Arriva a Udine e Pordenone, dopo la calorosa accoglienza di pubblico e critiche all’ultima edizione del Torino Film Festival, Giovanna, storie di una voce, il film che racconta vita, pensiero, carriera e svolte di Giovanna Marini, grande artista e ‘pasionaria’ della nostra tradizione musicale, intellettuale militante e curiosa. Venerdì 6 maggio alle 20 al Visionario e sabato 7 maggio alle 21 a Cinemazero, sarà la regista, Chiara Ronchini, a presentare il documentario dedicato a una figura la cui potenza e lucidità crea e attraversa la narrazione cinematografica, assecondata da immagini di archivio accuratamente scelte. Gli appuntamenti si pongono in continuità con l’omaggio che il Pordenone Docs Fest ha dedicato all’artista nell’edizione del 2020. Sarà presente a entrambe le proiezioni, assieme alla regista, l’udinese Valter Colle, produttore musicale della Marini e non solo: discografico, talent scout, etnomusicologo e ricercatore di musica folk.
Nata a Roma in una famiglia di musicisti, Giovanna Marini si diploma in chitarra classica al Conservatorio di Santa Cecilia nel 1959, perfezionandosi con Andres Segovia. La sua è un’incredibile carriera di oltre sessant’anni. All’inizio degli anni Sessanta, incontra intellettuali tra cui Pier Paolo Pasolini, Italo Calvino, gli etnomusicologi Roberto Leydi e Diego Carpitella e il ricercatore musicale Gianni Bosio: così Marini scopre il canto sociale e la storia orale cantata. Da allora raccoglie e racconta storie e musica per tutta una vita, incrociando altri compagni di strada, tra cui Dario Fo, Francesco De Gregori e cantanti contadini come Giovanna Daffini. La sua musica parla di lotte, passaggi storici e personali, «dall’altra parte del Potere», come ama dire.
Compone, raccoglie e interpreta i canti della tradizione orale tessendo una cronaca «altra» del nostro Paese, fatta di voci, persone e percorsi dal mondo degli ultimi e degli esclusi, muovendosi sempre all’interno della musica in una società in cambiamento. La sua voce è sorprendente, il suo percorso artistico fuori da ogni schema o scuola.
«Giovanna Marini è una figura complessa che sfugge alle semplificazioni. Musicista, interprete, compositrice, didatta, è una figura unica nel panorama sonoro» ha dichiarato la regista. «In quel particolare utilizzo della voce, nella postura, nel timbro, nella struttura ritmica c’è qualcosa che rompe fortemente con il sistema precostituito proponendo a chi l’ascolta una visione “altra”, meno sicura, meno semplice, “ineffabile”, per usare una sua parola».
A partire dal percorso artistico di Giovanna Marini, il film tesse una storia antropologica e sociale dell’Italia, ricostruendo una memoria che, lontana da logiche nostalgiche, vede nelle pieghe del passato un mondo sommerso di possibilità per il futuro. Un film paesaggio sonoro, un viaggio per il Paese in cui le immagini d’archivio sono colonna sonora e le musiche, attraverso la voce di un’artista unica, sono la nostra storia.
Comunicato Stampa