui. Forse non c’è nemmeno una stazione, il treno non arriverà mai e il becchino è venuto per seppellire proprio il barzellettiere. L’unica certezza è che quel vecchio non riesce a starsene zitto. Le barzellette pescano nel torbido, nell’inconscio e la loro forza sta nel fatto che l’autore coincide perfettamente con l’attore. E così racconta anche la sua vita e persino alcuni temi tutt’altro che faceti come l’immigrazione e l’omosessualità. «Non esiste uno Shakespeare delle barzellette – spiega Ascanio Celestini – Chi le racconta si prende la responsabilità di riscriverle in quel preciso momento. Ma anche l’ascoltatore diventa implicitamente un autore. Appena ascoltata, può a sua volta diventare un raccontatore, ovvero un nuovo autore che la cambia, reinterpreta e improvvisa».
Sabato 1 febbraio le “barzellette” di Ascanio Celestini in scena al Teatro Orazio Bobbio di Trieste
da Comunicato Stampa | Gen 27, 2020