Martedì 28 Marzo FEDERICO BUFFA RACCONTA L’INCONTRO TRA GIGI RIVA E FABRIZIO DE ANDRE’,GIOVEDì 30 ARRIVA IL MUSICAL DEI RECORD FORZA VENITE GENTE

Settimana all’insegna degli appuntamenti esclusivi al Teatro Verdi di Gorizia, con ben due spettacoli nel giro di due giorni che non faranno altre tappe in regione. Martedì 28 marzo, alle 20.45, Federico Buffa racconterà che cosa si sono detti Gigi Riva e Fabrizio De Andrè quando si sono incontrati il 14 settembre del 1969, dopo una partita a Genova di un Cagliari che proprio quell’anno avrebbe vinto l’unico storico scudetto, in Rivadeandrè – Amici fragili. Giovedì 30 invece, sempre alle 20.45, arriverà la versione del quarantennale del musical dei record Forza venite gente, incentrato sulla storia di San Francesco d’Assisi, patrono d’Italia. Una produzione tutta orgogliosamente italiana, che da anni sta riscuotendo un travolgente successo. La biglietteria, in via Garibaldi 2/a (tel. 0481 383601), è aperta da lunedì a venerdì dalle 17 alle 19 e sabato dalle 10.30 alle 12.30. Nelle giornate di svolgimento degli spettacoli i biglietti per l’evento della serata saranno acquistabili in biglietteria dalle 20 fino a inizio rappresentazione. Online i biglietti sono disponibili su Vivaticket.
Rivadeandrè-Amici fragili vedrà in scena appunto il giornalista e telecronista sportivo Buffa accompagnato dalle note di Marco Caronna (chitarre, voci) insieme ad Alessandro Nidi (pianoforte, tastiere), e con un evocativo cameo in video di Paolo Fresu con una sua personale versione del brano tradizionale No potho reposare. I testi dello spettacolo sono degli stessi Buffa e Caronna. Sono quindi accostate due leggende: il campione lombardo, simbolo del Cagliari e della Nazionale italiana, e il grande cantautore genovese. Sembra un incontro tra due mondi lontanissimi e invece, nel silenzio che caratterizza la prima parte della serata, scorrono i pensieri di due randagi che, in campi e in modo diversi, hanno sempre scelto di stare dalla parte degli altri randagi. In mezzo ai silenzi si snodano i punti di contatto di due universi che condividono la Sardegna, il mare, i colori, il rosso e il blu, uno del Cagliari, l’altro del Genoa, il pubblico che li segue religiosamente, il calcio, la musica, le canzoni. E un brabo in particolare: quella Preghiera in Gennaio che Fabrizio scrive tornando dal funerale dell’amico Luigi Tenco. E la notte diventa alba, entra in scena un maître à penser di Fabrizio, Georges Brassens, ispiratore anche di una certa propensione all’anarchia del più forte attaccante della storia del nostro calcio, scorrono parole e parole di canzoni, galoppate verso un sinistro che gonfia la rete o un inciso che entra nell’anima… Quando le parole diventano di troppo Fabrizio regala a Gigi la sua chitarra, Gigi regala a Fabrizio la sua maglia numero 11. I due si salutano, non si vedranno mai più. Forse, proprio per questo, un incontro diventa teatro.
Scritto da Mario Castellacci, giornalista, scrittore, commediografo e sceneggiatore che è stato nel 1965 tra i fondatori de Il Bagaglino, per il quale ha operato per oltre trent’anni, e da Piero Castellacci con la collaborazione di Renato Biagioli e Pietro Palumbo, Forza venite gente si avvale della regia di Ariele Vincenti e delle musiche di Michele Paulicelli, Giampaolo Belardinelli e Giancarlo de Matteis. 20 artisti, fra attori, cantanti e ballerini, ci accompagnano in questo viaggio musicale composto da 23 scene cantate, dedicate al racconto della vita di una delle figure più importanti della Cristianità. Un viaggio per alcuni aspetti mistico e spirituale, per altri, di elegante intrattenimento e di travolgente simpatia. Dopo il debutto il 9 ottobre 1981 al Teatro Unione di Viterbo, l’italianissimo Forza Venite gente ha collezionato oltre 3.500 repliche con più di due milioni e 500 mila spettatori. A Padova, nello Stadio Appiani, insieme a Papa Giovanni Paolo ll, hanno assistito alla rappresentazione, oltre 30mila spettatori. Decisamente numeri da capogiro per uno spettacolo musicale tutto orgogliosamente italiano. La versione del quarantennale, fedele all’originale per trama e contenuti, per sviluppo drammaturgico e partiture musicali, risulta profondamente rinnovata nella tecnologia e nella qualità dell’allestimento. Lo spettacolo è così portato alle atmosfere di un vero e proprio musical di immagine nord-europea, rimanendo però profondamente ancorato alla maestosità di una figura, quella di San Francesco, che nel mondo, è icona della cultura apostolica ed emblema della spiritualità cattolica. Inoltre sono dedicate intense riflessioni al rapporto tra padri e figli, spesso contaminato da aspettative diverse e da valori distanti, che alimentano sofferenti dicotomie, nella ricerca disperata di un reciproco amore. Lo spettacolo offre quindi due diversi piani di lettura: da una parte la rappresentazione di una verità documentata, la descrizione di un contesto all’interno del quale si muove la figura di San Francesco d’Assisi, dall’altra, il rapporto fra padri e figli, che non ha bisogno di riferimenti storici, perché fa parte della storia dell’umanità, di tutte le generazioni e di tutte le epoche. Il cast vede l’attore e regista teatrale Mauro Mandolini vestire i panni di Pietro di Bernardone, mentre Stefano di Lauro è Frate Francesco e Giulia Gallone è La Cenciosa. Completano la rosa dei protagonisti una serie di giovani e talentuosi artisti: Giulia Cecchini interpreta Santa Chiara, Benedetta Iardella La Povertà, Michelangelo Nari Il Diavolo e Simone Cravero Il Lupo.
I prossimi appuntamenti
Nella Prosa due gli omaggi alla drammaturgia americana, per l’esattezza martedì 4 aprile a Tennesse Williams con La dolce ala della giovinezza, che porterà al Verdi Elena Sofia Ricci, e sabato 6 maggio ad Arthur Miller con Uno sguardo dal ponte, con Massimo Popolizio. Per Musica e Balletto il grande divo della danza spagnola Sergio Bernal porterà il pubblico in un viaggio nel repertorio di coreografie e musiche spagnole venerdì 14 aprile in A night with Sergio Bernal, con Alice canta Battiato sabato 13 maggio ci sarà l’omaggio a un indimenticabile maestro della musica italiana, per la prima volta in regione con uno straordinario quartetto d’archi dei Filarmonici italiani. In Verdi Racconta Marco Goldin tornerà al Verdi giovedì 20 aprile con Gli ultimi giorni di Van Gogh, con uno schermo panoramico e proiezioni al laser ad altissima definizione e l’accompagnamento delle musiche di Franco Battiato. Il giorno successivo, alle 10, grazie alla Fondazione Carigo, lo spettacolo sarà riproposto come evento speciale per le scuole.

comunicato stampa

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