“Pequod – Itinerari di letteratura e giornalismo” al Teatro Miela

Martedì 28 marzo ore 18 – ”La mafia al cinema”
Mercoledì 29 marzo ore 19.30 – “Giornalisti antimafia”

A fine marzo si terrà al Miela una due giorni della rassegna “Pequod – Itinerari di letteratura e giornalismo” interamente dedicata al fenomeno mafioso, in cui si discuterà di giornalismo antimafia e si analizzerà l’immaginario cinematografico dei tanti film ispirati alla criminalità organizzata.
Martedì 28 marzo: ”LA MAFIA AL CINEMA”, un dibattito che vedrà ospiti il giornalista Attilio Bolzoni e la produttrice Sarah Pennacchi, intervistati dal giornalista e presidente di Bonawentura-Teatro Miela Enzo D’Antona.
Attilio Bolzoni, giornalista di “Domani” e già cronista a “L’Ora” di Palermo, ha lavorato a Repubblica per quarant’anni. Tra i suoi tanti libri: “Il capo dei capi”, “La Giustizia è Cosa Nostra”, “Parole d’Onore”, “Il Padrino dell’Antimafia”. Sarah Pennacchi è co-fondatrice della Tico Film Company. Tra i suoi lavori: “La Vera Leggenda di Tony Vilar”, “Slow Food Story”, “Babylon Sisters”, alcuni documentari con Paolo Rumiz e “La Città che Cura” di Erika Rossi.
Nell’incontro si parlerà del documentario sul tema cinema e mafia che Pennacchi e Bolzoni stanno realizzando insieme e anche del sorprendente scambio tra finzione cinematografica e realtà della cronaca. Racconta lo stesso Bolzoni nel trailer del documentario in lavorazione: “Nei primi anni Ottanta, ai tempi della la grande guerra di mafia a Palermo, quando i poliziotti facevano irruzione nei covi ancora caldi dei latitanti, sul comodino nelle loro stanze da letto trovavano solo due libri: la Bibbia e il Padrino”.
Il dibattito sarà arricchito da dei quadri teatrali in cui l’attore Marco Puntin riproporrà celebri brani da film.
A fine incontro si terrà la proiezione del film “La mafia non è più quella di una volta” di Franco Maresco. Il film, Premio speciale della giuria a Venezia nel 2019, è un documentario satirico ispirato agli ideali di Falcone e Borsellino e alla loro permanenza nell’Italia e nella Sicilia di oggi, tra improbabili nostalgie e interviste a insoliti personaggi nello stile di ‘Cinico tivù’.

Mercoledì 29 marzo: nell’incontro “GIORNALISTI ANTIMAFIA” Attilio Bolzoni dialoga con Giovanni Tizian giornalista del “Domani” e autore di molti libri spesso dedicati alle relazioni tra mondo economico e organizzazioni mafiose, il cui padre Peppe Tizian era un funzionario di banca che non si volle piegare al malaffare mafioso e venne ucciso a colpi di lupara a Locri nel 1989. Un delitto rimasto impunito su cui Giovanni ha in seguito indagato. Nel suo libro uscito nel 2022, “Il silenzio. Italia 1992-2022”, racconta la scia di sangue che ha unito in un filo comune la sua famiglia a quelle delle tante altre vittime.
A seguire Lucio Luca giornalista di “La Repubblica” e autore del libro “Quattro centesimi a riga” introduce lo spettacolo, tratto da quest’ultimo, “Volevo solo fare il giornalista in Calabria – La storia di Alessandro Bozzo” con Salvo Piparo e le musiche di Michele Piccione. Il racconto delle pressioni e dello sfruttamento dei collaboratori costretti a scrivere, appunto, per quattro centesimi a riga e le minacce mafiose subite dal giornalista, culminate in un gesto estremo e in un processo destinato a fare giurisprudenza.

Le due giornate sono organizzate con il contributo di Fondazione CRTrieste e in collaborazione con l’Ordine dei giornalisti FVG, il Circolo della Stampa, e Assostampa FVG .

Ingresso libero

Comunicato Stampa

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