San Vito al Tagliamento, 17/07/2020 – San Vito Jazz 2020 Estate – Simone Zanchini Quartet – Casadei secondo me – Simone Zanchini, fisarmonica – Fabio Petretti, sassofoni – Roberto Bartoli, contrabbasso – Zeno De Rossi, batteria – Foto Luca A. d’Agostino/Phocus Agency © 2020

Così San Vito Jazz 2020 irrompe in estate.
Abbandonato per ovvi motivi il mese di marzo, la forza e la tenacia, la voglia di musica dal vivo, con la convinzione che “la musica possa contribuire a unire le persone e per dare un segnale di speranza” hanno avuto il sopravvento sulle inevitabili difficoltà del momento.
Infine anche la poggia è riuscita a far spostare l’appuntamento dalla prevista ed insolita collocazione all’aperto (i prossimi appuntamenti, se il meteo non ci mettesse ulteriormente lo zampino, si svolgeranno nella bella Piazza Stadtlohn) al comodo e vicino auditorium comunale. Ma tant’è: alle 21.00 precise, con gli immancabili e vivaci saluti di Antonio Di Bisceglie, sindaco di San Vito al Tagliamento, e sagace presentazione del direttore artistico Flavio Massarutto, davanti ad un buon pubblico, rigorosamente distanziato e mascherina indosso, abbiamo potuto godere di “Casadei secondo me”, splendida rivisitazione in chiave jazz a firma del più che noto fisarmonicista Simone Zanchini, in quartetto con Fabio Petretti ai sassofoni, Roberto Bartoli, al contrabbasso e Zeno De Rossi alla batteria.

Non deve essere stato facile per Simone affrontare il mondo musicale di questo gigante della nostra musica popolare: “In generale non mi sono mai interessati i tributi, gli omaggi, le rivisitazioni: le ho sempre trovate cosa vecchia, un pò patetiche e legate al passato. Però, quando mi è stato chiesto di realizzare un tributo a Secondo Casadei, non ho potuto rifiutare. No, Casadei è un’altra cosa!” – ci racconta durante il concerto – “Perché Casadei rappresenta il mio passato come quello di tutti i romagnoli e non solo un passato musicale ma ‘di vita’, in senso generale. Perché se nasci in Romagna e decidi, a sette anni, di suonare la fisarmonica, Casadei diventa automaticamente una tappa obbligatoria che invade felicemente la tua vita. Si, ho iniziato e sono cresciuto proprio con quei suoni. Ed oggi mi ritrovo onorato di poter mettere mano alle melodie composte da questo grande personaggio, nel tentativo di donare loro una nuova veste stilistica e un’odierna freschezza musicale, intrisa di tutte le contaminazioni che, attraverso un lungo percorso di studi, mi hanno formato, come la musica classica e il jazz.”

Non un semplice tributo, quindi, ma una sentita ed intelligente rivisitazione in chiave jazz: le linee melodiche essenziali sono solo un rimando (lanciato ad inizio di ogni brano anche con registrazioni storiche di voci e strumenti); chi ha vissuto quegli anni e quelle musiche non poteva trattenere le emozioni. Poi grazie ad un sapiente e straordinario arrangiamento, brano per brano, Casadei grazie a Zanchini diviene puro jazz. Non mancano quindi richiami alla tradizione, improvvisazioni al fulmicotone, tecnica sopraffina e grande, grande cuore. Un plauso meritano tutti i suoi compagni di viaggio: da Zeno De Rossi (già presente nel disco Stradivarius registrato live al Ravenna Festival nel 2013), batterista incredibilmente dotato e sensibile, che con tipica calma imperturbabile sa sapientemente dosare con grande intelligenza musicale ogni singolo ritmo; ma eccezionali anche i “sostituti” del progetto originale, l’ottimo Roberto Bartoli al contrabbasso, con il suo saggio walking dolce e sicuro, e Fabio Petretti, ai sassofoni contralto e soprano (che in un pomeriggio è riuscito straordinariamente ad “impadronirsi” delle ballate Casadei/Zanchini): anche qui l’essere emiliani o romagnoli ha fatto la differenza!
Più sbalorditiva fra tutti, l’essere riusciti a descrivere “l’uomo che sconfisse il boogie” con un ineffabile atto d’amore colmo di fantasia e grande coraggio, in modo che anche chi non avesse mai frequentato od ascoltato il grande Casadei ha infine potuto comunque godere di un sensibilissimo concerto di puro jazz.

Un grazie sentito quindi all’amico Flavio Massarutto per aver inseguito per diversi anni questo particolare progetto e alla fine essere riuscito a portarlo nella sua San Vito al Tagliamento. L’amore per queste sonorità ascoltate da bambino in famiglia e rivisitate con quel jazz che indiscutibilmente adora da tanto hanno sicuramente soddisfatto lui e tutto il pubblico presente.

Ricordiamo che venerdì prossimo, 24 luglio, potremo assistere in anteprima assoluta al progetto originale “Il trombettista sulla Via della Seta”, un tributo al grandissimo Mario Costalonga (scomparso sei anni fa proprio a San Vito, dopo una lunga e felice carriera internazionale, soprattutto ad Hong Kong) con i nostri imperdibili Mirko Cisilino (tromba), Gaspare Pasini (sax alto), Francesco Bearzatti (sax tenore), Bruno Cesselli (pianoforte), Marc Abrams (contrabbasso), Luca Colussi (batteria).

Attenzione: l’acquisto dei biglietti è possibile solo in prevendita presso l’Ufficio IAT (giovedì e venerdì dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 18.00; sabato dalle 9.30 alle 12.30, domenica dalle 15.00 alle 18.00 (0434 80251, iat.sanvitoaltagliamento@gmail.com).
Una occasione semplicemente unica, non fatevela scappare. Inizio, come sempre, alle ore 21.00.

San Vito Jazz 2020 Estate è realizzato grazie al Comune di San Vito al tagliamento, all’Assessorato ai Beni e alle Attività Culturali e all’Ente Regionale Teatrale del Friuli Venezia Giulia.

Luca A. d’Agostino © instArt

Share This