Il Carso di Franco Giraldi a Gorizia grazie al restauro promosso da Cinemazero  

Pordenone, 12 maggio 2022. Il Carso, cortometraggio di Franco Giraldi ritrovato e restaurato da Cinemazero / Pordenone Docs Fest e Fondazione Cineteca di Bologna, dalla copia d’epoca di Videa, sarà presentato al Kinemax di Gorizia venerdì 13 maggio alle 18, con sottotitoli in sloveno. L’evento si inserisce nell’ambito del programma Oriente Occidente La frontiera nel cinema e nella storia 1945 – 1954 – 2025, organizzato dall’associazione culturale Kinoatelje. L’omaggio a Franco Giraldi, regista, attore, scrittore e sceneggiatore sloveno scomparso all’età di 89 anni a Trieste nel 2020, comprende anche la proiezione del film Trieste 1948. A introdurre la serata sarà Riccardo Costantini, responsabile archivi di Cinemazero e curatore del Pordenone Docs Fest.

Il Carso è un cortometraggio prodotto nel 1960 dalla Documento Film e girato durante le vacanze di Natale del 1959 sul Carso triestino. Era stato dato per perduto, fino al ritrovamento da parte di Lorenzo Codelli di una copia a 35mm, conservata in ottimo stato negli archivi della Cineteca di Bologna. Giraldi, all’epoca ex giornalista cinematografico emigrato a Roma e attivo come assistente alla regia, firmava un personalissimo, dolceamaro affresco ‘western’ sulla propria terra d’origine. Giuseppe Pinori – in seguito direttore della fotografia per Nanni Moretti, Marco Tullio Giordana, i fratelli Taviani – immortalava tramite immagini indelebili il duro lavoro quotidiano dei pescatori e dei contadini di Santa Croce / Sveti Križ. Un villaggio in rapido spopolamento, schiacciato tra il confine con la Jugoslavia di Tito e le pendici a strapiombo sul Golfo di Trieste. È del critico triestino Callisto Cosulich, anche lui emigrato nella capitale, il lirico commento fuori campo.

«In questo documentario, ma anche magnificamente nei suoi film di fiction, il Carso è un vero protagonista: non posso non ricordare lo splendido Un anno di scuola, film che ho amato molto e che ho visto nascere, – è il commento di Claudio Magris – Il Carso, per me e per Giraldi, diventa personaggio indissolubile dalla storia di quell’epoca: un territorio aspro, slataperiano, in contrasto con la “vecchia Europa” della città, dove i ragazzi si danno “del lei”. Vedendo questo documentario, non posso non ricordare il magnifico Carso che appare in un film che ritengo un autentico capolavoro di Giraldi, La frontiera. Un film bellissimo, forse il suo più bello».

Comunicato stampa

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