Wunderkammer per l’appuntamento di giovedì 21 ottobre Todo el mundo en general prende spunto dal primo verso del Canto llano de la Inmaculada, un’antica melodia spagnola dedicata a Maria Vergine, un canto elaborato in glosas (variazioni) per organo dal sommo Francisco Correa de Arauxo.

Il concerto, che si terrà nella Chiesa Luterana alle 20.30, si snoderà lungo il filo rosso della letteratura tastieristica spagnola, dagli albori alla fine del ‘700 grazie alle abili dita di Maria Cecilia Farina. Premiata in concorsi organistici e cembalistici nazionali e internazionali, Maria Cecilia ha tenuto concerti in Italia, Europa, Argentina, Israele e Corea del Sud. Ha effettuato registrazioni per RAI, Radio Svizzera Italiana, Israel BC e inciso come solista numerosi CD.

L’arco cronologico di più di un secolo che abbraccia i regni di Carlo V, Filippo II e Filippo IV è il Siglo de oro delle arti iberiche: un’epoca di giganti della letteratura e del teatro (Cervantes, Lope de Vega), delle arti figurative (El Greco, Velasquez) e della musica, che vive uno straordinario sviluppo del linguaggio polifonico vocale e strumentale.

«Questo è uno dei momenti più magici per le arti della penisola iberica – spiega la musicista Maria Cecilia Farina – è un momento straordinario per l’arte e il percorso del concerto parte proprio dal Siglo de oro per poi arrivare fino al 1700, mettendo anche a confronto la musica spagnola con quella di un grande italiano che ha passato metà della sua vita nella penisola iberica cioè Domenica Scarlatti rimanendo estremamente influenzato dai profumi, dalla musica e dal folklore di questa terra».
La serata prevede infatti musiche che spazieranno da il “cieco di Burgos” Antonio de Cabezon (1510-1566), organista e “musico da camera” presso Carlo V e Filippo II, considerato il padre della letteratura spagnola per strumenti a tastiera, ad opere del sivigliano Francisco Correa de Arauxo (1684 – 1654). Si prosegue con opere dell’aragonese Sebastián Aguilera de Heredia (1565 – 1627), autore dell’unico esempio conosciuto di Ensalada per tastiera che alterna stili diversi con sorprendente varietà metrica e ritmica, a quelle di Juan Cabanilles (1644 – 1712), figura eminente della scuola valenciana la cui musica mette mette in luce lo stretto legame tra lo stile italiano e gli autori iberici. Ed ecco poi anche le tre Sonate di Domenico Scarlatti, italiano che scelse la Spagna come sua patria, incastonate nel programma. Infine il concerto si chiuderà con due autori spagnoli pressoché sconosciuti del secondo Settecento: Mateo Antonio Perez de Albeniz e Fray José de Larrañaga che testimoniano come la musica tastieristica iniziava a cedere il passo allo stile galante e all’influenza operistica.

Comunicato Stampa

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