Sono le nove al Teatro Zancanaro di Sacile e tutto è pronto per ascoltare uno dei concerti che rimarrà probabilmente nella memoria di tutti i presenti per diverso tempo. I saluti e le anteprime di futuri appuntamenti con altri importanti eventi lasciano spazio alla Symphony Orchestra dell’Accademia Musicale Naonis diretta dal maestro Valter Sivilotti con l’amico Glauco Venier al piano. Sono pronti a fare da colonna sonora ad uno dei più grandi crooner americani della nostra epoca, Kurt Elling. I talenti sul palco sono molti e si comprende già la levatura dello spettacolo ascoltando la splendida esecuzione di Stelutis Alpinis nella rivisitazione orchestrale di Valter Sivilotti. Un’eleganza armonica e stilistica da brividi a fior di pelle. Non da meno il successivo brano di Glauco Venier, Line Rosize, che fa assaporare al pubblico la sua maestria sul Fazioli a coda che risponde perfettamente al comando delle sue sapienti dita. Due composizioni che introducono sontuosamente l’ingresso sul palco dell’ospite Kurt Elling in completo giacca e cravatta marrone ed un sorriso quasi beffardo come a dire “non è mica finita qua!”. E infatti nell’esecuzione di Come fly with me, arriva il primo intenso e avvolgente suono della voce dell’artista di indiscutibile fama mondiale, che mi lascia attonito di fronte ad una maestria e naturalezza live che niente ha a che fare con il nulla che ultimamente echeggia quasi ovunque. L’incontro a Sacile tra i talenti regionali e quello americano è una vera e propria manifestazione della bellezza. La voce di Kurt Elling spazia tra alcune ottave e non c’è una nota fuori posto o di troppo. Si sposa perfettamente con gli arrangiamenti del Maestro Sivilotti, il tocco raffinato ed importante di Venier e la base musicale e gli assoli magistralmente eseguiti dai talentuosi musicisti dell’orchestra. La sincronia è pura magia e lo sarà per due ore abbondanti di concerto dove sinceramente se fossero state anche quattro nessuno se ne sarebbe lamentato.
More, After the Doors, I like the sunrise, I have dreamed, Leaving again, We small Hours of the morning, Easy living, Lonely Town, All the Way, Nature boy questi i brani del concerto. Un bis con improvvisazione jazz dove si fa fatica a capire che è una voce e non un sax. La sua voce è unica, lo stile è quello di Frank Sinatra, Tony Bennet, per intenderci ma Kurt Elling reinterpreta i brani a modo suo, trovando tonalità inaspettate che non stridono mai con le note dell’armonia di base. Un vero e proprio susseguirsi di emozioni. Gli applausi sono per tutti perché veramente siamo di fronte ad una manifestazione del talento umano che non conosce vincoli, neanche quelli del covid. La bellezza della musica senza alterazione virtuale, quella che proviene dalla capacità naturale e dallo studio approfondito, senza leggi di marketing o enfasi gratuite, quella manifestata nella totale semplicità della sua essenza. Tutto questo è proprio di fronte a noi, a Sacile e non in capo al mondo. Kurt Elling non lesina scale tonali partendo da note basse per arrivare alle alte, note lunghe e lunghissime, pause, duetti con i bravissimi solisti della Symphony Orchestra, fade out vocali di una perfezione che sembra quasi aliena. In somma un vero e proprio miracolo della natura. Il concerto è stato veramente qualcosa di memorabile, senza tanti fronzoli, semplicemente grandi artisti sul palco, e non parlo solo di Kurt Elling ma di tutti quelli che sono lì con il loro strumento pronti a dare il tutto per tutto, che si divertono a suonare insieme nella maestosa semplicità del talento. La platea ricca di persone illustri della cultura e della musica è un’ulteriore attestazione che le occasioni quando passano non vanno perse per nessun motivo. Standing ovation per tutti con un lungo applauso che sembra significare “che peccato, è già finito!”. Le cose belle, si sa, durano poco… ma si possono sempre replicare… lo spero vivamente! Me ne torno a casa più ricco, felice di aver partecipato a questo appuntamento con la grande musica jazz e swing, di aver ascoltato la voce di Kurt Elling e il suono dei grandi artisti friulani che lo hanno accompagnato e sublimato. Grazie a Il Volo del Jazz che è sempre garanzia di appuntamenti speciali e unici, ulteriore talento della nostra amata regione.
Se Kurt Elling vi ha incuriosito potete ascoltare qualcosa a questo link https://youtu.be/wudSfnA_PZo
Prossimo appuntamento il 13 novembre con il sound londinese del Bill Laurance Trio.
Nelle slides le splendide foto di Luca A. D’Agostino.
Massimo Cum per instArt