“La camera azzurra” è un romanzo di Georges Simenon del 1963 edito, per la prima volta in versione italiana, da Adelphi nel 2014. Portata sulle scene con un adattamento teatrale di Letizia Russo, per la regia di Serena Senigallia, La chambre bleue è stata rappresentata a dicembre al Teatro Comunale di Monfalcone, interpretata da Fabio Troiano, Irene Ferri, Giulia Maulucci, Mattia Fabris.

Ambientato nella provincia francese, “La camera azzurra” ruota attorno ad un misterioso accadimento: un uomo, una donna e la sua bambina vengono trovati morti per avvelenamento da stricnina; esiste una correlazione: i due sono amanti.

Durante lo spettacolo, la vicenda viene svelata tramite gli atti del dibattimento, peraltro appena avvenuto (sono stati condannati a morte mediante ghigliottina), del processo a carico dei due amanti.

Quello a cui si assiste però è particolare: i rimorsi di coscienza dell’uomo chiamato ad emettere sentenza su questo caso.

Quello che colpisce è la modalità con cui tutto questo viene messo in scena: la coscienza dell’uomo viene rappresentata come quella camera azzurra dove avvenivano quegli atti giudicati immorali da parte della bigotta provincia francese. Si assiste ad un flusso di coscienza da parte del giudice dove tutto viene traslato, tutto viene confuso, tutto è azzurro, la sua vita privata si mescola al caso; è un uomo attanagliato dai dubbi ma, d’altronde, la stessa camera azzurra è aperta surrealisticamente sul palco a sottolineare un sempre più labile confine tra pubblico e privato.

Non si sa chi è stato ma a Simenon non interessa; quello che gli interessa è l’indagine sull’umano ed è qui che sta la rivoluzione del grande scrittore: i suoi personaggi non sono più detective infallibili  e sociopatici alla Sherlock Holmes, bensì personaggi che hanno la capacità di fallire: essere umani per l’appunto.

La camera azzurra

di Georges Simenon
adattamento teatrale di Letizia Russo
regia di Serena Sinigaglia
con Fabio TroianoIrene FerriGiulia MaulucciMattia Fabris
assistenti alla regia Sandra Zoccolan, Giulia Dietrich 
scenografia di Maria Spazzi
costumi Erika Carretta
disegno luci Alessandro Verazzi
scelte musicali Sandra Zoccolan
foto Laila Pozzo
Nidodiragno / Coop CMC – Sara Novarese

Nicola Bertone © / InstArt 2020

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