Dopo un lungo periodo di chiusura forzata, dettata dalla situazione contingente del COVID-19, ecco che riprende la stagione espositiva nella sede dell’Associazione “Leali delle Notizie” di piazzetta Francesco Giuseppe I a Ronchi dei Legionari (GO). Con una decina di fotografie, verrà inaugurata venerdì 10 luglio alle ore 19:00 la mostra di Franco Milani, “I CODICI DEL TEMPO NELLE ARCHITETTURE DEL SILENZIO”, con curatela e presentazione a cura di Giulia Micheluzzi.
A seguire, dopo il vernissage, nella piazzetta antistante la sede dell’Associazione “Leali delle Notizie” (dietro al CCM) ci sarà una performance multimediale con Lucia German, voce narrante del testo poetico “Acqua per Essere” (autore Aldo German), con musiche di Andrea Cernecca (violoncello) e le due performers Alice Parovel e Serena Millo (The Lab – Collettivo Contemporaneo).
La mostra a Ronchi dei Legionari resterà aperta fino a sabato 01 agosto 2020 e osserverà gli orari di apertura della sede.

La mostra fa parte del ciclo “Arte e Territorio”, progetto finanziato dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia con risorse statali del Ministero del lavoro e delle Politiche sociali ai sensi dell’art. 72 del D.Lgs. 117/2017 – Codice del Terzo Settore e realizzata con la collaborazione del Comune di Ronchi dei Legionari, della banca di Credito Cooperativo di Turriaco e della Tabaccheria Finatti.
La mostra segue le indicazioni della Presidenza del Consiglio dei Ministri, che prevedono un contingentamento degli accessi. In mostra si utilizzano dispositivi di protezione individuale, a tutela della salute dei visitatori, corrispondenti agli standard attualmente richiesti.

In I CODICI DEL TEMPO NELLE ARCHITETTURE DEL SILENZIO di Franco Milani sono esposte una decina di opere, frutto di una ricerca svoltasi circa tra il 2010 e il 2018.
Franco Milani è un artista alla ricerca dell’espressività ed è il corpo di una donna ad interpretare e rivelare il suo pensiero ed è proprio dal nero dello sfondo che emergono questi corpi nudi, inno all’universo femminile, simbolo di nascita e da cui tutto deriva, ricerca di quell’equilibrio che solo la figura femminile può farsi portatrice. Avvalendosi dello sfondo nero, la tensione visiva raggiunge l’apice sui soggetti e sul pathos con cui questi corpi ieratici si attorcigliano su sé stessi con pose quasi plastiche e dove l’io interiore cerca di uscire dal corpo, dall’involucro, dai dettami della società, alla ricerca e quindi alla riscoperta di una nuova identità.

 

“L’arte è una forma del pensiero in continua evoluzione, un’arte che si rinnova e che si occupa di relazioni, tecnologie, condivisioni, società ed etica e che richiede il massimo impegno nell’occuparsi del passaggio dei saperi, dei metodi e dei contenuti inerenti alla formazione, in particolare quella a indirizzo artistico. […] Che sa coinvolgersi nella dimensione del sociale e sa approfittare delle possibilità generate dalle tecnologie interattive e dalle loro estensioni nella rete. È un’arte che dentro di sé ha la consapevolezza di essere politica, affermando tenacemente la sua esistenza poetica” (Franco Milani)

Franco Milani (classe 1950) dopo essersi diplomato all’Istituto Statale d’Arte di Gorizia e aver frequentato il Biennio Sperimentale d’Arte, per un breve periodo frequenta l’ambiente di Firenze e Venezia. In seguito è presente alla Chaux de Fonds a Ginevra, dove conosce alcuni artisti che operano nel campo delle performance teatrali, con gli stessi si ritrova ad Amsterdam e successivamente a Parigi e ad Avignone, dove in occasione del Festival Internazionale del Teatro collabora alla realizzazione di alcune scenografie e illustra il libro “Oedipe Rex” del gruppo omonimo. Ritornato in Italia propone con lo stesso gruppo alcune performances e nel frattempo inizia a collaborare con il Centro Culturale del Monfalconese, illustrando per la rivista “il Territorio” poesie e racconti inediti di diversi letterati. Nel 1985 è invitato in Umbria per la realizzazione di un murale esterno sul tema della natività e i suoi murales si trovano anche a Gorizia, Villesse, San Martino del Carso, Monfalcone e Ronchi dei Legionari. Dal 1985 al 1986 è presente alle manifestazioni internazionali di disegno e grafica a Parigi, Copenaghen, Stoccolma, Tokyo, Vancouver, Toronto e nelle Isole Seychelles e tra il 1995 e il 2000 è invitato anche a diverse esposizioni di arte contemporanea internazionale, tra cui Gorizia, Croazia, Slovenia, Austria.
Organizza e coordina manifestazioni artistiche a carattere internazionale, dando origine al gruppo Transmedia Arti Visive, con sede a Staranzano, con il quale sviluppa un percorso multimediale con rassegne di carattere innovativo dedicate all’arte contemporanea, “Arte Open – Itinerari Possibili”.
Attualmente si dedica alle arti visive, all’insegnamento delle tecniche calcografiche, pittoriche e alla realizzazione di murales e opere ambientali. La sua odierna ricerca artistica si rivolge alla fotografia digitale e alle video installazioni.

Comunicato Stampa

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