IL 2019 DEI CONCERTI DEL CONSERVATORIO TARTINI SI APRE MERCOLEDÌ 9 GENNAIO CON IL RECITAL CHITARRISTICO SOL LUCET OMNIBUS DI LAZAR BALETIĆ.
IN PROGRAMMA MUSICHE DI BRITTEN, CON IL GRANDE CLASSICO “NOCTURNAL AFTER JOHN DOWLAND”, E DI BACH, PONCE E MANGORÈ. COME PER TUTTI I CONCERTI DEL TARTINI L’INGRESSO LIBERO, DIETRO PRENOTAZIONE.

Il 2019 dei Concerti del Conservatorio Tartini si aprirà mercoledì 9 gennaio alle 20.30 in Sala Tartini con il recital chitarristico Sol lucet omnibus di Lazar Baletić: si partirà da “Nocturnal After John Dowland” op. 70 di Britten, una delle opere più importanti del ventesimo secolo per la chitarra classica. Musiche di Bach, Ponce e Mangorè integreranno il programma della serata. Ingresso libero su prenotazione, tel Conservatorio Tartini 040 6724911 www.conts.it
Nocturnal After John Dowland, op. 70 di Britten è stato composto nel 1963 per il chitarrista Julian Bream che lo ha eseguito per la prima volta il 12 giugno 1964. Il brano è basato su “Come, heavy sleep” (“Vieni, sonno profondo”) del “Primo libro di canzoni” di John Dowland (1597). Ogni movimento è una variazione progressivamente più vicina al song di Dowland che conclude il movimento finale. Il celeberrimo Prélude per violoncello solo tratto dalla Suite n. 1 di Bach non ha certo bisogno di presentazioni. Anche nella versione per chitarra riesce ad esprimere chiaramente tutte le caratteristiche della linea compositiva bachiana.
La Sonata III fu completata nel 1927, quando Ponce studiò con Paul Dukas a Parigi. Essa incarna una sorprendente miscela di tratti stilistici, rivelando le radici musicali dell’epoca romantica di Ponce, la sua affinità pianistica con Chopin, il suo cauto abbraccio delle tendenze musicali parigine, così come la sua capacità di rispondere alle richieste di musica di Segovia con un elemento dal suono spagnolo. “Una Limosna por el Amor de Dios” (Un’elemosina per l’amore di Dio), è l’ultimo lavoro che Barrios ha composto prima della sua morte il 7 agosto 1944. Il titolo cita una frase comune usata dai mendicanti a San Salvador, ed è anche conosciuta come “La Ultima Cancion” (L’ultima canzone) come se l’autore fosse consapevole che questa sarebbe stata la sua ultima composizione. Le miniature balcaniche, del compositore e chitarrista serbo Bogdanović, sono una combinazione unica di musica classica, jazz e folkloristica, come tutte le composizioni di questo autore.

Lazar Baletić, nato a Podgorica (Montenegro) nel 1996, ha iniziato a suonare la chitarra a nove anni, compiendo gli studi alla Scuola di musica primaria e secondaria della sua città nella classe di Bojana Brajović. Successivamente ha concluso gli studi di base presso l’Accademia di musica di Cetinje nella classe di Danijel Cerović. Si è esibito in diversi festival di chitarra nel suo paese e nella regione vincendo numerosi premi e riconoscimenti. Ha frequentato diverse masterclasses con docenti di livello internazionale come Z. Dukić, G. Bianco, C. Marchione, H. Kappel, J. Moler, K. Zemitis, Z. Krajišnik, M. Janjić, S. Tošić, V. Ogrizović, A. Hadži Đorđević, ecc. Dopo aver terminato gli studi a Cetinje (Montenegro), li ha proseguiti al Conservatorio “G. Tartini” di Trieste tramite il programma Erasmus K 107 nella classe di Sandro Torlontano. Attualmente è iscritto al Biennio Specialistico Interpretativo al Conservatorio di Trieste con lo stesso docente.

comunicato stampa

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