TEATRO COMUNALE GIUSEPPE VERDI PORDENONE
“I CONCERTI DELLE 18”
LA CHIUSURA DEL PERCORSO CON PIERO RATTALINO E ILIA KIM PER UN “NUOVO” DEBUSSY
2 MAGGIO (ore 18)
CAMBIO DI PROGRAMMA PER L’INCONTRO-CONCERTO
LA SCOPERTA DI DEBUSSY NELL’ANNO DEL CENTENARIO SOSTITUISCE IL PROGRAMMA RUSSO
Teatro Verdi Pordenone – Il pianista e musicologo Piero Rattalino ha annunciato un cambio di programma per l’appuntamento del 2 maggio per la chiusura del ciclo I CONCERTI DELLE 18 promossi dal Teatro Verdi di Pordenone. Il M° Rattalino sta seguendo un particolare percorso di approfondimento sull’opera di Debussy e vuole condividere con il “suo” pubblico pordenonese, una rinnovata visione sulla grande produzione artistica del compositore francese proprio nell’anno in cui si celebra l’anniversario.
Piero Rattalino – considerato massima autorità in materia di interpretazione pianistica e insignito nel 2015 del Premio Pordenone Musica – passerà, quindi, dal programma Russo precedentemente annunciato, alla sua personale interpretazione e rilettura di pagine di Claude Debussy: la volontà è quella di accendere una nuova luce su colui che, come pochi, ha esaltato il pianoforte e sperimentato sonorità inedite per questo strumento.
Rattalino si concentrerà su aspetti di novità, rispetto a quanto già scritto e detto finora e ha ‘costruito’ per la pianista Ilia Kim un programma che rappresenta al meglio la poetica di Debussy e le suggestioni legate alle arti e alle avanguardie di fine Ottocento/inizi Novecento.
L’appuntamento è confermato per il 2 maggio alle ore 18 sul palcoscenico del Teatro Verdi, per un incontro-concerto alla scoperta di Debussy.
Biglietti: € 8, € 4 per gli abbonati alla stagione 2017/2018 e gratuito per gli under 25.
Informazioni: Biglietteria del Teatro 0434 247624 www.comunalegiuseppeverdi.it
Ecco un’anticipazione alla prolusione firmata dal Maestro Piero Rattalino:
«Il centenario della morte di Debussy capita in un momento in cui la sua figura è al centro degli interessi della critica e in cui si vede in lui uno degli artisti che rappresentano il punto di svolta fra due grandi epoche della storia della musica, il romanticismo dell’Ottocento e la modernità del Novecento. Al momento della sua prima affermazione Debussy venne visto come impressionista, come l’equivalente in musica dell’impressionismo pittorico. Era una collocazione pressoché inevitabile ma che, dati i suoi rapporti con Mallarmé e con Maeterlinck, gli stava stretta, tanto che più tardi si cominciò a parlare di lui come simbolista. E l’appartenenza al simbolismo è sicuramente quella che meglio definisce, in senso generale, l’arte di Debussy. Ma Debussy aveva composto il suo primo capolavoro, la cantata “La Damoiselle élue”, su testo di Dante Gabriele Rossetti, esponente tra i maggiori dei preraffaelliti, e le sue ultime creazioni erano state contemporanee, nel tempo e nello spirito, della nascita dell’astrattismo a opera di Mondrian. Nella sua produzione per pianoforte si trovano i segni della sua evoluzione e attraverso di essa si possono dunque ripercorrere sinteticamente i diversi momenti della sua poetica, della sua poetica non solo di artista ma, si potrebbe dire, di “traghettatore” della musica, in parallelo con il passaggio di tutte le arti dall’Ottocento al Novecento».
I CONCERTI DELLE 18
mercoledì 2 maggio, ore 20.45
DEBUSSY
Piero Rattalino, introduzione all’ascolto
Ilia Kim, pianoforte
Claude Debussy (1862 – 1918)
Deux Arabesques (1888-1891)
Clair de lune (1890)
Tarantelle styrienne (1890)
La soirée dans Grenade (1903)
L’isle joyeuse (1904)
Des pas sur la neige (1908)
Ondine (1910)
La Cathédrale engloutie (1908)
Ce qu’a vu le vent d’ouest (1908))
Étude pour les degrés chromatiques (1915)
Étude pour les octaves (1915)
comunicato stampa