Manca poco all’inizio della Stagione 2019/2020 del Politeama Rossetti: domani martedì 22 ottobre debutterà sul palco dello Stabile “L’onore perduto di Katharina Blum” di Heinrich Böll, nuova produzione del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia per la regia di Frano Però. Un avvincente giallo e un’antesignana critica al mondo della comunicazione, fra fake news e “macchine del fango”con Elena Radonicich e Peppino Mazzotta nel ruolo dei protagonisti.

Ci è stato possibile assistere ad una breve presentazione a porte chiuse, occasione sia per iniziare ad ammirare scenografia ed attori sul palco, sia per scambiare quattro chiacchiere con il regista e direttore del Teatro Stabile del Friuli Venezia, a cui si deve l’idea di portare il romanzo di Böll sulla scena. Come lui stesso ci ha spiegato, i sentimenti fondamentali che ha portato a questa scelta sono la forza e l’incisività con cui “parla” al nostro presente. Un testo quanto mai attuale, anzi forse più realistico e reale oggi che nel 1974, anno della sua stesura. Oggigiorno infatti, nella comunicazione globale in cui viviamo, i modi per poter infangare e costruire strategicamente delle fake news si sono moltiplicati e la cassa di risonanza che web e socials danno ad ogni notizia è vertiginosamente più grande di quella della sola stampa cartacea degli anni ’70. Se all’uscita del romanzo ciò che accade a Katharina Blum -la sua discesa agli inferi del linciaggio mediatico ad opera di uno spietato giornalista- poteva sembrare sì possibile ma certamente estremo, al giorno d’oggi abbiamo già vissuto casi che per intensità e fine drammatica non si discosta poi molto da questa vicenda immaginaria.

Abbiamo anche potuto assistere alle prove di alcuna scene, che per volontà del regista sono state tutte “corali”, in quanto le più difficili da mettere in scena. Sono state infatti parti in cui tutta la compagnia di attori era sul palco ma in cui diverse scene avvenivano allo stesso momento: l’ideazione da parte del giornalista del nuovo articolo sulla povera Katharina; quest’ultima che assieme a un’amica legge disperata sul giornale le ultime falsità su di lei; altri due conoscenti di Katharina scandalizzati al leggere il medesimo articolo. Questo parallelismo di scene è reso possibile anche grazie alla bella scenografia, estremamente minimalista ma funzionale: una serie di pannelli trasparenti divide il palcoscenico in tre parti (una centrale più grande e due laterali di minori dimensioni), con alcune parti dei pannelli che possono aprirsi e trasformarsi in porte. In ognuno dei tre vani così creati pochi oggetti -una scrivania, due sedie, un divano- a tratteggiare e rappresentare gli ambienti: un ufficio, un salotto.

Già molto buona la sintonia della compagnia, per quanto fossero solo prove “aperte” e non in costume. Nonostante Però abbia più volte interrotto le prove per dare consigli e chiedere modifiche nella recitazione, francamente il risultato è sembrato già di altissimo livello, con tutti gli attori ben affiatati nonostante la difficoltà delle “scene parallele”. L’unico piccolo rimpianto è non aver potuto assistere ad almeno un dialogo che coinvolgesse Katharina Blum/Elena Radonicich, anche se ci si è potuti consolare con una prova già molto interessante di Peppino Mazzotta, nei panni dell’avvocato per cui Katharina lavora.

Manca ormai poco alla “prima” ufficiale: il sipario si alzerà domani -martedì 22- alle 20.30 e le repliche continueranno per l’intera settimana, fino a domenica 27. A seguire lo spettacolo inizierà una lunga tournee italiana, che da novembre a gennaio toccher Catania, Verona, Napoli, Pistoia, Roma, Udine, Brescia e Genova.

E nell’attesa della nostra recensione completa, vi lasciamo con una piccola photogallery delle prove aperte/incontro con il cast.

Luca Valenta / ©Instart

 

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