Foto Luca A. d’Agostino/Phocus Agency © 2019
Al Palazzo delle Mostre di Udine questa sera c’è festa. Un traguardo importante al pari di quanti lo hanno raggiunto nella vita. 50anni. Tanti ospiti, tanti amici vecchi e nuovi occupano i posti in sala per assistere ad un viaggio nel ricordo di tante avventure, tante gioie, emozioni e fatiche. Il “circuito” che unisce molti Comuni e provincie nella diffusione di una delle arti più antiche dell’uomo. Un “Gracias a la Vida” magistrale del duo Sgobino – Oscuro apre il compleanno. Bravissimi. Veniamo guidati subito dopo da una spigliatissima Martina Riva in mood “padrona di casa” che dopo i saluti e auguri di rito, chiama sul palco un Glauco Venier con timer per non perdersi tra le note e dilungarsi troppo, che suona alcuni bellissimi brani con titoli sembra non scelti a caso come Everybody’s Talkin’, With a little help from my friends, 29 settembre (oggi è il 28), per una decina di minuti cronometrati di grande musica anni 60′, epoca della nascita dell’Ente. A seguire vengono invitati sul palco gli attuali protagonisti di ERT ed il rappresentate della Regione, il presidente del Consiglio regionale Zanin. Con lui il Direttore Renato Giuseppe Manzoni, il presidente Sergio Cuzzi e la vice presidente Annamaria Poggioli. Si alternano tra ringraziamenti e aneddoti di tanti anni di onorato servizio al sostegno, crescita e innovazione dell’Ente. Non mancano naturalmente i ringraziamenti di Manzoni a Rodolfo Castiglione (recentemente scomparso) fondatore di ERT e del circuito che contro ogni previsione ancora oggi continua la sua avventura, e Angelo Cozzarini grande protagonista pordenonese della cultura e del teatro in regione anche lui recentemente scomparso. Il presidente Sergio Cuzzi evidenzia il grande risultato di un decentramento che ha reso naturale uscire di casa e andare a teatro ovunque esso sia, nei grandi e piccoli centri urbani dalla montagna al mare. La vice presidente Poggioli parla dei grandi numeri raggiunti e del futuro di ERT orientato alla qualità e all’innovazione attraverso i giovani, valorizzandoli e potenziando la loro formazione. Ecco che allora parlando di compleanno una voce illustre del teatro irrompe nella sala. Maia Monzani famosa attrice goriziana a 8 anni dalla soglia delle 100 candeline, ci racconta di un vero e proprio tranfert che il vero attore riesce a realizzare prestando la propria fisicità all’autore dell’opera per arrivare al pubblico e viceversa. E poi la volta di un’altro quartetto di ospiti Lorenzo Tosolini in rappresentanza dell’Assessore regionale Gibelli, l’assessore Fabrizio Cigolot del Comune di Udine, Flavia Brunetto vice presidente di Fondazione Friuli e Alessando Cauti capo distretto di Udine CrediFriuli che però si presenterà sotto forma di spot commerciale. Un giro di saluti e ringraziamenti con qualche aneddoto di Fabrizio Cigolot nel suo ruolo all’interno di Ert negli anni passati e l’intervento della Sig.ra Brunetto che precisa che il ruolo di Fondazione Friuli con ERT è quello di investitore sul futuro e non di sponsor, ringraziando l’Ente per aver dato radici e ali a tutti e soprattuto ai giovani. Intermezzo con tre bravissimi ballerini Cocconi, Giovannelli e Valentini di Arearea per un brindisi con il pubblico a passo di danza elegante, sinuosa e fluttuante come le emozioni che il teatro regala e a volte in equilibrio precario forse a evidenziare che se si esagera con il prosecco… Prosegue la serata con Il saluto in video di Paolini come sempre riflessivo e comico allo stesso tempo, che si sbilancia su una previsione di come sarà il futuro del teatro osservando questi tempi moderni alquanto bizzarri, istituzioni comprese. Il terzo giro di personalità sul palco è dedicato ai teatri che sono i più innovativi in regione e quindi Franco Però per Trieste, Bevilacqua per il CSS, Livia Magrino per La Contrada, Mramor per Gorizia e Gianni Mistri per Udine. Aneddoti e ringraziamenti giustificati e non regalati per circostanza all’Ert e un piccolo divertente cambio di accenti tra Però e Bevilacqua sulla pronuncia della parola “circuito”. Prosegue la serata con le rappresentazioni teatrali. Ad aprire è il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia con un estratto da “L’onore perduto di Katharina Blum” interpretato da Fortunati, Maranzana e Plos. A seguire il Teatro Incerto che con Moretti rassicura l’ERT sul teatro in friulano. Un sacco di gag esilaranti nella loro nuova creatura “Blanc”, una storia sull’amico colto da “rincoioniment amoros” e reso cieco di fronte all’acquisto di un quadro dal costo esorbitante, completamente bianco. Il trio Fabiano Fantini, Claudio Moretti ed Elvio Scruzzi strappa risate e applausi a non finire. Segue il saluto all’Ert di Cristicchi che chiude il suo intervento con una storia africana che come morale porta il messaggio che con un gesto di coraggio chiunque può fare la sua parte. Segue Ariella Reggio, attrice eccezionale e simpaticissima che fa una piccola biografia sulle sue vicissitudini attoriali evidenziando il fatto che fare l’attore è uno dei pochi mestieri che dà la possibilità di essere sempre in un ruolo esclusivo, anche con l’avanzare delle nuove leve. Una giovane non potrà mai interpretare una nonna e una nonna non potrà mai interpretare una principessa, ma entrambe resteranno comunque protagoniste di una storia sul palco. Alla chiusura regala una chicca su Woody Allen con il quale ha lavorato. Una storia su come dovrebbe essere vissuta la vita… praticamente al contrario, di un acume assoluto. Eccola.
“Tanto per cominciare si dovrebbe iniziare morendo, e così il trauma è bello che superato. Quindi ti svegli in un letto di ospedale e apprezzi il fatto che vai migliorando giorno dopo giorno. Poi ti dimettono perché stai bene e la prima cosa che fai è andare in posta a ritirare la tua pensione e te la godi al meglio. Col passare del tempo le tue forze aumentano, il tuo fisico migliora, le rughe scompaiono. Poi inizi a lavorare e il primo giorno ti regalano un orologio d’oro. Lavori quarant’anni finché non sei così giovane da sfruttare adeguatamente il ritiro dalla vita lavorativa. Quindi vai di festino in festino, bevi, giochi, fai sesso e ti prepari per iniziare a studiare. Poi inizi la scuola, giochi con gli amici, senza alcun tipo di obblighi e responsabilità, finché non sei bebè. Quando sei sufficientemente piccolo, ti infili in un posto che ormai dovresti conoscere molto bene. Gli ultimi nove mesi te li passi flottando tranquillo e sereno, in un posto riscaldato con room service e tanto affetto, senza che nessuno ti rompa i coglioni. E alla fine abbandoni questo mondo in un orgasmo”.
È la volta di Walter Mramor che legge una favola lieve, in rima, di Rodari: “Le Belle Fate”, accompagnato al piano da una bravissima Caterina Croci. Prosegue la serata con un altro balletto di Arearea che chiude la sua partecipazione al alla festa diretta magistralmente da Giuliano Bonanni. È la volta di Massimo Somaglino e Vittorio Vella con un tributo a Gaber “la libertà è partecipazione…”. Il regista racconta le sue entrate furtive al teatro Palamostre favorite dallo stesso Castiglione. Da li è nata la sua passione e la sua arte. Personalmente penso che certe persone hanno la “sensibilità artistica”, e anche se non l’ho conosciuto di persona, il compianto Castiglione l’aveva. Chiude la serata Roberto Canziani il creativo che ha realizzato la mostra e il libro per le memorie cinquantenarie di ERT “Lungo Circuito”. Canzone del duo in sottofondo con la chitarra di Sgobino e la splendida voce della Oscuro mentre si esce nel foyer per la torta…
Grazie anche da parte di instArt a Ert, per permetterci di partecipare e scrivere nello svolgersi della loro programmazione artistica, potendo tradurre in parole ed immagini la bellezza che si esprime sul palco. Auguri di una longeva vita. Viva il teatro, viva ERT!
© Massimo Cum per instArt