Un’altra chicca per il pubblico di il Volo del Jazz sul palco del Zancanaro di Sacile. Randy Brecker (un passaggio a vedere chi è non fa male), il re della tromba jazz, rock e R&B, per la prima volta in Friuli, accompagnato dall’Orchestra dell’Accademia Musicale Naonis di Pordenone diretta da Valter Sivilotti con al Fazioli un’altro grande artista della nostra regione Glauco Venier.

Un tributo a Cole Porter, Duke Ellington e George Gershwin magistralmente arrangiato da Sivilotti, che trasporta gli arrangiamenti dei fiati agli archi, armonizzato superlativamente ai tasti bianchi e neri da Glauco Venier e sontuosamente impreziosito dal suono di tromba e filicorno di Randy Brecker. L’orchestra Naonis sfoggia talento e precisione che l’artista americano sottolinea con cenni di apprezzamento per tutto il concerto. Il suono della sua tromba, sulle armonie dei grandi della musica d’oltre oceano di anni purtroppo passati, è magico. Una sensibilità che non altera mai un tono e una dinamica perfetta che non lascia percepire una sbavatura nella forza del suono sempre coinvolto nell’espressione globale del suono che raggiunge il pubblico. Pubblico che ringrazia per l’estasi che si propaga tra le poltroncine rosse a suon di fragorosi applausi. Un brano dietro l’altro tra le note di quei grandi compositori e autori che hanno segnato il cambiamento della musica mondiale. Motivi che restano nella memoria una volta ascoltati, con quella grande semplicità armonica che fa parte delle grandi opere che nascondono la complessità nel loro background, regalando solo bellezza all’ascolto. Inutile nascondere l’ammirazione per quella capacità che ha il grande Randy nel cauto appoggiare le sue note a volte tra quelle dell’orchestrazione e a volte manifestate in solo, seguendo quelle melodie che sono ormai parte del bagaglio culturale mondiale. Difficile trovare una nota che non stia perfettamente nel tutto. Un’ora e mezza che vola lasciando come sempre quel sapore amaro quando tutto finisce, perché se ne vorrebbe ancora e ancora. I brani in scaletta, che per la maggior parte sono stati interpretati da Blue Eyes Sinatra, ricordano che la musica ha un unico messaggio di condivisione e di inclusione che dobbiamo ritrovare per affrontare nuove strade nella composizione musicale. Proporre un rave in meno e un concerto in più di questo tipo, potrebbe portare giovamento nel mash up tra storia e contemporaneità musicale, per uscire dal nulla che si aggira tenebroso tra i nostri padiglioni auricolari. A meno che tra un po’ non ci pensi l’AI (Artificial Intelligence) a darci la mazzata finale, oppure a trovare la quadra in tutto questo guazzabuglio. Vedremo… Intanto rimangono con noi tutte queste meraviglie ancora reali e non virtuali, che restano indelebili una volta vissute. Grazie a “il Volo del Jazz” per averci ospitato, grazie all’orchestra dell’Accademia Musicale Naonis, a Glauco Venier, a Valter Sivilotti e al Teatro Zancanaro per lo spettacolare evento che ci ha concesso di ascoltare. Altri appuntamenti vi aspettano e, vista la qualità, un passaggio al sito per vedere cosa rimane da vedere, potrebbe essere una buona idea.

© Massimo Cum per instArt
© Foto Luca A. d’Agostino

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