SABATO 20 OTTOBRE CON LA TRAVIATA IL TEATRO VERDI DI PORDENONE RACCOGLIE E UNISCE L’INTERA CITTÀ: SI ALZA IL SIPARIO SULLA NUOVA STAGIONE 2018-19 NEL SEGNO DELLA VOCE CON L’ALLESTIMENTO DEL TEATRO LIRICO TRIESTINO. SULLE NOTE DEL CAPOLAVORO VERDIANO, SI CELEBRA UNA FESTA A CUI, ACCANTO AI SOCI FONDATORI, SI AFFIANCANO TUTTE LE CATEGORIE ECONOMICHE, DISTINTAMENTE. “LE DIVERSE COMPONENTI CITTADINE ADERISCONO AL ‘LORO’ TEATRO APPOGGIANDONE LA MISSIONE CULTURALE DI INTERLOCUTORE CHE VUOLE RAPPRESENTARE AL MEGLIO UN TERRITORIO CULTURALMENTE UNICO, VIVACE, NEL QUALE LA QUALITÀ DELLE PROPOSTE È RICONOSCIUTA A LIVELLO NAZIONALE E INTERNAZIONALE” SPIEGA IL PRESIDENTE GIOVANNI LESSIO
È già sold out l’avvio di stagione del Teatro Verdi di Pordenone: sabato 20 ottobre il Comunale apre le porte alla città con La Traviata di Giuseppe Verdi. Una festa nel segno del melodramma, per celebrare una delle pagine più belle del genio di Busseto, occasione per il territorio di ritrovarsi, ed emozionarsi, intorno a uno dei titoli più innovativi, travolgenti e intensi del repertorio operistico. La Traviata sarà di scena nel nuovo allestimento del Teatro Lirico di Trieste, protagonisti l’Orchestra e Coro della Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste: sipario sabato sera alle 20.15 e con la prova generale venerdì 19 alle 16 aperta alle sole scuole. Appuntamento che precede il lancio del tour in Giappone della produzione triestina.
L’avvio di stagione proprio con La Traviata assume un duplice valore simbolico: anzitutto l’inaugurazione di un progetto Voce che sarà filo rosso all’intero cartellone musicale del Verdi, un suggestivo fiume sonoro che scandirà le tappe di rilievo della programmazione. La scelta del titolo verdiano, inoltre, vuole valorizzare la nuova produzione dello Stabile Lirico FVG che porta le blasonate firme di Fabrizio Maria Carminati alla direzione, di Giulio Ciabatti alla regia, e Francesca Tosi Maestro del coro. La cultura è uno degli elementi fondanti in cui una comunità si riconosce e identifica; ne è dimostrazione il fatto che per questo spettacolo ai partner istituzionali quali Regione Friuli Venezia Giulia, Comune di Pordenone (in sala ci sarà anche il sindaco di Pordenone Alessandro Ciriani), Camera di Commercio e Crédit Agricole FriulAdria, si sono affiancate le associazioni di categoria, a dimostrazione della vicinanza al Teatro e all’evento. «Il nostro teatro è una vera e propria fabbrica di cultura e sperimentazione; quando si riescono a tessere legami concreti e duraturi tra cultura e territorio, i benefici riguardano società, economia e nuove generazioni, perché ciò consente di immaginare un futuro credibile» spiega Michelangelo Agrusti, presidente di Unindustria Pordenone. «Siamo convinti dell’assoluta importanza che riveste per il nostro territorio il Teatro Verdi, sia come motore di sviluppo della cultura che come contenitore della città stessa» aggiunge Luigi Piccoli, presidente di Confcooperative. Il Teatro Verdi è anche specchio della società, «Siamo particolarmente lusingati di far parte del progetto culturale Teatro Verdi, un sistema capace di tessere un legame fra imprese del Terziario, organismi istituzionali e società civile. Un progetto che unisce e valorizza il nostro territorio, dando spazio e dinamismo a nuove esperienze artistiche» afferma Alberto Marchiori presidente di ConfCommercio Imprese per l’Italia. «Abbiamo scelto di esserci, accanto al Teatro Verdi, perché convinti del legame indissolubile che esiste tra cultura e territorio, economia e società, fattori che, insieme, sono vincenti. Del resto cultura e arte fanno parte del DNA dell’artigianato che da sempre custodisce e tramanda sapere e saper fare – dichiara il Presidente dell’Unione Artigiani di Pordenone, Confartigianato Imprese, Silvano Pascolo – Il Teatro Verdi, poi, rappresenta più di un luogo o di un contenitore di eventi: è il simbolo dell’amore per la cultura di questa città e del Friuli occidentale, oltre ad essere fucina di occasioni per avvicinare i giovani all’arte generando, in questo modo, cultura. Ecco perché siamo lieti di essere partner del Teatro Verdi in questa come in altre occasioni che rendono stretto il legame tra economia, cultura e crescita.
«Questa inaugurazione è il punto di partenza di una stagione davvero unica, per sforzi, approcci, complessità. Esprime al meglio l’adesione delle componenti cittadine al ‘loro’ teatro, e la missione culturale del verdi, teatro della città che si propone di rappresentare al meglio un territorio culturalmente unico, vivace, nel quale la qualità delle proposte è riconosciuta a livello nazionale e internazionale» osserva Giovanni Lessio presidente del Teatro Verdi. Non poteva che essere la lirica a racchiudere questa pluralità di significanti, poiché «la voce è un elemento cardine attorno a cui si svolge il nostro progetto culturale quest’anno. La voce sarà lo strumento protagonista, in frangenti corali, solistici, cameristici e lirici, con una parentesi di voce jazzistica. Perciò la scelta di un titolo operistico di questa importanza, il melodramma verdiano più rappresentato al mondo» spiega Maurizio Baglini, direttore artistico della sezione Musica e Danza del Teatro, e pianista di rilievo internazionale: la rivista “Musica” nel numero in edicola (il numero 300) gli ha dedicato la copertina e un’ampia intervista dove si dà conto proprio del lavoro progettuale portato avanti dal Teatro di Pordenone.
Atmosfera inaugurale resa speciale che al Bar Licinio, punto d’incontro pre-spettacolo nel foyer del primo piano, dove, dalle 18.45, si potrà assaporare una nuova creazione, il cocktail “L’immorale” ispirato proprio al brindisi dei “lieti calici”, oltre al buffet smart food (prenotazioni alla Biglietteria del Teatro 0434 247624).
comunicato stampa