Dopo l’anteprima di fine luglio “Ritorniamo al Rossetti!”, che mirava soprattutto a ribadire l’impegno dello Stabile regionale nel guardare con ottimismo al futuro e tranquillizzare sulla riapertura della Sala Assicurazioni Generali al pubblico, è finalmente venuto il momento di “fare i nomi”: è stata infatti presentata ufficialmente ieri la stagione 2020-21, un piatto estremamente ricco in cui rituffarsi dopo la lunga pausa dovuta a lockdown e pandemia.

Bello e evocativo il titolo scelto, che riprende il celeberrimo ultimo verso dell’Inferno dantesco: “E quindi uscimmo a riveder le stelle” è l’augurio dello staff del Rossetti ma anche quello di noi tutti! (per chi non lo sapesse, lo Stabile FVG è anche noto come “il teatro con le stelle” per la peculiare decorazione a volta celeste del suo soffitto)

Come già tutti gli altri teatri triestini, anche il Rossetti ha scelto per la stagione 2020-2021 la formula “In due atti”, per meglio venire incontro alle eventuali novità e modifiche nella regolamentazione anti-covid (le regole attuali saranno valide fino a fine anno). Il primo atto ci accompagnerà da ottobre a gennaio e presenta una quantità e qualità di spettacoli che -lo diciamo con stupore vero e non di circostanza- va oltre ogni aspettativa, considerata la condizione mondiale attuale: saranno ben 28 gli spettacoli in cartellone, che si snoderanno attraverso i soliti percorsi multidisciplinari che da sempre fanno parte della proposta del Politeama.

Dopo il saluto della autorità (l’assessore ai teatri Serena Tonel e il sindaco Roberto Di Piazza, che ha rimarcato come in ambito culturale Trieste abbia saputo reagire e uscire velocemente dall’impasse imposta dal Covid), come di consueto in conferenza stampa è stato il Direttore Franco Però a illustrare tutto ciò che vedremo sul palco da ottobre. Coadiuvato però da una nutrita serie di “guest star”: durante la presentazione hanno infatti fatto capolino dalle quinte alcuni degli attori che saranno impegnati nella stagione, a dare dei brevi assaggi delle recite in cui saranno impegnati. Bella idea che ha permesso di dare ritmo e rendere frizzante la conferenza.

Si inizia come sempre con il cartellone della Prosa: l 6 ottobre debutterà a livello nazionale “La pazza di Chaillot”, la commedia poetica e premonitrice di Jean Giraudoux che affronta temi di capitale importanza come la fragilità dell’ambiente e l’avidità degli speculatori. È stata l’occasione per vedere già all’opera i due protagonisti Manuela Mandracchia e Giovanni Crippa, che dal primo palco di platea hanno messo in scena un piccolo passaggio dell’opera. Ad ottobre sarà sul palco con loro la Compagnia dello Stabile, anch’essa presente ieri in platea per assistere alle presentazioni.

Sfide civili e etiche fanno un po’ da trait d’union dell’intera proposta di Prosa e riverberano in molti degli spettacoli proposti: a partire da “Peachum”, che vedrà Rocco Papaleo impegnato in una storia di corruzione e ingiustizia, intelligentemente tratta dall’”Opera da tre soldi” di Brecht da Fausto Pravidino, interessante autore contemporaneo. Per proseguire con “Scintille” di Laura Sicignano e con Laura Curino, esempio di teatro civile per riflettere sul diritto alla sicurezza e alla dignità nel mondo del lavoro. E ancora “Locke” di e con Filippo Dini, un viaggio nella notte vissuto dal protagonista “in tempo reale” assieme al pubblico e coprodotto dal Rossetti con il Teatro Franco Parenti e lo Stabile di Torino. Sensibilità contemporanea anche ne “Il delirio del particolare” di Vitaliano Trevisan: una struggente riflessione sull’arte e sulla vita con una bravissima Maria Paiato diretta da Giorgio Sangati.

Non mancheranno naturalmente i classici: ecco quindi il capolavoro goldoniano “I due gemelli veneziani”, “Il misantropo” di Moliere e l’edizione per il palcoscenico del romanzo di Verga “Il Mastro Don Gesualdo”.

A impreziosire e ampliare la proposta della Prosa, torna anche il tabellone che eravamo abituati a chiamare “Altri percorsi”. “Eravamo” perché da quest’anno è stato deciso un cambio di nome: ecco quindi “Passages”, che mira a proporre dare al pubblico  spettacoli con linguaggi diversi, nuovi, con contaminazioni di genere. Di sperimentare, insomma. Perfetto esponente di questo modo di fare teatro, rivedremo sul palco Carrozzeria Orfeo, che col suo solito linguaggio provocatorio metterà in scena “Miracoli metropolitani”, il suo spettacolo più critico e politico. Sarà poi la volta di “Tradimenti” di Michele Sinisi e la sua scrittura pinteriana spiazzante. E ancora, le atmosfere nitide e colte di “Ludwig”, un ritratto di quella che è -forse- la figura più carismatica e enigmatica della musica classica di tutti i tempi, quel Beethoven che da sordo seppe creare capolavori musicali immortali. Per l’occasione ha portato il suo videosaluto alla platea il protagonista Alessio Boni, che si è detto profondamente onorato di aver potuto lavorare sulla figura di un simile genio.

A proseguire il cartellone di “Passages”, potremo vivere la forte denuncia d’ingiustizia di “Sacco e Vanzetti”, di cui tutti certamente ricordano la versione cinematografica con un indimenticabile Gian Maria Volonté.  Cambiando completamente atmosfera, l’Accademia della Follia e l’espressività irruente dei suo “matt-attori” in “Tu che mi fai”.

Ampio spazio verrà dato al tema della scienza, in tutte le sue forme. Innanzitutto rivedremo “Le eccellenti”, lo spettacolo di Marcela Serli sulla discriminazione femminile in ambito scientifico che già abbiamo potuto ammirare durante l’ESOF 2020 appena concluso a Trieste. Tornerà quindi nella cornice della Sala Assicurazioni Generali la collezione di storie vere restituite da attrici professioniste e da reali scienziate, di cui la stessa Serli ci ha dato un assaggio con un breve monologo durante la conferenza. Torneranno poi due spettacoli molto applauditi nella stagione scorsa: “L’infinito tra parentesi” con Maddalena e Giovanni Crippa e la sua analisi del complesso rapporto tra letteratura/poesia e scienza; e “Valzer per un mentalista”, l’originale creazione di Calabrese e Vagnarelli che si muove abilmente “borderline” tra teatro e magia.

Immancabile e come sempre molto attesa la sezione “Le stelle del Musical”, che ancora una volta porterà a calcare il palco del Politeama le grandi punte di diamante del panorama europeo e italiano, oltre a star di Broadway e del West End.

Cinque spettacoli che si apriranno con un ideale ponte tra Italia e mondo: “La fuga delle voci” punta la sua attenzione sui talenti italiani che hanno fatto e stanno facendo carriera all’estero, molti dei quali abbiamo già potuto ammirare a Trieste. L’altro “tocco italiano” sarà firmato Giò Di Tonno, habitué (con Notre Dame de Paris) e grande amico del palco dello Stabile, con un “Music all” che mostrerà tutto il suo eclettismo e la sua intensità espressiva. Spazio poi ai grandi nomi stranieri: “West End Sesison” ci porterà sui leggendari palcoscenici londinesi con Daniel Koek e Kerry Ellis; “A touch of West End” con Earl Carpenter, una delle stelle più luminose di Broadway; e infine un ritorno al vecchio continente con Thomas Borchert, praticamente una leggenda vivente che saputo rivestire con maestria innumerevoli ruoli da protagonista in tutta Europa.

Non poteva mancare nemmeno il tradizionale “Gagà dell’operetta e del musical”, che a dicembre ospiterà la FVG Orchestra diretta dal M° Romolo Gessi.

Se la proposta non fosse già abbastanza ricca, ecco altri piatti succulenti nella quarta sezione, “Danza, musical & eventi”: il piano solo di Remo Anzovino, il concerto “Rock Opera”, il balletto contemporaneo “Blu infinito”, il Russian Classical Ballet ne “Lo schiaccianoci” e “Il lago dei cigni” e la strabiliante maestria circense de “Machine du cirque”. Tornano anche dei vecchi amici del Rossetti: gli Oblivion, che con “Oblivion rhapsody” proporrà una sorta di greatest hits della loro opera per festeggiare i primi 10 anni insieme. A farci venire già l’acquolina in bocca ci ha pensato Davide Calabrese, che ha fato irruzione sul palco per proporre la “versione Oblivion” della famosa “Non me lo so spiegare” di Tiziano Ferro.

I più attenti potrebbero ora pensare “e gli spettacoli fermati in primavera a causa del Covid e di cui era stata promesso il ritorno?”

Non c’è da preoccuparsi: durante la presentazione sono state anche date delle piccole anticipazioni dell’ “atto secondo” della stagione, che partirà a febbraio. E tutti i ritorni promessi ci saranno: da “Arsenico e vecchi merletti”, alla poesia di “Slava’s snowshow”, alla sensualità di “Tango fatal”. A cui si aggiungeranno produzioni nuove come “Piazza degli eroi” (collaborazione con il Teatro di Napoli e Fondazione Teatro della Toscana) o il celebre “Orgoglio e pregiudizio” di Jane Austen nella regia di Arturo Cirillo. E per finire “L’Alfa Romeo Jankovits”, coproduzione con il Teatro Nazionale Croato di Fiume e la Golden Show che è stato recentemente applaudito in forma di lettura durante ESOF 2020.

Come già detto, un banchetto davvero imbandito e prelibato, per cui non c’è nemmeno bisogno di aspettare: la campagna abbonamenti è infatti aperta già da oggi 10 settembre.

Luca Valenta / ©Instart

 

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