GRAN FINALE JAZZ & WINE OF PEACE DOMENICA 23 OTTOBRE JAMES BRANDON LEWIS, EREDE DEI GRANDI SASSOFONISTI NERI DEGLI ANNI SESSANTA DONNE DEL JAZZ IN PRIMO PIANO LA VOCE E IL BASSO DI CAMILLA BATTAGLIA & ROSA BRUNELLO GRANDE ATTESA PER JULIAN LAGE, NUOVA STELLA DEL JAZZ MADE IN USA GIÀ CANDIDATO A TRE GRAMMY E PER I JAZZ & TASTE CHIUDONO FRANCESCO BEARZATTI E ROMANO TODESCO

Gran finale, domenica 23 ottobre, per il festival Jazz & Wine of Peace: particolarmente atteso, fra i tanti ospiti dell’ultima giornata, Julian Lage,  che si esibirà in trio alle 18:30 al Teatro di Cormons. Giovane chitarrista californiano, che a 34 anni è già stato candidato 3 volte ai Grammy della musica jazz, Lage è una delle promesse del jazz made in USA. Il suo secondo album, “View With a Room”, per l’iconica etichetta jazz Blue Note è uscito il 16 settembre scorso, e vede Lage ancora una volta in squadra con il bassista Jorge Roeder e il batterista Dave King, e con il grande Bill Frisell, “special guest” nel nuovo brano Auditorium.
La giornata avrà comunque inizio già alle 11, nella Tenuta Villanova di Farra d’isonzo, con le jazziste italiane Camilla Battaglia e Rosa Brunello, rispettivamente voce e contrabbasso, con incursioni elettroniche live. Le due musiciste presentano un repertorio di canzoni che non si identifica nella scelta dei singoli brani, che arrivano da tradizioni e paesi lontani, ma nell’intenzione univoca che si sprigiona naturalmente nella performance di un duo a cui difficilmente si può affibbiare un’etichetta.
Alle 15 si “sconfina” a Vila Vipolže, nell’omonima località slovena, dove dagli States arriva il trio del sassofonista James Brandon Lewis che compone e porta in scena una musica grintosa, funky ed esplosiva. Incoronato da Ebony Magazine come uno dei “sette giovani musicisti da tenere d’occhio” il sassofonista James Brandon Lewis con il suo ultimo album, “Divine Travels”, uscito lo scorso febbraio, propone un free jazz percorso da un tema mistico, una sorta di viaggio spirituale. Lewis, che ha studiato con maestri del jazz come Charlie Haden, Joshua Redman e Matthew Shipp, attinge dalle sue radici religiose, fondendo il sacro spirito del gospel con l’orgogliosa espressione del free jazz.

comunicato stampa

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