Sono due spiriti irrequieti che cercano, ciascuno a proprio modo, conoscenza, verità e senso nella vita e in questo continuo interrogarsi si consumano e si provocano a vicenda anche sulla sincerità e purezza dei sentimenti reciproci». Così il regista Claudio De Maglio inizia le sue note intorno al primo studio “Carlo e Nadia”, il prossimo progetto del Teatri Stabil Furlan (Tsf) diretto da Massimo Somaglino, in scena a Mittelfest mercoledì 1 settembre alle ore 17.00 e alle ore 18.30, e giovedì 2 settembre alle ore 17.00 nella Chiesa di Santa Maria di Corte a Cividale del Friuli (info e prenotazioni su mittelfest.org).  
Preventivato il tutto esaurito alle date cividalesi, il Tsf ha programmato per questo nuovo spettacolo delle nuove date in regione, negli immediati giorni a seguire, e precisamente: il 3 settembre nella Sala Civica di Cormons, il 4al Teatro Arrigoni di San Vito al Tagliamento, il 5 al teatro San Giorgio di Udine ed il 6 a Palazzo Lantieri di Gorizia. Tutti questi appuntamenti, con capienza massima d’accesso di 40 persone ciascuno, inizieranno alle ore 18.30 e per assistervi sarà necessaria la prenotazione attraverso la sezione biglietteria del sito teatristabilfurlan.it e l’esibizione del green pass prima dello spettacolo. 
“Carlo e Nadia” è un primo studio, in lingua italiana, friulana, russa e francese di un ampio progetto che vedrà completa luce nel 2022, dal titolo “Michelstaedter. La grande trasgressione”, dedicato alla figura del giovane scrittore, intellettuale e filosofo goriziano Carlo Michelstaedter (1887 – 1910). Pensatore e autore irrequieto, sensibile, geniale, esploratore di diversi linguaggi e mezzi espressivi, tra cui la pittura e la poesia, autore di un “Epistolario”, vari saggi, dialoghi filosofici e una tesi di laurea dal titolo “La Persuasione e la Rettorica”, mai discussa a causa del suicidio avvenuto con un colpo di pistola all’età di ventitré anni. 
Tra le persone con cui Carlo ha maggiormente legato nel corso della sua breve vita c’è Nadia Baraden, profuga russa di vent’anni, bellissima, elegante, cosmopolita, anarchica, nichilista e rivoluzionaria, studentessa all’Istituto di Belle Arti di Firenze dove Carlo la incontra, la frequenta, se ne innamora. Lui le dà lezioni di italiano e lei posa per lui. 
È da questi incontri avvenuti nel 1907 che Antonio Devetag, ideatore e autore del testo, tesse la trama del loro vivere e del loro viversi, in scene ambientate in uno studio d’artista, una soffitta stile bohémien a Firenze. Passioni, aspirazioni, sogni e realtà, attrazioni e respinte, desiderosi entrambi di un amore che non sarà corrisposto, i due sono presi in un vortice di emozioni che alimenta le loro reciproche irrequietudini, ambizioni, voglie di verità e di libertà. Carlo e Nadia si mettono costantemente alla prova tra impeti, slanci e cadute, fino ad un inesorabile finale. Con gli attori Radu Murarasu nel ruolo di Carlo e Dina Mirbakh in quello di Nadia, la regia di Claudio De Maglio e la collaborazione della Civica Accademia d’Arte Drammatica “Nico Pepe”, le musiche dal vivo sono del violoncellista Riccardo Pes, i costumi di Emmanuela Cossar, lo spazio scenico e luci a cura di Claudio MezzelaniTutte le info su teatristabilfurlan.it
comunicato stampa
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