Pordenone, 18/03/2023 – Dedica Festival 2023 – MAYLIS DE KERANGAL – Conferenza Stampa – Foto Luca d’Agostino/Phocus Agency © 2023

È un onore ricevere tanta attenzione, è raro per me poter passare tanto tempo nella stessa città, tornare ai miei libri precedenti, creare risonanze fra loro e i più recenti. È poi un onore straordinario anche l’accoglienza così amichevole che questa mattina mi ha riservato Pordenone. Ho passeggiato in una città vivace, nel giorno di mercato, piena di sole e aver conosciuto per primi i librai è di buon auspicio. Questo festival offre occasioni magnifiche per diversi motivi : è interessante per il rapporto che crea fra lettura e scrittura, i punti di incontro fra chi scrive e chi legge e in fondo questo è il mistero di scrive; poi ho la possibilità di incontrare pubblico di lettori diversi per età e per estrazione sociale , anche i giovani e la questione generazionale è uno dei temi del mio lavoro; infine qui ho la possibilità, proprio per le diverse forme che prenderà la mia opera, di vedere la metamorfosi del testo letterario, vedere come la pagina scritta può cambiare.

INDIVIDUALISMO, COVID, SOCIAL MEDIA

Comprendo la preoccupazione di chi è preposto alla formazione intellettuale dei giovani e vede attenuarsi l’interesse nei confronti di discipline che hanno un atteggiamento collettivo in favore di un atteggiamento più individuale. Vedo il tramonto delle scienze sociali e di ciò che forma la creazione della vita sociale, la diminuzione di interesse verso la comunità e la collettività, ciò ha a che fare con la fragilità che il COVID ha fatto emergere ,ma anche da prima il mondo così segnato dai social media si pone in modo strano, oggi la questione del tempo è essenziale. Oggi il tempo rapido ci obbliga a reagire all’istante (ma la letteratura è un’operazione in differita non in diretta), è spezzettato e soprattutto per quanto riguarda i giovani nuoce alla loro capacità di visione d’insieme e di focalizzarsi sulle loro emozioni profonde ,la  capacità di riflettere e “guardare” sul serio è messa a repentaglio da strumenti che non condanno, anzi, ma che hanno stravolto il nostro rapporto con il tempo, frammentandolo

I GIOVANI

Io non sono una di quelle persone che guardano ai giovani come a una popolazione sui cui riporre le nostre preoccupazioni né li giudico incapaci di senso critico e penso che i social siano serviti, a loro, ad abbattere tanti muri. I giovani producono cultura nuova ma non è cultura “nulla”.

Sulla lettura

è difficile trasmettere il piacere e l’ardore di leggere; fanno concorrenza al libro nuovi modelli di narrazione, come le serie tv o video e podcast che i ragazzi scaricano sugli smartphone ma la lettura rimane una delle migliori vie di formazione intellettuale possibili perché ogni lettore, leggendo, “produce” il suo libro.  E se io scrivo è perchè ho letto tanto, ogni scrittore è legato alle opere degli altri

Cosa accomuna i suoi libri che affrontano tematiche così diverse?

I punti di contatto sono il cambiamento, la mobilità, il viaggio, i riti di passaggio, la questione del collettivo , mi piacerebbe arrivare un giorno al personaggio che raccolga tutte le narrazioni ma per ora i miei libri cercando ancora di guardare al mondo contemporaneo non facile

Che ruolo ricopre lo scrittore e l’intellettuale nel mondo contemporaneo?

Credo che il suo ruolo sia cercare di elaborare le questioni che il mondo contemporaneo pone a tutti cercare e formulare gli interrogativi che accompagnano il cambiamento, la trasformazione della società, questo è gran parte del lavoro dell’intellettuale compreso quello degli scrittori.

Mattinata a Pordenone con la gallery di Luca A. D’Agostino

© Dedica per instArt

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