PIERPAOLO CAPOVILLA LEGGE PASOLINI
GIOVEDI 23 GENNAIO A SAN VITO AL TAGLIAMENTO IL READING DEL ROCKER, LEADER DEL TEATRO DEGLI ORRORI E DEGLI ONE DIMENSIONAL MAN TRATTO DALL’OPERA “LA RELIGIONE DEL MIO TEMPO” IN CUI PASOLINI PROFETIZZA LA SOCIETA’ ITALIANA DEL CONSUMISMO E DELLA CORRUZIONE
Pierpaolo Capovilla, una fra le voci più autorevoli del rock italiano, fondatore de Il Teatro degli Orrori e degli One Dimensional Man, sarà sul palco del teatro Arrigoni di San Vito al Tagliamento, giovedì 23 gennaio, alle 21, protagonista della lettura scenica “Capovilla legge Pasolini” organizzata dall’associazione culturale Ottagono di Codroipo con il Centro Studi Pier Paolo Pasolini e il contributo dell’amministrazione comunale,
Capovilla, che fa inoltre parte del progetto musicale Bunuel e da anni porta in giro per l’Italia reading teatrali dando voce ai versi di Vladimir Majakovskij, Antonio Delfini, Sergej Esenin, Antonin Artaud, interpreterà poesie di Pier Paolo Pasolini tratte dall’opera “La religione del mio tempo”.
Pubblicata nel 1961, “La religione del mio tempo” mantiene oggi un’attualità sorprendente. Il poeta vide con chiarezza profetica come la società italiana, appena liberatasi dal nazi-fascismo, andava dimenticandosi dei valori della Resistenza per abbracciare i controvalori del consumismo più sfrenato, dell’arrampicamento sociale e della corruzione. Quel processo di oblio dei valori dell’uguaglianza, della giustizia e del progresso umanistico propri della resistenza, fu infatti un processo di costante allontanamento dagli stessi che irrompe oggi nella nostra contemporaneità deflagrando nel tessuto sociale della comunità italiana, e trasformando quest’ultima in una molteplicità di individui indifferenti gli uni agli altri. È ciò che Pasolini individuava sapientemente come il riemergere del fascismo nell’imborghesimento delle masse. Il consumismo altro non è che la vittoria della legge del più forte.
Nel contesto della contemporaneità in cui insistono le nostre vite, questa “lettura scenica” del poema pasoliniano vuole essere un tentativo di riavvicinamento non soltanto alla poesia di Pier Paolo Pasolini, ma alla critica, impietosa e crudele, che egli seppe esprimere nei confronti del consorzio umano che chiamiamo Repubblica Italiana.
Questa lettura vuole essere un atto genuinamente politico e partigiano, in un momento storico che è forse il più periglioso che la nostra democrazia abbia fino ad oggi affrontato.
L’ingresso è libero.
comunicato stampa