“ISTRIA MUSICA DI CONFINE” RISCOPRE L’OPERA DEL POLESANO ANTONIO SMAREGLIA, TRA VERDI E WAGNER
DOMENICA 24 APRILE ALLE 11 UN CONCERTO LIRICO PROSEGUE A PORDENONE IL PROGETTO PROMOSSO DALL’ORCHESTRA SAN MARCO (IN REPLICA A LIGNANO ALLE ORE 17) IL SOPRANO ANNA VIOLA E IL TENORE ALESSANDRO CORTELLO, CON FEDERICO LOVATO AL PIANOFORTE, SPAZIANO TRA LE MUSICHE DELLA “REGIONE AUSTROUNGARICA” NEL XIX SECOLO
Prosegue la stagione dei concerti di primavera dell’Associazione Orchestra e Coro San Marco di Pordenone, all’interno della quale uno speciale fil-rouge è costituito dagli eventi del progetto “Istria Musica di Confine”, percorso transfrontaliero costruito dal direttore artistico Federico Lovato in partnership con il Centro Culturale Internazionale della Gioventù Musicale Croata, ente promotore del festival di Grisignana, nel cuore della Regione istriana.
Dopo il primo concerto dedicato al periodo d’oro della Serenissima, il cui vessillo abbracciava tutto l’Alto Adriatico, domenica 24 aprile alle 11 l’Auditorium della Scuola di Musica Città di Pordenone, in piazza della Motta, ospiterà il secondo appuntamento di questa rassegna, che balza di un secolo in avanti, rendendo omaggio all’Istria come “Regione Austroungarica” nel pieno della sua storia ottocentesca. Sul palco il soprano Anna Viola e il tenore Alessandro Cortello, con lo stesso Federico Lovato al pianoforte e prolusione musicologica di Alessio Venier. Lo stesso concerto sarà in replica alle 17 anche a Lignano Sabbiadoro in Sala Darsena, in collaborazione con l’Associazione Insieme per la Musica (ingresso gratuito – info 340 4664294, insieme.musica@tiscali.it).

Intorno alle molteplici influenze culturali della Mitteleuropa, si accende nel XIX secolo il primato dell’opera lirica, attraverso i suoi più acclamati protagonisti, con le loro diverse concezioni musicali ed estetiche: Verdi, Mascagni, Puccini nell’evoluzione del melodramma italiano, l’“opera d’arte totale” di Wagner e quindi l’operetta, tanto amata anche sui palcoscenici di Trieste, città-cerniera tra nord e sud di un Impero che si avviava a vivere i suoi ultimi splendidi bagliori di vita. Tra questi due mondi si mosse in particolare la figura del compositore Antonio Smareglia, di origini istriane (nato a Pola nel 1854), i cui studi e formazione si svilupparono tra l’Austria e Milano (dove ebbe modo di frequentare Verdi, Arrigo Boito e l’ambiente tardo ottocentesco del melodramma italiano), mentre i suoi maggiori successi arrivarono dalle città dell’impero asburgico: Vienna, Praga, Berlino, Trieste. Compositore decisamente post-wagneriano, non ebbe grande seguito nel Regno d’Italia e subì infine una sorta di “isolamento culturale”, anche per non aver aderito alla causa dell’irredentismo, morendo quindi a Grado nel 1929. La sua rimane quindi a tutti gli effetti una “musica di confine”, considerata dagli italiani troppo austriaca o slava, e dai popoli mitteleuropei troppo italianeggiante. L’occasione del progetto della San Marco, sostenuto dalla Regione Friuli Venezia Giulia, dalla Fondazione Friuli, dal Comune di Pordenone e dalla Camera di Commercio di Pordenone-Udine, offrirà spazio per una riscoperta moderna, accanto ai suoi contemporanei.
Il concerto di Pordenone è ad ingresso libero, con prenotazione gradita ai recapiti della San Marco: concertiocsm@gmail.com – sms/whatsapp al n. 333 3015009

comunicato stampa
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