6KRIVA5

La XXXIII edizione del Senjam Beneške Piesmi (Festival delle Valli del Natisone) si è svolta a Grimacco nelle giornate di di sabato 10 e domenica 11 novembre. La rassegna, che ha cadenza biennale, accoglie proposte musicali di vario genere nella lingua parlata dalla minoranza slovena delle Valli del Natisone, detta anche “beneciano”. E’ una festa, non solo una manifestazione canora. La votazione dei primi tre brani classificati è effettuata esclusivamente dal pubblico, che deve esprimere in una scheda le tre canzoni preferite. Quest’anno il Festival è stato vinto da un gruppo di giovanissime cantanti, le “6kriva5” con il brano “Mi ni mar / mene j’mar”. Abbiamo incontrato Margherita Trusgnach, il vero e proprio motore nonché la coordinatrice ufficiale di questa manifestazione per tracciare una sorta di bilancio dell’iniziativa.

Ciao Margherita, innanzitutto ci puoi dire chi organizza questo evento che è già giunto alla XXIII edizione?

Il festival è stato ideato e organizzato dal circolo culturale Rečan di Liessa (Grimacco), la prima edizione risale al lontano 1971. Inizialmente si svolgeva ogni anno poi, visto l’impegno (anche finanziario), si è passati a farlo biennale. E’ un evento basato quasi tutto sul volontariato ma ci sono ovviamente dei costi da sostenere che vanno dalla registrazione in studio per la realizzazione del Cd al costo degli impianti necessari per uno spettacolo tutto dal vivo.

Quest’anno si è registrato il “tutto esaurito” sia nella serata di sabato che nel lungo pomeriggio domenicale…

Questo evento è molto atteso. Le canzoni sono tutte inedite, dai testi alla musica, e vede la partecipazione di numerose band giovanili alle quali viene data la possibilità di farsi conoscere e anche di continuare a creare dei pezzi propri. Ci sono sempre belle sorprese.

Puoi dirci brevemente qualcosa sugli artisti che hanno partecipato a questa edizione del Senjam Beneške Piesmi?

Anche quest’anno ci sono stati artisti professionisti, o che già avevano partecipato a questo o ad altri eventi, a quelli che si sono esibiti la prima volta. Il bello sta proprio qui: tutti hanno la possibilità di presentare un pezzo dove l’unica condizione è che deve essere inedito e le parole scritte in uno dei dialetti sloveni della Benecia. Per la musica non ci sono condizioni. Per tutti è stata una bella emozione perché si tratta pur sempre di una gara dove solitamente il pubblico vota molto “di pancia”. Gioca molto l’esibizione e l’orecchiabilità del pezzo.

Franco Reja e Tina Drnovscek

Franco Giordani

Il Festival ha evidenziato una buona ricchezza artistica da parte degli artisti più giovani. Qui secondo te la musica è sentita fondamentale più che in altri contesti?

Il festival, dal suo inizio, ha voluto invogliare a scrivere in sloveno perché rimanesse viva la nostra lingua. Dalle canzoni molto tradizionali delle prime edizioni, suonate da un’orchestra di base, si è via via passati a musiche più elaborate. Qui ha giocato un ruolo importante la scuola di musica (glasbena šola) di San Pietro al Natisone oggi frequentata da quasi tutti i giovani delle Valli. Questa crescita musicale è molto evidente.

Quanto è importante per una comunità come la vostra il Senjam?

E’ sicuramente l’evento più importante della comunità slovena della nostra provincia perché mostra ciò che siamo anche a chi non fa parte della nostra cultura. Quest’anno al Festival c’erano tre cantanti friulani che hanno imparato benissimo i testi sloveni. Questo aprirsi al mondo e non fare solo folklore ma cultura è una cosa che per il nostro circolo è importantissima.

Nel pomeriggio di domenica era presente il Ministro sloveno Peter Česnik. Cosa ha detto del Festival?

Il festival di quest’anno ha ricevuto un contributo dal Ministero per gli sloveni nel mondo e la presenza del Ministro ci ha molto onorato. Il ministro ha avuto modo di vedere con i propri occhi la grande partecipazione, soprattutto giovanile, e il grande lavoro che è stato fatto. Ha detto che bisogna continuare a investire sui giovani e che lo spopolamento delle Valli è una cosa che lo preoccupa e quindi cercherà di aiutarci in qualche modo. Ha anche detto, come risposta a chi insiste a dire che il nostro non è un dialetto sloveno, che anche l’italiano del sud ha qualche problema a capirsi con quello del nord, ma che la lingua di base è per entrambi la stessa.

Il Ministro sloveno Peter Cesnik

Potresti tracciare un breve bilancio del Senjam 2018? Ci sono più luci o più ombre? Cosa si può ancora migliorare?

Mi ritengo soddisfatta. Certo, c’è sempre da migliorare ma come dicevo all’inizio preparare un evento cosi, con le poche risorse che abbiamo, è sempre un miracolo!

Avete prodotto il CD del Festival, peraltro di ottima qualità. Se qualcuno è interessato ad averlo, cosa deve fare?

Cd e brochure con i testi delle canzoni possono essere richiesti al ns circolo (info@recan.it), presso la sede dell’Unione circoli culturali sloveni ZSKD a Cividale del Friuli (via Ivan Trinko n. 8), a San Pietro allo SMO o presso l’ Istituto per la cultura Slovena ISK. Vi invito inoltre a consultare il nostro sito www.recan.it dove potrete ascoltare anche le canzoni delle precedenti edizioni del Senjam beneške Piesmi. Sul nostro sito troverete anche i video e le foto di questo e di altri eventi che organizziamo.
Grazie Margherita.

Noi concludiamo augurando lunga vita a questa preziosa manifestazione.

Moody Goose

Davide Tomasetig

Zmotjens

DFajni Duo

Share This