Venerdì 10 dicembre, prende il via la rassegna Note di Natale curata dalla Fondazione Luigi Bon e il Comune di Tavagnacco.

“Vita da… Bohémien! Diario Artistico di Karel Moor, l’Antonín Dvořák dell’Adriatico” il titolo del primo appuntamento, che si terrà nella Sala Consigliare E. Feruglio a Feletto Umberto alle 18:30. Una produzione del Gruppo Strumentale Lumen Harmonicum, che vedrà una dedica al compositore Karel Moor grazie agli interventi musicali del pianista Corrado Gulin e del violoncellista Massimo Favento, uniti alla presentazione del musicologo Marco Maria Tosolini.
Forse non c’è caso migliore del suo, ennesimo “K” della cultura boema, per cercar di capire come poteva essere un giovane bohémien a cavallo tra ’800 e ’900. Poi, Moor può essere ancora più interessante visto che fu “di scena” nelle zone regionali, tra il Litorale giuliano ed il Friuli austriaco, nel periodo 1901-1905, gli anni d’oro della Belle Époque europea. Protagonista di quell’ultimo folle slancio creativo ultra-romantico che inondò le sponde dell’Adriatico tra operetta e musica d’autore all’inizio del ’900, Moor soffriva d’un entusiasmo creativo incontenibile, anche se gravato da tipiche nevrosi giovanili. Lottò sempre per esprimere a tutto tondo il proprio Io, tra musica e letteratura, in un ambiente, che in quel periodo faceva eco a tutte le maggiori correnti culturali europee tra tradizione, rigurgiti beethoveniani, sbornie wagneriane, avanguardie agguerrite, ironie sveviane e utopie joyciane. Bohémien autentico, Karel Moor mise in musica anche Ibsen, quasi a voler anticipare chi lo avrebbe poi riconosciuto nella schiera dei “Figliastri di Dio in Terra”, categoria tutta ibseniana adatta per artisti tormentati come lui, protagonisti di una delle epoche più folli quanto pirotecniche della cultura europea.

La rassegna, organizzata dalla Fondazione Luigi Bon e dal Comune di Tavagnacco, è realizzata grazie al sostegno del Ministero della Cultura, della Regione Friuli Venezia Giulia, da Civibank e Pizzeria Oasi.

Tutti gli appuntamenti sono ad ingresso libero, secondo le norme vigenti, con prenotazione consigliata sul sito www.fondazionebon.com.

Comunicato Stampa