«La NATO? In Russia è del tutto strumentale alla propaganda. La nostra percezione è che se ne parli per intimorire i cittadini sui rischi di aggressione al Paese da parte dell’occidente. D’altra parte – spiega lo storico russo Sergej Bondarenko, protagonista oggi al festival vicino/lontano –  quando il potere è nelle mani di una sola persona che ha perso il contatto col resto del mondo, e non ha più alcun feedback e dialogo critico sugli accadimenti in corso, ci troviamo davanti a un vicolo cieco. Non vedo vie d’uscita alla situazione attuale. L’occidente cerca a tentoni una figura che possa avere qualche impatto sulle decisioni di Putin, ma questa figura non esiste». In collaborazione con l’Associazione Friuli Storia Sergej Bodarenko ha raccontato oggi a Udine i dettagli legati alla liquidazione dell’ong Memorial da parte del regime russo. Una chiusura piovuta a quattro soli giorni dall’invasione dell’Ucraina, il 28 febbraio. Un po’ come se il governo russo volesse cancellare, con i confini ucraini, anche la memoria della nazione russa e dei suoi cittadini. Già, perché Memorial è una ong fondata negli anni Novanta in piena Perestrojka, dal Premio Nobel Andrej Sacharov per mantenere viva la memoria delle vittime dello stalinismo e della repressione sovietica. «Memorial si compone di un archivio che è in gran parte digitalizzato e continua a essere operativo, le persone possono portare i loro documenti – ha raccontato ancora Bondarenko – E di una parte divulgativa, il museo e la biblioteca, che a Mosca sono fortemente penalizzati adesso. Lo stesso vale per le sedi regionali, dove tutti hanno paura adesso di entrare in contatto con Memorial. Molti fondatori di Memorial, nel 1990, ritenevano che il processo di ricostruzione e ripensamento del passato si fosse completato con la nascita di questa realtà focalizzata sul pensiero critico di quanto avvenuto durante lo stalinismo.  Invece questo processo di critica è avvenuto a varie riprese, a strappi e rallentamenti, in Russia. La politica governativa degli ultimi 15 anni è stata di ostacolo in questa direzione, e le cose non cambieranno velocemente nel Paese – ha concluso Bondarenko – Pero’ finchè gli operatori di Memorial continuano a fare il loro lavoro, la nostra ong dimostra tutta la sua vitalità». Con Sergej Bondarenko hanno oggi conversato la docente Giulia De Florio del direttivo di Memorial Italia e lo storico Tommaso Piffer, docente all’Università di Udine e fondatore del Premio Friuli Storia. La Corte Suprema della Federazione Russa ha disposto Nel dicembre 2021 la liquidazione di Memorial international.

 

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