Il tempo in cui la scienza si mostrava fiera di sé, sicura di conquiste straordinarie, ha lasciato il passo, dopo i giorni della pandemia (e davanti alle sue recrudescenze) a un generale smarrimento. Cosa ci dice la scienza delle sue fragilità? Le confessa o le nasconde?
La tavola rotonda su “Dialogo e Linguaggi: gli scienziati si confrontano”, in programma venerdì 24 luglio alle 17 nell’auditorium della Casa della Musica (via dei Capitelli, 3), è stata pensata e programmata 
dal Centro Internazionale di Studi e Documentazione per la Cultura Giovanile (iSDC) in tempi molto diversi da quelli che oggi viviamo. Tuttavia risponde a queste domande, che hanno radici profonde. Essa offre al pubblico gli strumenti più avanzati del pensiero critico. Non si tratterà di indebolire lo statuto della scienza, né semplicemente di “ricollocare la scienza nella cultura”, secondo le suggestioni rilanciate per superarle dal fisico teorico Ignazio Licata. Ma di qualcosa di molto più importante e affascinante. Il black box – suggerisce la linguista Edda Weigand – è aperto dalla neurolinguistica. Questa, sostiene Christina Valaki, dimostra che c’è una relazione strettissima fra l’appartenenza a diversi sistemi di comunicazione e le modificazioni delle aree cerebrali corrispondenti. Ancor più: lo studio dei linguaggi dell’Intelligenza artificiale, di cui parla l’informatico Andrea Sgarro, richiama l’attenzione sul fatto che la costruzione di big data, a cui guardiamo con timore per l’enorme potere gestito dai soggetti che li detengono, si risolve anche  in un dato “culturale” nel senso più tradizionale del termine: essi vanno a costituire immense “memorie” per loro natura storiche, condizionate dai contesti e capaci di cristallizzare, elaborare, trasformare linguaggi. Andrea Sgarro (studioso anche di molte lingue oltre che di linguaggi “artificiali”) trova sponda nell’intervento del fisico teorico Ignazio Licata. Questi ripensa il tema della evoluzione alla luce dell’analisi dei sistemi complessi, i quali pure obbligano all’utilizzodi nuovi linguaggi per parlare di ordine e di caos, valori di soglia, catastrofi, anticaos, autoorganizazione… Linguaggi che il fisico usa, ma che fanno parte di tutto il patrimonio linguistico della contemporaneità, in primis dell’economia. Ecco allora l’esigenza di una profonda riflessione su quel “gioco misto” (l’espressione è di Edda Weigand) fra performance e competenza, azione reazione e regole da cui nasce il dialogo, e di riflettere sulle ricadute nelle discipline tradizionalmente “umanistiche”, come la storia e il diritto (Gabriella Valera), e sul  carattere di “creazione” che compete a tutto il “fare” umano, come non mancherà di emergere dalla conduzione dell’informatico e scrittore Giuseppe O.Longo. Anche la musica parlerà con la sua voce. Al pianoforte Luca Sacher con musiche di Debussy. La tavola rotonda si svolge nell’auditorium della Casa della Musica: i posti sono numerati e occorre prenotarsi entro le 15 del giorno 24 scrivendo a centrostudicultgiov@gmail.com. La tavola rotonda verrà trasmessa anche in diretta streaming sul canale youtube di ESOF, con possibilità di collegamento e di interventi.

Comunicato stampa

Share This