Si è svolto sabato 20 novembre nel Nuovo spazio di Casso il workshop di Dolomiti Contemporanee “Visioni, progetti, proiezioni dal Vajont”, evento che ha riunito curatori, artisti, ricercatori, architetti, progettisti, università, geologi ed amministratori per discutere le possibilità progettuali offerte dalla valle dal Vajont e più in generale dalle Dolomiti.
LA CORNICE. “Il workshop ha come cornice quelle che furono le scuole elementari, che oggi ospitano le mostre d’arte e le attività di Dolomiti Contemporanee” ha spiegato il sindaco di Erto e Casso e presidente del Parco delle Dolomiti Friulane, Antonio Carrara. “Questo edificio è una dimostrazione tangibile del fatto che le comunità di Erto e di Casso non si fermano solo al ricordo della tragedia immane che le ha colpite, ma vogliono  il futuro di quest’area”.
LA REGIONE. È toccato all’assessore regionale alle Infrastrutture e al Territorio Graziano Pizzimenti aprire l’evento: “Sono particolarmente contento del tema prescelto: per la Regione la rigenerazione urbana e delle aree interne è uno dei punti più importanti” ha commentato. “Quella del Vajont è un’area con potenzialità enormi che devono essere sfruttate. I  ragionamenti ora non si fermano più ai singoli paesi o alle borgate, ma si allargano ad abbracciare intere aree vaste”.
DOLOMITI IN TRASFORMAZIONE. “Oggi affrontiamo la progettazione architettonica all’interno di un territorio in trasformazione” ha spiegato Pierpaolo Zanchetta, coordinatore del Servizio Biodiversità della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia. “Le Dolomiti UNESCO stanno vivendo un momento di cambiamento attraverso eventi sportivi e turistici che le stanno coinvolgendo: parliamo delle future Olimpiadi invernali ma anche del fenomeno dell’overtourism, enormi masse di turisti che vanno gestite e che si concentrano solo su determinate valli montane, trascurandone altre che al contrario vivono una situazione di abbandono”.
PROGETTARE IN AREE CRITICHE. “All’interno del workshop si sono avvicendati rappresentanti del territorio e progettisti” ha raccontato Gianluca D’Incà Levis, curatore di Dolomiti Contemporanee e del Nuovo spazio di Casso. “Il focus è su cosa significhi ‘progetto’ nell’area del Vajont, che non deve essere solo terra di commemorazione ma anche di progettazione.
comunicato stampa