“Ritorniamo al Rossetti!”

Già il motto della conferenza stampa di oggi dello Stabile del Friuli Venezia Giulia anticipa la notizia più gradita: il rientro a teatro a partire da ottobre. Dopo la parentesi estiva all’aperto (con le belle attività inserite nel cartellone di Miramare Estate) si torna quindi nella storica sede del teatro, per una stagione ancora in via di costruzione ma con già qualche anticipazione da dare, per ripartire con ottimismo dopo i mesi di stop forzato. Per l’occasione ci è stato quindi possibile riattraversare dopo mesi la platea, per salire simbolicamente sul palco e ascoltare le ghiotte anticipazioni dal punto in cui tra qualche mese -ci si perdoni la frase fatta forse un pò abusata- “tornerà la magia”.

La prima cosa che hanno voluto sottolineare il Presidente del Teatro Stabile Francesco Granbassi e il Direttore Franco Però è l’attenzione alla sicurezza e a tutte le norme e disposizioni anti-Covid. L’inizio di stagione sarò dunque a capienza ridotta, per garantire le distanze di sicurezza in platea, e tutte le decisioni in merito agli spettacoli sono state prese nell’ottica del dare la miglior offerta possibile per queste condizioni di riduzione.

Più precisamente, la Stagione 2020-2021 articolerà la programmazione suddividendola in due parti: la prima correrà fino alla fine del 2020 (data fino a cui saranno certamente vigenti le restrizioni anti-covid), mentre la seconda si aprirà con il nuovo anno. Una scelta di saggezza e di carattere soprattutto organizzativo che permetterà allo staff dello Stabile regionale di intervenire agilmente in caso di un auspicabile allentamento o di una modifica delle misure di sicurezza sanitaria.

Si inizierà il 6 ottobre con una produzione presentata a Trieste in prima nazionale: “La pazza di Chaillot”, adattamento del testo di Jean Giraudoux a cura di Letizia Russo (una delle più quotate drammaturghe contemporanee, che con lo Stabile ha già collaborato per “L’onore perduto di Katharina Blum”) e per la regia di Franco Però. Nel ruolo del titolo Manuela Mandracchia -una delle punte di diamante del teatro italiano, più volte Premio Ubu- con al fianco un attore di assoluta statura, Giovanni Crippa (ammirato coprotagonista del recente “L’infinito tra parentesi”) assieme alla Compagnia Stabile del Teatro e ad altri interpreti ancora in via di definizione. Un cast e un allestimento ragguardevoli, dunque, per proporre al pubblico un testo presago, capace di sollecitare riflessioni molto attuali, una commedia fantastica “folle, ecologica, politica, poetica ed ingenua”, come la definisce il regista.

Altro graditissimo annuncio è il ritorno di molti degli spettacoli che non hanno potuto andare in scena negli ultimi mesi della scorsa stagione: ritorneranno allora in scena “Scintille” –un esempio eccellente di teatro civile con Laura Curino, diretta da Laura Sicignano– “Arsenico e vecchi merletti” -la commedia di Joseph Kesserling magistralmente interpretata da Anna Maria Guarnieri e Giulia Lazzarini-, per finire con l’attesissimo “Slava’s Snow Show”, esperienza di emozione teatrale che da oltre vent’anni sa entusiasmare grandi e piccini con il suo sguardo poetico e incantato.

Non mancherà il solito occhio di riguardo verso un genere sempre apprezzatissimo a Trieste: il musical. Per ritornare a vivere il suo clima emozionante si sta lavorando a una nuova rassegna, intitolata “Le stelle del Musical” che vedrà la partecipazione di molti nomi di prima grandezza del musical italiano e internazionale sul palcoscenico del Rossetti. Non è stato ancora possibile rivelare dei nomi ma saranno certamente eventi unici e in esclusiva per l’Italia, come la tradizione dello Stabile ci ha abituati.

Per chi avesse proeccupazioni in merito ai prezzi, la conferenza di oggi è stata l’occasione per dissiparle tutte: Granbassi e Però hanno infatti ribadito come non sia in alcun modo previsto un aumento. Le decisioni in merito alla stagione (soprattutto la prima parte) sono state prese tenendo in altissimo conto quest’aspetto, quindi si sono cercate solo soluzioni che permettessero una totale continuità coi prezzi della scorsa stagione nonostante la capacità ridotta della platea. Non saranno invece utilizzabili nella nuova stagione le “stelle” residue di quella 2019-2020, ma è ancora attivo il programma di trasformazione di tali stelle residue in un voucher da poter utilizzare nel 2020-2021. È stato però sottolineato dal Presidente dello Stabile come molti triestini abbiano comunicato di voler rinunciare a tale rimborso in voucher, come segno di supporto e di vicinanza alla realtà teatrale della città, che così tanto ha sofferto (e sta continuando a soffrire) il periodo di lockdown.

La vicinanza della città al suo Stabile è comunque cosa nota. Lo dimostra anche l’accoglienza calorosa ricevuta dai quattro spettacoli estivi proposti nell’ambito della rassegna Trieste Estate: fino ad ora “I Bagni di Trieste” e “A Sarajevo il 28 giugno” a Miramare, “Morire per quattro monete” all’Orto Lapidario del Museo dell’Antichità Winckelmann e “Triestini d’Oltremare” alla Centrale Idrodinamica del Porto Vecchio – quest’ultimo ancora in corso, fino al 9 agosto – hanno registrato oltre 1500 presenze (e se si pensa alla limitatissima capacità di 40 o anche meno persone a ogni replica, è un numero decisamente ragguardevole) e soprattutto una sincera, entusiasta partecipazione da parte del pubblico: una base importante per lavorare a una bella nuova stagione. Come siamo sicuri che sar quella ormai alle porte.

Luca Valenta / ©Instart

 

 

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