‘NON LASCIATEMI SOLO’ STORIA DI MONS. PIETRO COCOLIN, il vescovo che voleva fare il parroco
PRESENTAZIONE AD AQUILEIA,
SABATO 10 DICEMBRE, ORE 17.30 – SALA CONSILIARE

A quarant’anni dalla morte, Pier Paolo Gratton, giornalista e saggista, presenta la sua ultima fatica, il libro-biografia su mons. Pietro Cocolin (Saciletto di Ruda 1920, Gorizia 1982), “il vescovo che voleva fare il parroco”. L’incontro-dibattito si svolgerà sabato 10 dicembre, con inizio alle ore 17.30, nella sala consiliare di Aquileia. Interverrà – dopo i saluti del sindaco, Emanuele Zorino, e della presidente del locale Fogolar furlan, Luisa Contin – il giornalista  Andrea Bellavite che dialogherà con l’autore del libro nel tentativo di chiarire e scandagliare alcuni aspetti dei 15 anni di apostolato del presule, primo friulano a guidare l’arcidiocesi di Gorizia. Le conclusioni saranno di mons. Armando Zorzin, vicario episcopale della diocesi isontina.
Il libro di Gratton parte da lontano: dai primi decenni del ‘secolo breve’ per inserire la vita del giovane Pietro nel contesto sociale e politico della Bassa friulana di quegli anni. Poi il libro entra nei seminari di Gorizia – il Minore e il Teologico – per illustrare le modalità con le quali venivano istruiti i giovani seminaristi. Quindi, la terza parte del libro si sofferma sui 23 anni di don Pietro (o don Rino come lo chiamavano gli amici) prete a Cormons, Terzo d’Aquileia, Aquileia e Monfalcone prima di essere nominato vescovo su impulso di mons. Andrea Pangrazio, mentore di Cocolin sulla cattedra dei santi Ilario e Taziano. L’ultima parte del volume, quella più corposa, analizza i 15 anni di Cocolin ai vertici della diocesi: anni drammatici – sia per la storia d’Italia sia della Chiesa – che don Rino non avrebbe mai voluto vivere poiché a lui interessava fare il parroco nella sua amatissima Aquileia.
Il libro si avvale delle consultazioni dei ‘diari’ di Cocolin – si tratta di quattordici quaderni scritti fitti fitti dal parroco e dal vescovo friulano – dai quali emergono fatti e situazioni del tutto sconosciuti: dalla scelta missionaria della diocesi e dalle difficoltà all’interno del Presbiterio fino all’indizione del Convegno ecclesiale del 1982 che non venne svolto a causa dell’improvvisa morte del presule. Un libro che fa chiarezza di tante situazioni e che avanza alla fine una ipotesi rimasta finora inespressa nelle ricostruzioni della figura del prete di Saciletto divenuto del tutto inaspettatamente vescovo della diocesi sull’Isonzo.

comunicato stampa