Si è aperta domenica 22 la stagione delle lezioni di storia promosse dal Teatro Nuovo Giovanni da Udine in collaborazione con Laterza e Il Messaggero Veneto.
Dopo avere parlato nelle scorse edizioni di storia attraverso la letteratura e attraverso il corpo umano, quest’anno il filo conduttore della rassegna è la storia attraverso le opere dell’uomo, nel tentativo di comprendere il legame tra potere, cultura, arte e ingegneria. Ecco dunque un percorso che partendo dal Partenone di Atene porterà il pubblico udinese a scoprire Piazza San Pietro, Piazza San Marco, la Reggia di Versailles ed il Teatro alla Scala.
Teatro Giovanni da Udine tutto esaurito per ascoltare lo storico Luciano Canfora illustrare il Partenone di Atene, le sue origini, il ruolo che ha avuto nella società, nella politica e nell’economia ateniese dell’epoca, fino ai più recenti tentativi del governo greco di ritornare in possesso dei fregi del tempio dal 1800 esposti al British Museum di Londra.
Canfora, uno dei più illustri grecisti e filologi italiani, è professore emerito all’università di Bari.
I lavori per la costruzione del Partenone, così come lo conosciamo oggi,  iniziano intorno al 448 a.C. e terminano nel 433. Si tratta degli anni in cui la vita politica ateniese è dominata dalla figura di Pericle che rende la città il fulcro della Lega di Delo, associazione di città marinare che ha lo scopo di contrastare l’ascesa dell’impero persiano.
La costruzione del tempio, spiega Canfora, nasce nell’ambito di un grande progetto di lavori pubblici avviato da Pericle e narrato dallo storico Plutarco, che coinvolge artigiani, manovali ed artisti con lo scopo di diffondere benessere tra la popolazione ateniese.
Nella cella, posta all’interno del tempio, è custodita la grande statua di Atena Parthenos protettrice della cità, ma vi sono anche i talenti che rappresentano il tesoro della lega di Delo, il tributo che le città alleate versano alla lega stessa. Un luogo di culto religioso, dunque, afferma Canfora che diventa  simbolo economico e politico. Esempio del ruolo politico del manufatto sono  i fregi e le metope, realizzati dagli artigiani sotto la guida di Fidia, che decorano il tempio e rappresentano  ideologia e  valori politici che Pericle intende raccontare alla sua città.
Fregi e metope che sono stai portati tra il 1801 e 1803 a Londra per mano di Lord Elgin, diplomatico inglese presso l’impero Ottomano al quale il sultano concede il diritto di portare via opere d’arte che per decenni, inutilmente, il governo greco ha cercato di riavere e che potrebbero tornare ad Atene a breve, ma solo in prestito.

Teatro gremito fino alla terza galleria, a testimonianza del successo della rassegna che vede Udine, a detta dei promotori Laterza, la città con la risposta più vivace tra quelle in cui iniziativa analoga viene proposta.

Laura Fedrigo

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