Photo by Thierry du Bois – Cosmos

BJM – LES BALLETS JAZZ DE MONTREAL

DANCE ME
Omaggio a Leonard Cohen –
25^ Stagione 2021/2022 Teatro Nuovo Giovanni da Udine

La grande bellezza! Potremmo intitolare così l’incantevole serata che ha visto esibirsi sul palco del Teatro Nuovo Giovanni da Udine i BJM – Les Ballets Jazz de Montréal, compagnia tra le più importanti della scena internazionale che ha nell’originalità e nella qualità dei suoi lavori i suoi punti di forza. Uno spettacolo attesissimo quindi e non solo da parte dei cultori dell’arte tersicorea ma da parte di un pubblico assai più vasto e trasversale attratto dalla fama che accompagna l’ensemble canadese fondato nel 1972 da Geneviève Salbaing, Eva Von Gencsy e Eddy Toussaint.
Al suo debutto nel 2017 “Dance me – Omaggio a Leonard Cohen” una creazione esclusiva firmata da Louis Robitaille (per 22 anni direttore artistico di BJM) è ispirata al ricco e immenso lavoro del poeta, cantautore, interprete dalla “voce di rasoio arrugginito”, un timbro inconfondibile il suo, roco, profondo e seducente.
“Dance me”, realizzato con l’approvazione dello stesso Cohen, (per il progetto Les Ballets Jazz de Montreal infatti ha ottenuto in esclusiva i diritti di utilizzo delle opere da parte dell’autore) è molto di più che un semplice omaggio al grande artista canadese attraverso la musica e la danza. E’ una sfida, vinta, che ha scelto una modalità inconsueta per raccontare attraverso la danza il mondo del grande artista canadese. Una modalità che è riuscita a dare nuova luce e energia ai testi di un cantautore e poeta dalla sensibilità essenziale ed elegante, scevro da qualsiasi tipo di retorica.
Oltre allo straordinario impatto assicurato dalle coreografie curate da tre giovani autori cosmopoliti, acclamati a livello internazionale, il greco Andonis Foniadakis, Annabelle Lopez Ochoa belga di origine colombiana e Ihsan Rustem nato a Londra ma svizzero d’adozione, a infondere potenza, vitalità e poesia allo spettacolo concorre la drammaturgia forte e audace di Eric Jean (sua anche la regia). Una colonna sonora che, alternando pezzi storici a quelli dell’ultima produzione dell’artista (da Suzanne del 1967 a It Seemed the Better Way), frammenti di interviste e declamazioni di poesie, conduce gli spettatori nell’universo sentimentale di Cohen, traducendo in danza la sua visione dell’umano e dell’esistenza umana.
Sorprendente la bravura degli interpreti, che hanno esibito virtuosismi tecnici e strabiliante espressività sia quando a danzare in scena c’era l’intero ensemble BJM (14 interpreti) sia nei duetti e negli assoli.
Con le canzoni di Cohen a fare da fil rouge per 90 minuti, i BJM hanno emozionato, divertito e coinvolto gli spettatori in un viaggio che è stato un omaggio alla vita, alle sue stagioni e ai suoi colori, temi universali che riguardano tutti noi e nei quali ciascuno ha potuto riconoscersi. Un alternarsi di quadri per una rappresentazione delle diverse fasi della vita, che gli interpreti hanno saputo celebrare con la loro danza appassionata e solare: dalla travolgente e divertente “Lover, Lover, Lover” , alla malinconica “So Long Marianne” fino all’incantevole e popolarissima “Hallelujah”.
Magistrale l’uso delle luci che hanno concorso a rendere al meglio i continui cambiamenti di prospettiva, illuminando o mettendo in ombra i danzatori, esaltando i particolari e regalando momenti di intensa commozione.
Su tutto e tutti, in una scena scarna ed essenziale, aleggiava la figura sfuggente ma riconoscibilissima di Leonard Cohen con quel suo impermeabile e cappello scuro. Probabilmente, se avesse avuto la possibilità di assistere a questo incredibile omaggio di BJM, anche lui avrebbe tributato loro un lungo, caloroso applauso. Proprio come quello del pubblico che gremiva il Giovanni da Udine in una serata memorabile.

Rita Bragagnolo instArt

 

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