Federico Rossi – Presidente Associazione Mittelfest

Il bilancio relativo all’esercizio 2019 dell’associazione culturale Mittelfest si è concluso in maniera positiva, con i conti in equilibrio e un leggero utile di esercizio, in linea con il principio del pareggio di bilancio a cui è tenuta a ispirarsi ogni buona amministrazione di carattere pubblico e che noi abbiamo sempre cercato di 
perseguire. Inoltre alla fine di questo secondo mandato triennale, dopo sei anni di gestione come amministratori lasciamo una situazione finanziaria e patrimoniale virtuosa, con un notevole incremento del 
patrimonio netto, di gran lunga superiore a quello che avevamo ereditato, che costituisce una garanzia di tranquillità per i nuovi amministratori. Va evidenziato che, oltre ad avere adottato una oculata gestione  economica e finanziaria, molto del nostro impegno si è concentrato sull’ampliamento dell’organico in pianta stabile attraverso l’assunzione di nuove figure professionali, su una maggiore efficienza della macchina amministrativa, e soprattutto, per quanto riguarda il festival, su un più elevato livello della sua qualità artistica, rilanciandone l’anima internazionale ed europea. Da questo punto di vista gli sforzi profusi sono stati premiati da risultati più che soddisfacenti, certificati da alcuni dati inconfutabili, come ad esempio l’assegnazione da parte della giuria internazionale EFFE – Europe for Festivals, Festivals for Europe – del marchio di qualità a 26 festival europei selezionati, tre dei quali italiani, fra cui lo stesso Mittelfest, oppure le trasmissioni televisive mandate in onda dal canale culturale RAi 5, che lo scorso anno ha proposto alla platea nazionale quattro concerti internazionali e il documentario “Visionari da 27 anni. Un grande festival europeo nello straordinario palcoscenico della città Unesco di Cividale del Friuli”. Se l’essenza della vera Cultura è quella di essere cultura, in quanto generatrice di civiltà e necessaria più che mai in questa nostra epoca di decadenza, non è accettabile che un evento artistico internazionale 
di questa portata venga svilito alla stregua di una qualsiasi impresa commerciale, sulla base esclusiva, o quasi, di parametri quantitativi-economici-manageriali. Se questi aspetti vengono considerati alla luce di più complessi criteri di qualità e di valore è indubbio il successo dell’ultima edizione del festival cividalese, che è stata una delle migliori da molti anni a questa parte, apprezzata da critici qualificati e coronata da una calorosa partecipazione del pubblico, in un clima di partecipazione entusiasta e di straordinario coinvolgimento emotivo. E ciò è stato realizzato nonostante il pesante taglio dei finanziamenti regionali che nel 2019 è stato complessivamente di circa 150.000 euro rispetto all’anno precedente, dal momento che alla riduzione del contributo diretto va aggiunta quella della giunta regionale, nonché l’azzeramento dell’intervento promozionale di PromoTurismo Fvg.

A conclusione di questo percorso, che per me è stato impegnativo, ma di grande arricchimento, sono riconoscente a tutti i compagni di viaggio, alla moltitudine di collaboratori e in modo particolare ai colleghi del consiglio di amministrazione, che si sono sempre prodigati con passione e competenza a titolo volontario, in uno spirito di comune sintonia e collaborazione. Non posso non ringraziare la precedente giunta regionale, che attraverso l’assessore Torrenti, per quattro anni ci ha accordato e rinnovato stima e fiducia, con un atteggiamento di leale collaborazione e una presenza costante, pur sempre rispettosa dell’autonomia delle nostre scelte. Avevamo in comune la convinzione che il Mittelfest – di cui la Regione è socio di maggioranza, tanto che il presidente viene nominato con atto ufficiale del governatore – sia uno strumento strategico per l’accrescimento della  coscienza europea del nostro territorio, e  nel contempo anche ai fini della promozione internazionale di una terra che è nel cuore dell’Europa e ne compendia le grandi civiltà, sfruttando l’enorme potenziale di ricadute internazionali nel turismo culturale.
Penso che dopo 30 anni, in considerazione dei profondi mutamenti sociali, culturali e geopolitici sopravvenuti a livello generale ed europeo, si possa ripensare il Mittelfest nella direzione di un modello 
più adatto al contesto attuale, attraverso un processo di forte innovazione, o attraverso una vera  metamorfosi nell’ottica di qualcosa che ha la forma di un grande forum,  un’agorà internazionale che, alla maniera di Cernobbio anche se con modalità diverse, qualifichi e metta in gioco la Regione come grande incubatore di idee per l’Europa di domani. Naturalmente se si mira a realizzare un serio progetto di rinnovamento del Mittelfest a nulla servono esternazioni del tutto discutibili e di scarso rispetto istituzionale, è necessario piuttosto che il governo regionale si faccia promotore di un ampio e costruttivo confronto.
Ai prossimi amministratori auguro di cuore buon lavoro e, rebus sic stantibus, anche buona fortuna.

Cividale, 25.02.2020