Il Giovanni da Udine apre le porte anche a giovanissimi spettatori con una rassegna di spettacoli a loro dedicati. Il cartellone 2020 di Teatro Bambino, realizzato con la consulenza artistica di teatroscuola – Ente Regionale Teatrale del Friuli Venezia Giulia, domenica 16 febbraio ha proposto “Pulgarcito”, spettacolo pluripremiato della compagnia basca Teatro Paraiso – Vitoria Gasteiz (Spagna), ispirato alla famosissima fiaba di Pollicino.
Una fiaba non proprio rassicurante visto che racconta dell’abbandono di bambini da parte di genitori stremati dalla povertà e di un orco che, magari solo per sbaglio, finisce per mangiarsi le sue stesse figlie…. E’ universalmente noto che le favole spesso sono fonte di paura e l’abbandono rappresenta una paura diffusa e costante soprattutto nei soggetti più deboli, bambini e vecchi. Inaki Rikarme, che ha curato la regia e insieme a Inaki Salvador ha scritto il testo della messa in scena, ha stravolto i ruoli originali, affidando al figlio quello del narratore e al vecchio padre quello del bambino che per addormentarsi vuole sentirsi raccontare la favola.
Una storia che viene dal passato per parlare di attualità. Oggi ad abbandonare non sono i genitori ma i figli. Niente foreste e sassi sulla scena: il luogo in cui si svolge l’azione è una camera da letto di una casa come tante con un figlio è intento a preparare la valigia del padre in procinto di lasciarla, forse per sempre, destinazione più probabile una casa di riposo. Il padre, vecchio e malandato ma ancora lucido per comprendere il destino che lo attende, fa i capricci, non vuole cambiarsi il pigiama che si è sporcato cenando, non ne vuole sapere di andare a letto e continua a mangiarsi pezzi di pane nascosti. Chiede al figlio di raccontargli una fiaba, Pollicino la stessa che lui gli aveva raccontato quand’era bambino.
Il gioco del teatro, quello che fa sorridere i tanti bimbi in platea (un po’ rumorosi per le chiacchiere e i continui colpi di tosse) e commuovere i genitori più sensibili, rilegge così la favola di Perrault che diventa un espediente per ricostruire la relazione padre/figlio.
I due protagonisti, Tomàs Fernandez Alonso e Ramòn Monje, padroneggiano la scena e infondono un buon ritmo alla narrazione, ricreando una nuova storia, ammiccando, soprattutto il vecchio padre, alla clownerie e trasformando oggetti d’uso quotidiano in veri e propri personaggi (trasformare i calzini in figlie dell’Orco è un’idea davvero geniale!).
Hanno recitano in italiano quasi perfetto, peccato per un’amplificazione quasi inesistente che ha penalizzato l’ascolto.
A testimoniare il gradimento della platea è arrivato comunque un caloroso applauso finale per i due attori protagonisti che hanno regalato ai piccoli fans anche tante strette di mani, tanti autografi e l’immancabile selfie.

Rita Bragagnolo © instArt

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