Inaugura il Museo Immersivo in Realtà Aumentata dedicato al poeta “Luciano Morandini”
a San Giorgio di Nogaro (Udine)
Si tiene sabato 7 settembre alle ore 17.00, presso la Sala Conferenze di Villa Dora a San Giorgio di Nogaro, la presentazione del prototipo del Museo Immersivo in Realtà Aumentata dedicato al poeta Luciano Morandini, che è visitabile da venerdì 13 settembre a sabato 21 settembre, presso la Casa della Poesia, sempre del complesso di Villa Dora a San Giorgio di Nogaro.
Un innovativo prototipo che permette di visitare un museo con contenuti sia reali, come una selezione dei quadri del lascito Morandini (che raccoglie le opere di alcuni tra i maestri friulani del dopoguerra), sia virtuali come ologrammi volumetrici delle sculture, video immersivi a 360° delle performance, opere multimediali a lui dedicate ed il reading delle poesie di Luciano Morandini.
Uno spazio espositivo testato qui per la prima volta al mondo, in parte reale ed in parte “aumentato” virtualmente con più contenuti, più spazi ed una architettura contemporanea, visitabile attraverso il visore di ultima generazione Oculus Quest, uscito sul mercato solo a maggio 2019.
Alle ore 17.00 di sabato 7 settembre la conferenza su realtà aumentata e nuove tecnologie ha come relatori docenti dell’Università di Innsbruck e gli studenti e tutor del workshop organizzato sul tema con il Dipartimento di Ingegneria ed Architettura dell’università di Trieste, mentre il prototipo è visitabile gratuitamente, solo su prenotazione, da venerdì 13 settembre a sabato 21 settembre inclusi, presso la Casa della Poesia, sempre del complesso di Villa Dora a San Giorgio di Nogaro.
Nato da un’idea dell’architetto Gabriele Pitacco (gp-a.it) con il supporto dell’associazione S@NGIORGIO 2020 per i contenuti espositivi, il progetto vede coinvolti tra gli altri Area di Ricerca Scientifica e Tecnologica di Trieste – Area Science Park come responsabile del coordinamento tecnico operativo, BIC Incubatori FVG srl, Centro di eccellenza e nell’incubazione e nello sviluppo d’impresa come incubatore certificato regionale, il dipartimento di Architettura ed Ingegneria Civile dell’Università degli Studi di Trieste per la ricerca e verifica degli aspetti percettivi e spaziali, Comunicarte per la progettazione grafica, Fluido.it di Antonio Giacomin per la realizzazione di ambienti interattivi e prototipazione ed il Comune di San Giorgio di Nogaro come struttura ospitante.
Il prototipo fa parte del progetto “Hackerare lo spazio reale” finanziato dalla Regione Friuli Venezia Giulia sul Bando del Fondo Europeo POR FESR FVG 2014-2020, Azione 2.1b.2 “Concessione di sovvenzioni per il finanziamento di programmi personalizzati di accelerazione e consolidamento d’impresa, finalizzati allo sviluppo imprenditoriale di progetti a valenza culturale, rivolti alle imprese culturali e creative”.
La visita al prototipo è individuale, ha una durata di circa 20-25minuti e richiede la firma della liberatoria. Per ragioni di sicurezza la visita in realtà aumentata è vietata a persone affette da epilessia fotosensibile ed è sconsigliata a minori di 15 anni. Per informazioni e prenotazioni sangiorgio2020@gmail.com
IL MUSEO, CIELO INCLUSO, IN UNA STANZA (A MUSEUM IN A ROOM)
Nella Casa della Poesia dedicata a Luciano Morandini, in una stanza completamente vuota, un visore è il passe-partout per accedere ad un mondo ed museo unico al mondo: lo spazio si moltiplica e si dilata per accogliere il mondo del poeta, vario e cangiante, e il passaggio da uno scenario all’altro è un viaggio in cui la poesia è il mezzo di trasporto e il lettore/visitatore il protagonista.
Il Museo Interattivo in Realtà Aumentata Morandini è un’esperienza unica, in cui il visitatore si immerge in un mondo che non segue le stesse regole di quello reale, dove elementi fisici esistenti ed elementi virtuali si compenetrano e si integrano a vicenda. Lo spazio reale, indossato il visore, si moltiplica in altezza generando ulteriori piani che a loro volta si dividono, si allontanano tra loro e si dilatano, ampliandosi nello spazio virtuale, per creare un emozionante spazio centrale.
E’ uno spazio caratterizzato da una tripla altezza che connette visivamente le diverse aree tematiche. Un vuoto che permette di percepire nella sua interezza il museo e capace di fornire orientamento e degli inconfutabili punti di riferimento al visitatore che entra in uno spazio diverso da quello reale. Un vuoto che arricchisce la visita di punti di vista inaspettati e emozionanti e conferisce allo spazio una visione d’insieme unitaria.
Il museo è progettato in sezione come una sequenza di solai, tagliati da un fascio di luce diagonale che entra dalla copertura. La luce crea uno spazio vuoto centrale che definisce una serie di ambienti sfalsati nello spazio, un raumplan di spazi differenti per dimensioni, altezza e carattere. Spazi cuciti su misura sulle opere esposte ed allo stesso tempo visualmente connessi tra loro.
Il movimento tra i diversi ambienti e possibile attraverso una serie di ascensori virtuali, dei portale per il teletrasporto per citare Star Trek, che permettono di spostarsi, di saltare da un piano all’altro, in modo quasi immediato.
La larghezza del vuoto centrale, pur essendo sfasata nello spazio, è sempre costante: c’è un rapporto dimensionale fisso fra i vari piani, ottenuti – a coppie complementari – dalla divisione del solaio reale. I piani più ampi sono il risultato di un ampliamento virtuale verso l’esterno, mentre i piani di dimensioni più contenute sono ottenuti dalla sottrazione di questa stessa superficie. Collocando tutti i solai lungo una linea magica immaginaria centrale è possibile ricostruire quello che è lo spazio reale.
Il museo virtuale è legato strettamente allo spazio reale ed all’edificio fisico esistente. L’ingresso al museo virtuale avviene al primo piano, così come avviene nel museo reale. La visita si svolge quindi scendendo in modo libero agli altri piani e ritornando al primo piano al termine, per uscire.
Il piano più basso diventa, alla fine del percorso, il punto di incontro ed il passaggio tra virtuale e reale, dove sono visibili le opere reali del Fondo Morandini.
Esattamente come il lavoro di un poeta, il museo presenta, all’interno della sua struttura unitaria, una serie di ambienti fra loro differenti, ma capaci di compenetrarsi, dialogare e influenzarsi l’uno con l’altro.
LA LINEA MAGICA (HOLD THE, MAGIC, LINE)
Per ampliare le dimensioni limitate della stanza originale, è stata inventata una “linea magica”. La linea immaginaria che separa le due metà della stanza reale viene tirata per assumere lo spessore dello spazio vuoto. Questo slittamento crea un nuovo spazio completamente virtuale, che nell’edificio virtuale corrisponde al varco centrale e separa quindi i piani che stanno da un lato e dall’altro della sezione. Questo filtro, che corrisponde nella realtà a una fascia strettissima in pianta, permette nel virtuale di generare un ambiente enorme completamente permeabile, attraverso cui potersi affacciare agli altri piani e vedere ciò che vi succede. In questo modo tutta la superficie reale della stanza viene sfruttata al massimo più volte, con proporzioni e contenuti diversi nei diversi livelli virtuali.
Le aree dei livelli più grandi sono ottenute per estrusione verso l’esterno del volume originale, e pur non essendo calpestabili, lo sono visivamente, dando l’idea della profondità dell’ambiente e accogliendo tutte quelle opere ed oggetti che necessitano di essere osservati a distanza, come video multimediali e le gigantografie delle foto-ritratto del poeta.
Nell’area delimitata dalla linea magica trovano posto gli ascensori virtuali, i portali per il teletrasporto: uno spazio quadrato in aggetto sul vuoto, a cavallo della linea magica, che dà accesso a ad i livelli successivi.
Allo stesso modo lo spazio vuoto centrale potrebbe non essere calpestabile essendo protetto da parapetti vetrati, ma per i più coraggiosi che vogliono provare a camminare nel vuoto, c’è un’esperienza unica.
IMMAGINI E PAROLE (IMAGES AND WORDS)
Il Museo si apre con una sezione biografica ed una breve nota su Luciano Morandini, curata da Carlo Londero, studioso del poeta, con la voce di Fabrizio Gaio registrata presso la Casa della Musica di Trieste. Ad accompagnarla i ritratti fotografici di Luca d’Agostino, a cura di Phocus Agency ed un video immersivo a 360°.
Il livello successivo raccoglie una selezione ragionata delle opere poetiche di Luciano Morandini, curata da Luisa Gastaldo Morandini con Carlo Londero, il cui reading è stato realizzato da Chiara Dorigo e Rossella Gorgoglione presso GLB sound di San Giorgio di Nogaro (Udine).
Gli ologrammi volumetrici di una selezione delle opere scultoree che costituisco il Fondo Morandini fluttuano nello spazio successivo. La selezione, curata da Massimo Premuda della Casa dell’Arte di Trieste, ha voluto portare all’attenzione un’opera di Dora Bassi, unica artista femminile presente nella collezione, ed un’opera astratta in bronzo di Giovanni Piccin. Gli ologrammi volumetrici sono stati realizzati per mezzo di una scansione tridimensionale fotografica realizzata da Fluido.it di Antonio Giacomin. Ad accompagnare il visitatore la voce di Elsa Martin con musiche di Stefano Battaglia con il brano “Vento” eseguito su testi di Luciano Morandini e registrato presso RSI Radiotelevisione svizzera – Radio 2, selezionato da Gianluca La Boria all’interno delle opere presentate al Festival Internazionale di Jazz e Poesia “Festival J&P” di San Giorgio di Nogaro.
La performance “Remote Trasitions” è l’elemento centrale dello spazio seguente. Realizzata dall’Associazione Culturale S@NGIORGIO 2020 assieme all’Estonian Academy of Music and Theatre di Tallinn ed il Conservatorio di Musica G. Tartini di Trieste, la performance è fruibile in prima persona all’interno di un video immersivo a 360° con audio spazializzato che permette allo spettatore di vivere in prima persona un estratto dell’evento. Una performance realizzata fra tre “poli” collegati a distanza. Nei primi due poli (l’Accademia di Musica di Tallinn e il Conservatorio Tartini di Trieste) agiscono dei musicisti (con strumenti tradizionali, ma anche computer) collegati tramite il sistema LoLa (acronimo per Low Latency, bassa latenza) in tempo reale. Nel terzo polo (San Giorgio di Nogaro) arrivano in streaming i due flussi A/V di Tallinn e Trieste, ma con un ritardo temporale; ciononostante il contrabbassista Giovanni Maier suona sulla musica proveniente da Tallinn e Trieste e la danzatrice Nina Alexopoulou e l’interactive video design di Studio RF effettuano su tutto l’insieme performance e manipolazioni in tempo reale.
A concludere la visita una selezione delle opere grafiche e pittoriche del Fondo Morandini, con una selezione delle opere di alcuni tra i maestri friulani del dopoguerra, Alviani, Anzil, Chersicla, Marini, Spacal, Zigaina messe a disposizione dal Comune di San Giorgio di Nogaro.
Il museo rappresenta un’esperienza virtuale a tutto tondo, capace di coinvolgere tutti i sensi del visitatore grazie ad un’esposizione variegata nelle forme d’arte e nelle tematiche rappresentate.
Non resta che indossare il visore. Buon viaggio!
Sabato 7 settembre 2019 Sala Conferenze di Villa Dora Piazza del Plebiscito, 2 San Giorgio di Nogaro (Udine)
ore 17.00 Antonio Giacomin Fluido.it Realtà Aumentata, Virtuale ed Immersiva
ore 17.30 Giovanni Fraziano, Marco Gnesda,
Monica Bidoli, Silvia Musini, Michela Contin, Matteo Savron Dipartimento di Architettura e Ingegneria, Università di Trieste Il workshop “Hackerare lo spazio reale” ed i progetti in AR
ore 18.00 Davide Tommaso Ferrando Dipartimento di Teoria e Storia dell’Architettura, Università di Innsbruck City of Legends. The Rise of Gamespace.
ore 18.30 Saluti Istituzionali
a seguire
Gabriele Pitacco
Presentazione del prototipo del Museo in Realtà Aumentata
Da venerdì 13 settembre a sabato 21 settembre, dalle ore 10.00 alle 18.30 Casa della Poesia del Complesso di Villa Dora
Piazza del Plebiscito, 2
San Giorgio di Nogaro (Udine)
Visita al prototipo del Museo Immersivo in Realtà Aumentata dedicato al poeta Luciano Morandini Gratuita, solo su prenotazione, scrivendo all’indirizzo sangiorgio2020@gmail.com
La visita al prototipo è individuale, ha una durata di circa 20-25minuti e richiede la firma della liberatoria. Per ragioni di sicurezza la visita in realtà aumentata è vietata a persone affette da epilessia fotosensibile ed è sconsigliata a minori di 15 anni.
comunicato stampa