SI INAUGURA LA MOSTRA PREMIO D’ARTISTA MATTADOR
Museo Revoltella, 26 ottobre ore 17:00
Da oltre dieci anni l’associazione Mattador, nata per continuare idealmente i sogni e i progetti di un ragazzo di multipli talenti che ci ha lasciato troppo presto, ha dato tramite il suo Premio e le sue attività formative grandi occasioni a tanti altri ragazzi che aspirano a fare del cinema il proprio mestiere.
Tutto quanto è stato fatto in questi dieci anni è stato ispirato dalle passioni e dal pensiero di Matteo Caenazzo, giovane triestino diplomato in decorazione pittorica al Liceo artistico Nordio e formatosi in Tecniche Artistiche e dello Spettacolo a Ca’ Foscari, scomparso prematuramente nel giugno 2009. La missione di Mattador è stata sempre quella di far emergere e valorizzare nuovi talenti dai 16 ai 30 anni, offrendo loro la formazione nei mestieri del cinema: accanto ai premi in denaro si svolgono qualificati percorsi dedicati allo sviluppo dei loro progetti – dalla sceneggiatura alla regia, dalla storia disegnata alla stop-motion – svolti insieme a tutor professionisti di livello nazionale ed internazionale.
Ma Mattador in questi 10 anni è stato anche arte contemporanea e sabato 26 ottobre alle ore 17:00 presso il Museo Revoltella, si inaugurerà un altro prezioso tassello delle attività di Mattador: “10 anni di Premio d’Artista Mattador” con le opere di dieci tra i maggiori esponenti dell’arte contemporanea. La presentazione sarà a cura di Riccardo Caldura, che da molti anni cura questa particolare sezione di Mattador dedicata all’arte.
Matteo Caenazzo, cui è dedicato il “Premio Internazionale per la Sceneggiatura Mattador”, si diplomò in decorazione pittorica al Liceo artistico Nordio della sua città, dove lavorò al Teatro Miela, continuò il suo percorso di formazione a Venezia, dove studiò, e si laureò ad honorem, al corso di Tecniche artistiche e dello spettacolo alla Facoltà di Lettere e filosofia dell’Università Ca’ Foscari. In quei medesimi anni, mantenne vivi i suoi interessi per l’arte, seguendo lezioni all’Accademia di Belle Arti, lavorando al Teatro La Fenice. Pur molto giovane, da tempo il suo talento si espresse con la parola non meno che con l’immagine. Lo scrivere, l’elaborare moltissimi appunti visivi, il raccontare storie erano il suo modo di vivere, traendo stimoli dal mondo e dalle arti per progetti a venire.
«L’aver voluto ricordare queste componenti della ricerca di Matteo, costituisce la premessa, e il senso della continuità, del Premio d’Artista che accompagna come un importante tassello, l’attività di Mattador fin dal suo esordio» dice Caldura «Per il Premio sono stati coinvolti artisti contemporanei noti a livello nazionale ed internazionale, con un prestigioso curriculum espositivo in gallerie e musei, chiedendo loro di proporre libere interpretazioni grafiche, prendendo spunto dal lavoro e dalla persona di Matteo. Per la prima volta vengono presentate tutte le elaborazioni grafiche che sono state regalate ai giovani vincitori delle varie edizioni di Mattador, come segno di riconoscimento del loro valore, e un incoraggiamento affinchè continuino a credere in quello che fanno come ci ha creduto ogni giorno Matteo.»
Gli autori e le loro tirature a stampa fine art giclée, in esemplari numerati e firmati, per le varie edizioni del Premio fra il 2010 e il 2019 sono i seguenti: Serse, Un disegno per le parole; Sergio Scabar, Le macchine di Matteo; Stefano Graziani, Alcuni motivi per guardare in uno specchio; Massimo Pulini, Attraverso Matteo; Massimo Kaufmann, Matteo; Luigi Carboni, Mattador; Massimo Bartolini, Aerei; Remo Salvadori, Triade; Hans Op de Beeck, Merry-go-round in the Snow; Loris Cecchini, Pensare per immagini / I must have seen things again and again.
I lavori esprimono le distinte poetiche degli autori, e sono pienamente riconducibili alla loro ricerca. Era «importante nell’intento e nella concezione del Premio» continua il curatore «che fosse percepibile la coerenza fra quanto prodotto per Mattador e la più ampia produzione degli autori. Si è generata così una raccolta di immagini, singolarmente ben individuabili, e allo stesso tempo in grado di strutturare una sorta di mosaico collettivo avente come tratto comune una biografia. Nel Premio d’Artista si rispecchia la stessa ideazione di Mattador che negli anni, grazie ai moltissimi lavori dei giovani partecipanti, ha continuato a rigenerare nell’unico modo possibile, quello creativo, ciò che era stato prematuramente interrotto.»
Insieme a queste grafiche autoriali viene presentata una selezione dei lavori di Matteo, volutamente richiamando così le motivazioni originarie del Premio. Suoi quaderni di schizzi e disegni, annotazioni diaristiche, fogli da piccoli album rappresentano l’occasione per avvicinarsi alla poetica di un giovane, tesa fra visione e descrizione, fra ombra e luce, non di rado pervasa da una sottile inquietudine.
Il progetto espositivo, a cura di Riccardo Caldura, è stato possibile grazie alla fattiva collaborazione con il Museo Revoltella e con l’amministrazione comunale triestina. La mostra sarà visitabile fino al 6 gennaio.
comunicato stampa