Al Rossetti le stelle non si spengono mai con un Teatro aperto 365 giorni l’anno.

Se con la scorsa stagione siamo usciti a riveder le stelle, ora il grande cuore del politeama triestino pulsa per la città e la regione proponendo al pubblico una vera e propria maratona di spettacoli scelti con passione e libertà nell’idea di un teatro di riflessione, ma anche di intrattenimento.

È stato il Presidente del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia Francesco Granbassi a introdurre brillantemente la stagione 2022-23 che, come ribadito anche dal Direttore Paolo Valerio, evoca una pluralità di visioni e linguaggi, generi e visioni. Dal 11 ottobre a maggio, il sipario del teatro triestino si aprirà su grandi classici, musical, recital, nuovo circo, danza, contaminazioni, ricerca.. ed altro ancora per un totale di 80 titoli, con 19 produzioni che toccheranno 70 città italiane a sottolineare il possente impegno e la centralità dell’attività di creazione artistica che identifica, distingue, esprime le idealità del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia che si pone uno scopo fondamentale: amare il teatro e far sì che il teatro sia amato.

Una vera missione che coinvolgerà il territorio con nuove o rinnovate collaborazioni con festival, associazioni e teatri regionali, ma che non potrebbe trovar realizzazione senza il supporto delle istituzioni, dei partner storici come le Generali o il prezioso lavoro dello staff dello Stabile: una squadra appassionata di artisti, tecnici, dipendenti e dirigenti, protagonisti, tanto essenziali quanto celati, dell’intensa stagione.

 ”Insieme per costruire”. Risulta intento evidente anche dalla coinvolgente presentazione del Direttore Paolo Valerio che firma una stagione di elevata qualità, impegno e ricchezza: ne sono la prova gli applausi e l’ampio successo di pubblico che ha accolto le anteprime estive nazionali e la rassegna “Il Rossetti a Miramare”.

Scorrendo i titoli appaiono chiare le linee su cui si incardina la creatività dello Stabile: l’amore per i classici e per il loro universale e attualizzabile messaggio (Goldoni, Shakespeare, Pirandello), l’attenzione al territorio ed ai suoi ricchi giacimenti culturali (Svevo, Joyce, Stuparich, Pasolini), il valore della memoria (“Magazzino 18”, “Comandante ad Auschwitz”), l’attenzione alla drammaturgia contemporanea (Roberto Cavosi, Leonardo Petrillo), alla ricerca, alle contaminazioni, all’espressività delle giovani generazioni di artisti (“La città dei miti”, la sinergia con Arearea, “Lost in Macondo”)…

Queste concezioni si traducono, dunque, nella Stagione 2022-23 in una programmazione che coniuga  elevata qualità artistica ad una notevolissima ricchezza e varietà di linguaggi con un’offerta articolata in tre linee legate al concetto dei luoghi e anche alla storia del Teatro e della sua sede.

Il Politeama Rossetti, amatissimo e iconico identifica la programmazione che rappresenta il cuore pulsante dell’attività dello Stabile regionale: la Prosa. Quindi la Stagione del Rossetti raccoglie i 20 titoli di prosa già annunciati a giugno e inaugura l’intera attività il prossimo 11 ottobre con la prima de “Il mercante di Venezia”, ambiguo e affascinante testo di Shakespeare, con Franco Branciaroli, Piergiorgio Fasolo, Francesco Migliaccio e una numerosa compagnia diretta da Paolo Valerio.

Il cartellone racchiude titoli emozionanti e nomi di assoluto livello, da Peter Stein ad Alessandro Serra, a Davide Livermore per la regia, e fra gli attori maestri come Glauco Mauri, stelle come Andrea Jonasson, Maddalena Crippa, Laura Marinoni, Elisabetta Pozzi, grandi interpreti come Silvio Orlando, ma anche i migliori delle ultime generazioni, da Lino Guanciale a Lodo Guenzi, a Lucia Lavia.

La Sala Bartoli, per tradizione e con la sua struttura raccolta ed essenziale, identifica invece la proposta fresca e curiosa che intreccia la nuova drammaturgia, le evoluzioni più innovative della scena, le contaminazioni espressive. Linee che faranno da fil rouge fra i 24 appuntamenti della Stagione della Sala Bartoli. Vi saranno programmati i lavori di compagnie di ricerca apprezzate come Anagoor che ritorna con “Ecloga XI” sofisticato omaggio alla poesia di Andrea Zanzotto, Carrozzeria Orfeo che in “Stupida Show” affronta temi odierni e scorretti nella forma della Stand up Comedy, i giovani ispirati artisti del Gruppo della Creta che propongono il dittico “La regola dei giochi”, oppure la Piccola Compagnia della Magnolia che riflette su dinamiche di sopraffazione intrecciando video alla drammaturgia di Fabrizio Sinisi. Fra le coproduzioni figurano inoltre i già citati Teatro dei Borgia con la trilogia “La città dei miti” e Accademia della Follia che celebra il proprio trentennale con “Noi sappiamo i nomi”. La drammaturgia dell’autore vivente è al centro di questo cartellone ed è declinata nelle più varie accezioni: nelle produzioni “Svevo” e “Joyce” Mauro Covacich incrocia teatro, giacimenti culturali del territorio e grande letteratura, così come fa, con una formula diversa e contaminata, Leonardo Petrillo evocando in “Pasolini/Pound. Odi et amo” lo storico incontro-intervista fra il “poeta emarginato” e l’intellettuale più eretico del comunismo. Ma la letteratura ispira la drammaturgia anche ne “La luna e i falò” da Cesare Pavese con Andrea Bosca e “La vita al contrario” da Francis Scott Fitzgerald con Giorgio Lupano. Sperimentare significa anche creare sul palcoscenico stimolanti crossing: fra il teatro e lo sport – e un intrigante lavoro di suono e proiezioni – nella produzione “Il muro trasparente” di e con Paolo Valerio; con il mondo dell’illustrazione – del triestino Jan Sedmak – per “Grand Hotel Nostalgia” di Francesco Chiamulera; con il trasformismo in “Tutto sua madre” che affronta in modo leggero argomenti delicati come i condizionamenti familiari e l’identità di genere. “Barbablù” riflette sul femminicidio attraverso il canto dell’attore-cantastorie Mario Incudine che la regia di Moni Ovadia valorizza; ne “Il dio bambino” Fabio Troiano affronta il tema della maturazione di un uomo nei termini del teatro-canzone gaberiano, Glauco Venier fa omaggio attraverso jazz e danza a Pasolini in “Pier Paolo Suite”. L’ancestrale intensità del linguaggio del corpo è strumento creativo per “Satiri” del pluripremiato Virgilio Sieni, su musiche di Bach eseguite dal vivo. La drammaturgia pura scava invece in dolorosi e attuali tabù in “Dentro” di Giuliana Musso, e nelle parabole esistenziali di Daniela Giovanetti e Alvia Reale protagoniste di “Cuòre: sostantivo maschile”. La lezione della Storia vive invece nelle produzioni “Le cure di bellezza dell’imperatrice Sissi” di Roberto Cavosi e “Comandante ad Auschwitz” con Riccardo Maranzana.

È radicato nella storia e tradizione del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia il fatto di presentare, parallelamente alla proposta di prosa, una ricca offerta di spettacoli di generi e linguaggi fra i più diversi: un’offerta trasversale che risponde all’esigenza di parlare ad un pubblico sempre più differenziato attraverso modalità inclusive e stimolanti. Ecco allora la “Stagione del Politeama” che fin dal nome identifica la vocazione della sede storica a “visioni plurime”: teatro musicale, recital, danza, contaminazioni con il nuovo circo…

Iniziamo da un anniversario-evento: il decennale del debutto di quel “Magazzino 18” con Simone Cristicchi e la regia di Antonio Calenda che nel 2013 segnò fortemente il modo di affrontare il doloroso tema dell’esodo e delle vicende del confine orientale dopo la seconda guerra mondiale. Cristicchi e Calenda li evocarono in un “musical civile” che ritorna in scena coprodotto dallo Stabile e apre un’importante collaborazione con la Fondazione Teatro Lirico “G.Verdi”. Sarà infatti la sua orchestra diretta dal Maestro Sivilotti a restituire dal vivo – in esclusiva al Rossetti – la partitura dello spettacolo, che rinnoverà potenti emozioni in occasione del Giorno del Ricordo.

La dimensione musicale ha un ragguardevole spazio nel cartellone, con un’importante proposta di musical: se il già annunciato “The Rocky Horror Show” segna il ritorno al Politeama dei grandi allestimenti originali, con la loro energia e perfezione, e se “Sette spose per sette fratelli” in accurata edizione italiana con protagonisti Diana Del Bufalo e Baz, offre un tuffo nel grande repertorio classico, lo Stabile ha selezionato accanto a questi una rosa di titoli molto interessanti. Da un lato novità attese – come “Pretty Woman” con le belle musiche di Bryan Adams e la storia di un amore moderno che ha reso il film un intramontabile cult – a cui si affiancano grandi ritorni. Primo fra tutti “Priscilla” che festeggia il decennale del debutto andando in scena a Trieste e Milano, e restituendo fra strepitosi costumi e incandescenti hit le emozioni di un viaggio anche sentimentale attraverso l’Australia. E poi uno dei titoli più amati “We Will Rock You”, il musical dei Queen.

Dall’altro lato saranno proposte produzioni nazionali nuove e ricercate, titoli che trattano temi attuali, spesso coraggiosi, proponendo scelte registiche e creative innovative. È il caso di “Once” una storia d’amore e passioni esistenziali restituita da un cast che recita, canta, e suona dal vivo la partitura di Glen Hansard e Markéta Irglová. Sogni “quasi infranti” e sorprendenti risoluzioni sono anche al centro di “Tick, Tick…Boom!” opera prima di Jonathan Larson – l’autore di “Rent” – che vanta come protagonista Nicolò Bertuelli, star di “Braccialetti rossi” e affermato tiktoker. Giancarlo Commare e Barbara Cola sono invece gli ottimi interpreti di “Tutti parlano di Jamie” coraggioso musical che racconta in un mood Anni Settanta, la storia vera di un ragazzino che desidera sentirsi normale nella sua diversità. Il musical è divenuto manifesto di una nuova generazione inclusiva e priva di condizionamenti. Infine il kolossal di Red Canzian “Casanova – opera pop” racconterà le avventure dell’iconico protagonista – una grande prova di Gianmarco Schiaretti – sullo sfondo della Venezia settecentesca: il direttore creativo dell’edizione è Anthony Van Laast coreografo della produzione originale di “Mamma Mia!”. Come da tradizione a fine anno si programmerà il “Galà dell’Operetta e del Musical” in collaborazione con l’Associazione Internazionale dell’Operetta.

Il linguaggio del nuovo circo offrirà fascinazioni a spettatori esigenti e magnetizzerà i più piccoli con un capolavoro come “Slava’s Snowshow”, ma connoterà anche il teatro denso di stupore di Daniel Finzi Pasca che intreccia danza aerea e giochi di luce in “Nuda”, e “Il mago di Oz” produzione russa che usa acrobazia, proiezioni in 3D, musiche per ripercorrere la celebre favola. Va  in scena dopo il successo dello scorso anno Arturo Brachetti con “Solo” e il family show “Il Gruffalò” tratto dal best seller di Giulia Donaldson.

La danza ritorna con significativi ospiti internazionali: “Parsons Dance” con le coreografie eleganti e coinvolgenti di uno dei guru della danza post-moderna americana, poi “Historia de Astor” che affianca due icone del tango, Astor Piazzolla rivoluzionario compositore e il maestro Miguel Angel Zotto con la sua grande compagnia. Ed il classico natalizio, “Lo Schiaccianoci” eseguito dall’impeccabile Russian Classical Ballet e infine “Omaggio a Nureyev” con le sue coreografie eseguite da primi ballerini e solisti di prestigiosi teatri internazionali.

Fra i recital sono attesi appuntamenti davvero magnetici, a partire dall’irriverente e sofisticata Drusilla Foer in “Eleganzissima”. Ci sono poi Teresa Mannino con “Il giaguaro mi guarda storto” e Rocco Papaleo che sorprenderà cimentandosi con il teatro canzone in “Coast to Coast”.

Come di consueto lo Stabile regionale arricchisce la propria offerta istituzionale con altre proposte: concerti pop, appuntamenti musicali, recital comici: un ventaglio che incrementa nel corso della stagione. Ad oggi sono già annunciati titoli interessanti, a partire dalla presenza al Rossetti di Checco Zalone con “Amore + IVA”, dal ritorno del “Notre Dame de Paris” nell’edizione del ventennale. Ci sarà poi l’incursione nel mondo pittorico di Marco Goldin con “Gli ultimi giorni di Van Gogh”, lo straordinario appuntamento di capodanno con i migliori artisti internazionali di nuovo circo “TILT”, ben due momenti dedicati al gospel con il Soweto Gospel Choir e l’ Harlem Gospel Choir.

A inizio anno andrà in scena un nuovo “Galà Daniela Barcellona” serata di musica raffinatissima con l’eccellente mezzosoprano, stella acclamata nei maggiori teatri internazionali, che avrà anche scopo di beneficenza.

Infine i concerti pop: fra le star già annunciate figurano Gianna Nannini ed Ermal Meta, oltre a un tributo agli Abba con “Abba Symphonic” e “Brit Floyd” omaggio alla famosa band.

Al pubblico ora non resta che scegliere il tipo di abbonamento preferito nell’ampia gamma proposta dal teatro ai suoi spettatori.

© DF per instArt

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