Sacile, 05/06/2021 – Controtempo – Teatro Zancanaro – Il Volo del Jazz – IIRO RANTALA – Iiro Rantala: pianoforte – Foto Luca A. d’Agostino / Phocus Agency © 2021

Prima del concerto, sul palcoscenico troneggiava un gran piano Fazioli da concerto, sembrava un Jet Fighter Stealth Nighthawk pronto al decollo, una macchina da guerra raffinatissima con la sua laccatura lucida invisibile ai radar; dava l’impressione di rollare sulla pista scaldando il proprio motore fatto di corde, martelletti e tavola armonica.
E’ un oggetto materiale, fisico e tangibile ma è indubbio che sappia dimostrare e possedere un’anima che freme per una vertiginosa carica vitale, un’energia propria pronta a scatenare gli elementi. Fa trasparire tutta la forza delle proprie corde in tensione pronte a vibrare ad ogni minima variazione entrando in risonanza sia con quelle tendinee e fibrose del nostro cuore, sia con quelle universali.

Sacile, 05/06/2021 – Controtempo – Teatro Zancanaro – Il Volo del Jazz – IIRO RANTALA – Iiro Rantala: pianoforte – Foto Luca A. d’Agostino / Phocus Agency © 2021

Un pianoforte speciale per un artista speciale. Il Top Gun Iiro Rantala si è presentato sul palco del Teatro Zancanaro di Sacile senza alcun sussiego dovuto alla fama mondiale che si è guadagnato.
Vestiva una giacca del tutto improbabile dai colori sgargianti e occhiali fumè; sembrava che un monello gli avesse disegnato addosso degli scarabocchi con tutti i suoi pennarelli.

Ma quando le sue mani hanno cominciato a correre sulla tastiera si è capito immediatamente che non si trattava di uno spirito burlone, ma piuttosto di un’incarnazione di un Tonttu, uno spirito elfico tipico della tradizione animistica finlandese, una misteriosa figura che abita, protegge e preserva particolari luoghi della foresta e della casa.

Iiro Rantala è di certo abitato dallo spirito di un pianoforte come quelli creati da Fazioli che portano dentro di se le foreste di abete rosso della Val di Fiemme e l’acciaio percosso da piccoli felpati magli.
La marcetta con la quale da l’attacco al suo concerto non è per niente burlesca. Dalle sue dita scaturisce una musica divertente e fantasmagorica, di una ricchezza cromatica assoluta e di incredibile brillantezza. Il suo timbro scintillante, estroso, perfino entusiastico fa trasparire la sua felicità e la sua creatività. E’ l’Ouverture dall’operetta comica “Candide” di Leonard Bernstein e come dice Pangloss proprio in quell’opera: “Quando si eliminano tutti gli altri mondi possibili, si può convenire che questo è il migliore”.

Sacile, 05/06/2021 – Controtempo – Teatro Zancanaro – Il Volo del Jazz – IIRO RANTALA – Iiro Rantala: pianoforte – Foto Luca A. d’Agostino / Phocus Agency © 2021

Rantala possiede uno humor tutto finnico che solo chi conosce bene i film di Aki Kaurismäki può intuire; è una specie di Leningrad Cowboy dall’animo raffinatissimo e dalla straordinaria grazia alla tastiera.
Simpaticcissimo, tra un brano e l’altro, si rivolge cordialmente al pubblico, quasi a voler desacralizzare la liturgia del recital pianistico che lui intende in perfetto equilibrio tra tradizione classica e improvvisazione jazz e che, in realtà, tanto lontane non lo sono mai state.

Esordisce dicendo che, durante gli interminabili giorni del passato il lockdown, davvero tetri nell’inverno finlandese, ha “giocato molto con se stesso” con un gioco di parole che nella lingua inglese “Playing (Dancing) with my self” può significare sia chi suona per se stesso (chi se la suona), sia qualcosa di molto più malizioso. Come diceva Billy Idol in una sua vecchia canzone “When There’s no-one else in sight/In the crowded lonely night/Well i Wait so long/For my love vibration/And I’m dancing with my self”.

Non sembri irriguardosa questa citazione, il pianista molto spesso fa dei riferimenti alla cultura della popolar music (Meet me at the Movies, My Working Hlass Hero ecc.) L’ironia anche nel suo “toccare” la tastiera è sempre per lui assolutamente necessaria.

Sacile, 05/06/2021 – Controtempo – Teatro Zancanaro – Il Volo del Jazz – IIRO RANTALA – Iiro Rantala: pianoforte – Foto Luca A. d’Agostino / Phocus Agency © 2021

Naturalmente nel suo temperamento non mancano le sfumature malinconiche com’è proprio delle genti che vivono a quelle latitudini, estremamente gioviali in apparenza ma con uno spleen interiore che cambia repentinamente come il loro cielo che, ai rari languidi raggi di sole, può sostituire immediatamente il maleström meteorologico di inaudita potenza.

Rantala dice che il tratto distintivo del carattere finlandese è una dolce malinconia e la chiave musicale giusta per interpretarlo è quella in minore. Così è costruito il brano “Scandinavian People” che esegue con un gusto romantico e sognante di grande delicatezza. Lo scrisse nel febbraio scorso, nel momento più buio dell’epidemia mondiale, quando non si vedeva ancora la luce in fondo al tunnel della gran disgrazia che ha colpito così duramente tutto il mondo

Di grande struggimento anche il successivo “Peace” che, pur essendo anch’esso accorato e nostalgico, non è per niente uggioso o triste. Il pianista di Helsinki è capace di grande trasporto ed emozione ma non si abbandona mai a facili rimpianti trascinando con se il proprio pubblico. Il tema dedicato alla pace lo scrisse lo scorso aprile quando la speranza cominciava ad affacciarsi con i suoi sorrisi su tutta Europa. La nuova luminosa speranza sostiene nuovamente le note e gli accordi come un raggio di sole. Anche attraverso la musica è di nuovo possibile ritornare a vivere, ce lo dice Rantala carezzandoci con le sue nuove composizioni che sono un vero rapimento mistico estetico, un vertiginoso ritornare alla placida freschezza della vita che germina ancora e ancora.

Come ha dimostrato nel fantastico album del 2012 My History of Jazz, il pianista scandinavo ha una conoscenza molto vasta e personale della musica d’ispirazione afroamericana. A quella serie di composizioni s’ispira anche “What about Be Bop” che rilegge l’arte di Thelonious Monk in brevi schegge virtuosistiche che rilevano tutta l’attualità e la necessità di quella rivoluzione musicale.

Sacile, 05/06/2021 – Controtempo – Teatro Zancanaro – Il Volo del Jazz – IIRO RANTALA – Iiro Rantala: pianoforte – Foto Luca A. d’Agostino / Phocus Agency © 2021

Rivolgendosi ancora al pubblico che tra un brano e l’altro lo tempesta di applausi, racconta una strana storia che forse racchiudeva un qualche non senso alla finlandese che risulta quasi incomprensibile alle orecchie meridionali dei latini. Dice che tra le persone e i pianoforti da concerto c’è un’affinità. Non bisogna lasciar loro mai niente dentro la pancia. Si sente spesso che qualcuno si opera e poi qualche tempo dopo è costretto a tornare all’ospedale perché gli hanno lasciato dentro una salvietta. Devono riaprirlo ed estrarla. Lui invece l’asciugamano sulle corde sotto il coperchio della cassa armonica lo mette a bella posta per modificare il suono senza poi dimenticarselo. Tutta la sala ha riso davanti allo sproloquio più per una sorta di cortesia che per una reale comprensione del calembour.
Non faceva ridere per niente però l’effetto sonoro della speciale “preparazione” dello strumento attutendone il timbro squillante e riportandolo ad una ritmica ancestrale di indiscutibile fascino. Se il trucco riduce, anzi dimezza, la forza espressiva del cordofono, ne moltiplica paradossalmente la profondità regalandole un sordo tono metallico e primitivo.

Rantala è musicalmente un virtuoso strabiliante che sembra sempre impegnato in un esercizio atletico-ascetico di incredibile complessità, i suoi suoni non ci rimettono però in grazia e leggerezza e la sua musica non ha mai la rigidezza o l’intangibilità siderale e asettica dell’aristocratico distacco. E’ sempre gaia e divertente almeno lo è stata nell’occasione del concerto di Sacile.

Il pianista conquista con il suo essere guascone ma allo stesso tempo tenero e simpatico. Un altro suo grande lavoro discografico “My Finnish Calendar” del 2019 descrive i dodici mesi dal punto di vista del sentimento finlandese di cui già si diceva lo scorrere dei mesi.
Non si pensi, nemmeno lontanamente, alla Canzone dei dodici mesi di Francesco Guccini o ai componimenti medievali di Cenne della Chitarra o Fòlgore da San Gimignano, in questo caso si tratta di tutt’altro sentimento del tempo e della natura.

Sacile, 05/06/2021 – Controtempo – Teatro Zancanaro – Il Volo del Jazz – IIRO RANTALA – Iiro Rantala: pianoforte – Foto Luca A. d’Agostino / Phocus Agency © 2021

Rantala, per il concerto, ha scelto Giugno come mese della falsa, effimera felicità primaverile che a quelle latitudini dura pochissimo e spesso porta già con se le tracce della sua brevissima permanenza. Riflessi sugli occhiali, mezze maniche e una felicità forzata sotto i cappellini.
Più onesto Ottobre con le sue tempeste e i suoi temporali violenti dallo spaventoso rimbombo dalle profondità dei cieli; è il mese del vento che sferza dal Grande Nord. E’ una burrasca improvvisa che scaccia via ogni luce e ogni residuo tepore autunnale.
Con Novembre cala l’oscurità della notte artica quando il sole si alza solo di pochissimo sull’orizzonte per sprofondare nuovamente tutto nell’oscurità tenebrosa e gelata. E’ proprio questo che piace tanto ai finlandesi; nel cuore di quella notte invernale trovano riparo tutte le loro ubbie e si sentono quasi protetti da quella algida oscurità. Un adattamento cinematografico svedese del romanzo “Lasciami entrare” di John Ajvide Linqvist gioca su questo “sentimento del contrario” quasi incomprensibile nel nostro “paese di primule e temporali” descritto da Pier Paolo Pasolini che a Sacile, poco lontano dal teatro Zancanaro, ci fece le scuole elementari.

Sacile, 05/06/2021 – Controtempo – Teatro Zancanaro – Il Volo del Jazz – IIRO RANTALA – Iiro Rantala: pianoforte – Foto Luca A. d’Agostino / Phocus Agency © 2021

Commovente il brano dedicato al compianto amico pianista Esbjörn Svenesson (“Tears for Esbjörn”) che si esibì con il suo trio sul medesimo palcoscenico di Sacile in un memorabile concerto del 2006. Rantala dice di aver scoperto fortuitamente quella lontana esibizione prima di salire sul medesimo palcoscenico, guardando dal backstage le meravigliose immagini di Luca A. d’Agostino proiettate sullo schermo della sala che testimoniano la meraviglia delle tante stupende edizioni de Il Volo del Jazz.

Con “Another Ragtime” il pianista ha esplorato un altro dei capisaldi fondamentali dell’origine del jazz che ancora scaturiva da variazioni delle migliori pagine ottocentesche della musica europea, quando ancora il blues non aveva cominciato a scorrergli nelle vene.
Il suono del suo piano, sempre virtuosistico, funambolico e perfino spregiudicato, in questo caso si è fatto energico e martellante, spesso perfino muscolare, extra sistolico, coronarico e da record della pista anche se davvero mai eccessivo o fuori misura; certo impetuoso e travolgente ma mai pericolosamente strabordante o straripante.
Il Ragtime per un pianista, dice, è salutare perché permette di tenere in grande esercizio il braccio sinistro vicino alla pompa del cuore facendo correre fulmineamente la mano da un capo all’altro della tastiera come una furia. Rantala si sente in forma come un maratoneta e chi si ricorda le sue esibizioni di qualche anno fa e il suo giro vita può capire quanto lo dica seriamente. Gli eccessi alimentari d’origine nervosa sono per lui ormai un ricordo ma di certo ne hanno segnato l’esistenza e forse anche l’arte per lunghi anni.

Concludendo prima dell’ultimo brano ringrazia sentitamente l’associazione Controtempo che ha organizzato la rassegna volendolo direttamente in esclusiva italiana dalla Finlandia senza scalo e poi dedica il concerto e il giusto tributo a Paolo e Luca Fazioli, presente e futuro dell’azienda artigiana che produce i migliori pianoforti da concerto del mondo e, almeno su questo, nel nostro paese non c’è il minimo dubbio.
Un gustosissimo video su YouTube testimonia dell’acquisto, trasporto e installazione nella sua casa di Helsinki del pianoforte F212 che Rantala ha scelto qualche anno fa direttamente nella fabbrica di Sacile. Il magnifico raffinatissimo strumento caricato su un furgone allestito per l’occasione ha attraversato le Alpi, le noiose autostrade tedesche, navigato sul mar Baltico per troneggiare finalmente nel salotto di casa Rantala nella capitale finlandese.

Un profondo interesse lega il pianista al mondo dell’Opera, tanto che la Komische Opera di Berlino gli ha commissionato una sorta di moderna continuazione del Flauto Magico di Mozart. Die Zaubermelodika andrà in scena a partire dal prossimo ottobre nella capitale tedesca. Invitando tutto il pubblico all’evento, intona al piano, il meraviglioso Intermezzo da Cavalleria Rusticana di Pietro Mascagni sul quale improvvisa con ispirato struggimento vocalizzando tra le note. Afferma di averlo suonato molto spesso ai matrimoni di amici musicisti che incredibilmente a distanza di anni non hanno ancora divorziato, riconfermando quella vena comica ai limiti del non sense che tanto contraddistingue il suo carattere nordico.

Sacile, 05/06/2021 – Controtempo – Teatro Zancanaro – Il Volo del Jazz – IIRO RANTALA – Iiro Rantala: pianoforte – Foto Luca A. d’Agostino / Phocus Agency © 2021

Il primo bis è spumeggiante, frizzante e stupisce con effetti speciali e le dita che corrono irrefrenabili sulla tastiera che, ad un certo punto, regala suoni di corde pizzicate del tutto simili a quelle di un clavicembalo. In mezzo al precipitare degli applausi, aziona la copertura della tastiere, sorride e si inchina profondamente da vero guitto sparendo dietro le quinte.

Dopo tanta meraviglia il pubblico non si accontenta e ne vuole ancora. Richiamato sul palco da battimani ritmati incessanti, vociare e fischi d’apprezzamento, Rantala ritorna con Woman di John Lennon tratta dal suo bellissimo My Working Class Hero (2015) ed è l’apoteosi di un concerto divertente, leggero e decisamente cardiotonico.

Il Caccia da combattimento de Il Volo del Jazz, dopo quest’ultima esibizione è atterrato, The Eagle has landed come disse Neil Armstrong, ma non si ferma l’intraprendenza dell’associazione Controtempo che ha annunciato i fantastici appuntamenti estivi.

Nel parco di Villa Attems a Lucinico (GO) per Musiche dal Mondo (Glasbe Sveta) si esibirà l’incredibile suonatrice di Kora africana Sona Jobareth, gli Afro beat Kokoroko e i Sons of Kemet del folle imperatore del sax Shabaka Hutchings. Arrivederci a tutti nel torrido, africano agosto goriziano. Evviva la Musica!

© Flaviano Bosco per instArt

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