Si intitola Uguali =≠ diversi, prende il via il 2 febbraio da San Vito al Tagliamento, ha registrato un numero straordinario di adesioni – più di 5.500 fra studenti e insegnanti, circa 120 classi e 1.100 libri consegnati – e prevede fra febbraio e aprile, a Pordenone, Sacile, Maniago e San Vito al Tagliamento, 13 fra spettacoli e incontri e circa 7 laborator i, il nuovo progetto di cittadinanza attiva dell’associazione culturale Thesis di Pordenone, del quale è curatrice Emanuela Furlan. Uguali =≠ diversi porta la cifra che da sempre contraddistingue il lavoro dell’associazione Thesis, ovvero l’utilizzo di linguaggi culturali differenti a servizio della comprensione di ciò che accade attorno a noi: nel caso del progetto si parla di discriminazioni un fenomeno purtroppo ben presente a scuola come nella società. Un sondaggio pre-pandemico di Save the Children rileva infatti che più di 3 studenti su 5 dichiarano di essere stati vittime di discriminazione e hanno vissuto sulla propria pelle violenze o minacce, sono stati derisi ed emarginati dai loro coetanei o messi al centro di voci negative sul loro conto. Soprattutto a scuola, quasi 9 su 10 sono stati testimoni diretti di comportamenti discriminatori. “L’incidenza e la manifestazione di comportamenti discriminatori, la tendenza a non riconoscere le differenze e ad accettarle – spiega la curatrice Emanuela Furlan- nasce e si alimenta da pregiudizi e stereotipi, ma anche da narrazioni distorte e amplificate dalle parole di media e social. Conoscere e prevenire, favorire l’inclusione e sfruttare il potenziale della diversità ridefinendo percezioni, atteggiamenti e comportamenti dei ragazzi e di specifici gruppi, diventa così un percorso di educazione alla cittadinanza attiva importante per il singolo e per la classe e per la comunità”. “L’Articolo 3 della Costituzione italiana, ovvero la disposizione che enuncia il principio dell’uguaglianza formale e sostanziale – dichiara l’assessora regionale alla cultura Tiziana Gibelli- è uno dei capisaldi della nostra Repubblica, il motore che impone a tutte le istituzioni e a tutti i livelli dello Stato di impegnarsi nell’adozione di politiche volte all’inclusione. Grazie a questo tipo di iniziative di sensibilizzazione rivolte ai giovani e giovanissimi, ovvero verso coloro che prenderanno il nostro posto anche come classe dirigente del futuro, sono convinta che questo importantissimo principio potrà rimanere vivo ed essere tramandato nella maniera corretta. Il punto di partenza del progetto sono le fondamenta normative di una società inclusiva: l’art 3 della Costituzione Italiana, la Dichiarazione dei Diritti Universali dell’Uomo, la Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea e l’agenda 2030 per uno sviluppo sostenibile. Questi fulcri non solo giuridici ma anche etico-morali, sono stati collegati alle diverse attività presenti nel progetto che spaziano tra letteratura, teatro, laboratori, reading con l’obiettivo di attivare momenti di riflessione e di sperimentazione sul tema discriminazioni e uguaglianza. Tre i percorsi che utilizzano linguaggi e forme di comunicazione diversificate, coinvolgenti, dirette ed efficaci.
comunicato stampa
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