A contendersi l’ambito riconoscimento, riservato a scrittori nati o residenti in Triveneto, Austria, Croazia e Slovenia o ad opere di narrativa ambientate in questo territorio, sabato 11 settembre al Teatro Odeon di Latisana c’erano Afferra il coniglio di Lana Bastašić, I bambini di Svevia di Romina Casagrande, e Se l’acqua ride di Paolo Malaguti.

Per la prima volta nella storia quasi trentennale del concorso, la Giuria tecnica ha ritenuto di premiare due opere che, in modo molto diverso, affrontano il tema della memoria e del rinnovamento dell’identità del territorio e di chi lo vive.

A sorpresa e per la prima volta nell’ormai quasi trentennale storia dell’ambìto Premio Letterario Internazionale “Latisana per il Nord-Est”*, promosso dal Comune di Latisana (Udine), sono due i vincitori del Premio Narrativa 2021: la proclamazione è avvenuta nel corso della cerimonia che si è svolta sabato 11 settembre al Teatro Odeon di Latisana, presentata dal conduttore radiofonico Matteo Caccia affiancato dalla giornalista e conduttrice televisiva Marta Perego e dall’attrice Roberta Mattei.

La scelta della Giuria tecnica presieduta da Cristina Benussi è ricaduta su Afferra il coniglio della giovane autrice bosniaca Lana Bastašić, (Nutrimenti, 2020), già vincitrice dell’European Union Prize for Literature 2020 e su Se l’acqua ride dello scrittore padovano (ma trevigiano d’adozione) Paolo Malaguti (Einaudi, 2020).

La motivazione che ha accompagnato la scelta di Afferra il coniglio è la seguente: “C’è una generazione di giovani autori prevalentemente di area balcanica che lavora su innovative forme di narrazione, in grado di rappresentare contraddizioni e aporie della nuova Europa. Lana Bastašić appartiene a questa schiera di narratori figli della guerra, e la storia “on the road” dell’amicizia tra Sara e Lejla si fa lucida metafora di una condizione di straniamento che, a partire da una dolorosa memoria, è capace di rappresentare una buona parte della società contemporanea”.

Se l’acqua ride è invece stato reputato meritevole di vittoria per questa motivazione: “Un romanzo di formazione che – attraverso gli occhi di Gambeto, adolescente che negli anni Sessanta, imbarcato sul burchio, si misura con la fatica e il tempo lento del mestiere di famiglia – penetra il territorio restituendolo attraverso le gole, gli anfratti e le piane della sua propria lingua, in un pastiche che arricchisce l’italiano di immagini a cui già il solo suono del dialetto riconduce, L’acqua ride racconta un universo concluso schiudendolo ai più. Costruendo un processo di continua possibile immedesimazione tra protagonista e lettore, Malaguti dimostra in quest’opera l’universalità dell’esperienza, che non ha tempo e luogo, o, viceversa, li ha e vengono condensati nel racconto letterario”.

La guerra, la povertà, il cambiamento: nei tre romanzi finalisti, Afferra il coniglio di Lana Bastašić, I bambini di Svevia di Romina Casagrande e Se l’acqua ride di Paolo Malaguti, si intrecciano passato e presente di un’area geografica profondamente segnata dalla storia, ma dalla quale emergono protagonisti caparbi, capaci di farsi interpreti di un riscatto che non è solo personale.

I romanz vincitori.

Afferra il coniglio. La Bosnia non è un paese: è una condizione dell’anima. Vivere a Dublino da anni non basta a Sara, giovane traduttrice bosniaca, per recidere il legame con il suo paese. Non basterà Michael, i suoi dischi, una piantina di avocado. Una telefonata di Lejla sarà sufficiente a riportarla a Mostar, metterle su una macchina e viaggiare fino a Vienna per aiutare la sua amica a ritrovare Armin, il fratello scomparso.
Sara e Lejla, due amiche per la pelle con un rapporto teso, di parole non dette, cresciute insieme in una città in guerra consapevoli di quanto stava accadendo e sempre unite da una certezza: Armin è vivo, da qualche parte, ma vivo.
Un romanzo che è un viaggio nella memoria che si sfalda, attraverso un paese sprofondato nell’oscurità e nelle nebbie, spinto dall’impeto vivido e umano del voler conoscere la verità. Alla sua prima prova in narrativa Bastašić compone un mosaico autentico di presente e passato e una raffinata caccia al coniglio che ci lascerà attoniti sulle rive del Danubio. Il romanzo è risultato vincitore dell’European Union Prize for Literature 2020.

Se l’acqua ride. “Poche cose restavano chiare, nella sua mente: che Pellestrina è un’isola magnifica. Che il mare ti entra dentro più dei fiumi. Che, soprattutto, non avrebbe mai fatto altro nella vita: il barcaro era l’arte per la quale sentiva di essere nato”.

Sulla corrente dei fiumi nulla cambia mai davvero. Al timone degli affusolati burchi dal fondo piatto, da sempre i barcari trasportano merci lungo la rete di acque che si snoda da Cremona a Trieste, da Ferrara a Treviso. Quando Ganbeto sale come mozzo sulla Teresina del nonno Caronte, l’estate si fa epica e avventurosa. Sono i ruggenti anni ’60, nelle case entrano il bagno e la televisione in bianco e nero, Carosello e il maestro Manzi. I trasporti viaggiano sempre più via terra, e i pochi burchi che ancora resistono, per ostinazione oltre che per profitto, preferiscono la sicurezza del motore ai ritmi lenti delle correnti e delle maree. Quello del barcaro è un mestiere antico, ma l’acqua non dà certezze, e molti uomini sono costretti a impiegarsi come operai nelle grandi fabbriche. A bordo della Teresina, Ganbeto si sente invincibile. Gli attracchi, le osterie, le burrasche, il mare e la laguna, le campane di piazza San Marco, i coloriti modi di dire di Caronte e i suoi cappelli estrosi, le ragazze che s’incontrano lungo le rotte. Presto, però, non potrà piú far finta di niente, lui che ha un piede nel vecchio e uno nel nuovo dovrà imparare la lezione piú dolorosa di tutte: per crescere bisogna sempre lasciare indietro qualcosa.

Gli autori.

Lana Bastašić, bosniaca, è nata nel 1986 a Zagabria, ma è cresciuta a Banja Luka. Ha pubblicato due raccolte di racconti, un libro di storie per bambini e una raccolta di poesie. Con Afferra il coniglio, suo primo romanzo, ha vinto l’European Union Prize for Literature 2020 ed è entrata nella selezione finale del Premio Nin, il più importante riconoscimento letterario per opere in lingua serba. Vive a Barcellona.

Paolo Malaguti è nato a Monselice (Padova) nel 1978. È autore di Sul Grappa dopo la vittoria (Santi Quaranta 2009), Sillabario veneto (Santi Quaranta 2011), I mercanti di stampe proibite (Santi Quaranta 2013), La reliquia di Costantinopoli (Neri Pozza 2015, con cui ha partecipato al Premio Strega), Nuovo sillabario veneto (BEAT 2016), Prima dell’alba (Neri Pozza 2017), Lungo la Pedemontana. In giro lento tra storia, paesaggio veneto e fantasie (Marsilio 2018) e L’ultimo carnevale (Solferino 2019). Per Einaudi ha pubblicato Se l’acqua ride (2020). Sul Grappa dopo la vittoria (Santi Quaranta 2009) è stato segnalato dal Premio Letterario Internazionale “Latisana per il Nord-Est” nel 2010.

Gli autori premiati hanno commentato così la vittoria:

Questo riconoscimento per me è molto importante, – ha spiegato Lana Bastašić volevo che il mio romanzo diventasse un romanzo europeo e il Premio Latisana per il Nord-Est me lo ha permesso”.

Ricevere il Premio Latisana per il Nord-Est – ha commentato Paolo Malagutiper la mia storia personale è una gioia doppia, perché è stato da qui che idealmente ho cominciato, con la menzione ricevuta nel 2010 per il mio primo romanzo”.

Nel corso della serata è stato premiato anche il romanzo destinatario del Premio Territorio Coop Alleanza 3.0 La felicità degli altri di Carmen Pellegrino con (La nave di Teseo, 2021), e sono stati annunciati i due libri segnalati, Flashover. Incendio a Venezia di Giorgio Falco (Einaudi, 2020), incentrato sull’incendio del Teatro La Fenice del 1996, e Fiamme nere di Marij Čuk (Mladika, 2021), ambientato a Trieste nel 1920.

Quest’anno – sottolinea l’Assessore alla Cultura di Latisana – sono stata particolarmente colpita dalla quantità e qualità delle opere candidate al nostro concorso letterario, segno che finalmente il Premio Latisana per il Nord-Est gode di prestigio e autorevolezza a livello nazionale ed internazionale, obiettivo per il quale mi sono tanto spesa durante il mio mandato. Ho letto con attenzione e ho apprezzato molto le opere selezionate dalle giurie, che hanno lavorato non solo con serietà e impegno, ma anche con passione. Alla fine del periodo dedicato alla valutazione, abbiamo ricevuto dei bei riscontri dalla giuria territoriale e i componenti hanno manifestato entusiasmo per le letture condotte in questi mesi. Quanto alla giuria tecnica, sono particolarmente orgogliosa di averne fatto parte e di aver condiviso con dei grandi professionisti tutte le scelte. Mi sento quindi di ringraziare di cuore tutti i giurati, il felice esito del Premio lo debbo molto anche a loro“.

Per info: www.premioletterariolatisana.it

Comunicato stampa

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