Paolo Rossi

Gli organizzatori di R-evolution Festival, in programma da venerdì 19 novembre  al Teatro Verdi di Pordenone, annunciano che una forte indisposizione influenzale impedirà all’attore Paolo Rossi di essere protagonista questa sera alle 21.00 dell’evento di chiusura della prima giornata di festival. Le Lezioni di storia contemporanea al centro di R-evolution proseguono con numerosi protagonisti fino a domenica sul tema “Green challenge”.

Il virus che da due anni tiene in scacco il pianeta deriva da un salto di specie o è uscito da qualche laboratorio dove veniva indagato? E quale futuro ci aspetta nei prossimi cinque anni: come vivremo, lavoreremo, come ci sposteremo, cosa mangeremo, quale uso faremo del nostro tempo? Sono questi i temi al centro di R-evolution Festival, il format di Lezioni di storia contemporanea promosso dal Teatro Verdi di Pordenone, un cartellone focalizzato sulla più stretta attualità, curato per l’Associazione Europa Cultura da Daniela Volpe e Paola Sain, realizzato in sinergia con Crédit Agricole FriulAdria, con la collaborazione di Fondazione Pordenonelegge e CGN Esplorato Culturali.

Sabato 20 novembre, dopo la proiezione del documentario “Quello che serve” (Rai3), di Chiara Ambros e Massimo Cirri (ore 15), e dopo l’incontro clou, alle 16, su “Leggere la pandemia per scrivere il futuro. Il diritto alla salute nell’Agenda 2030” – protagonisti Silvio Brusaferro. Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, e Massimo Cirri, autore e conduttore di Caterpillar Rai Radio2, con Michela Nicolussi, redazione Corriere Veneto –  i riflettori  saranno puntati, dalle 17, sul giornalista Paolo Barnard, autore de “L’origine del virus” (Chiarelettere) che, insieme al giornalista Claudio Pagliara corrispondente RAI da New York, investigherà la genesi della pandemia covid 2020 – 2021 e le strategie di prevenzione di futuri eventi pandemici che potrebbero trovare origine negli stessi laboratori in cui si indagano i virus. Un confronto legato a questioni sulle quali il pianeta si sta ancora interrogando, condotto dalla giornalista del Messaggero Veneto Paola Dalle Molle. Subito dopo il dialogo “… e poi?” Dopo il covid, visioni di futuro”, legato alle buone pratiche che ciascuno di noi, nel suo quotidiano, può attivare per avvicinare i traguardi 2030 dell’Agenda di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite. L’agroeconomista Andrea Segrè, ordinario all’Università di Bologna, e l’esperta di agricoltura sostenibile Ilaria Pertot, docente all’Università di Trento, per edizioni Ambiente firmano la pubblicazione “… e poi? Scegliere il futuro”, intorno alla quale si confronteranno il direttore artistico di pordenonelegge Gian Mario Villalta e l’economista, Chiara Mio, autrice del saggio “L’azienda sostenibile” (Laterza), presidente Crédit Agricole FriulAdria. L’incontro è in programma alle 18 nella Sala Grande del Teatro Verdi di Pordenone, dove, dalle 21, Andrea Segrè sarà anche protagonista dell’evento scenico “-Spr+Eco, obiettivo 2030”, in dialogo con Massimo Cirri, illustrato dalle vignette originali di Francesco Tullio Altan, una riflessione sulla responsabilità che ciascuno di noi ha di prevenire gli sprechi e sulla possibilità di valorizzare le risorse, l’economia circolare, il riutilizzo dei beni e il cibo edibile invenduto.

Nelle ore in cui si valutano i parametri di risposta al virus nelle strutture sanitarie del Friuli Venezia Giulia e di altre regioni italiane, per determinare la possibilità di permanenza in zona bianca malgrado la recrudescenza del virus, al Teatro Verdi di Pordenone si parlerà sabato 20 novembre, degli scenari futuri della pandemia in Italia e in tutto il mondo: alle 16, infatti, nella Sala Grande del Teatro, nell’ambito di R-evolution Festival è in programma l’attesissimo intervento del prof. Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, in dialogo con Massimo Cirri, autore e conduttore di Caterpillar Rai Radio2, e con la giornalista Michela Nicolussi, che si occupa quotidianamente di sanità per le pagine del Corriere Veneto. L’evento sarà trasmesso in streaming live sul sito corriere.it, il prof. Silvio Brusaferro interverrà in video collegamento da Roma, dove in queste ore è impegnato nella definizione delle strategie di risposta all’incalzare della quarta ondata del virus. «A livello mondiale si sono superati i 7 miliardi e 166 mila vaccini, un dato storico – ha spiegato nelle ultime ore il prof. Brusaferro –  Una risposta data n tempi brevissimi, anche se le dosi iniettate non bastano ancora a fermare i contagi. La sanità pubblica – ha aggiunto il presidente dell’ISS – deve immaginarsi come una rete, che parte dai sindaci sul territorio e arriva all’Organizzazione mondiale della Sanità. Serve però poi anche una rete che consideri i sistemi complessi e la formazione del personale sui nuovi temi». Proprio il servizio sanitario sarà al centro del dialogo di domani, a R-evolution Festival: dalle 15 si proietterà il documentario “Quello che serve” (Rai3), di Chiara D’Ambros e Massimo Cirri, punto di partenza per il dialogo “Leggere la pandemia per scrivere il futuro. Il diritto alla salute nell’Agenda 2030”, che vedrà appunto protagonisti Silvio Brusaferro e Massimo Cirri, moderati da Michela Nicolussi. La salute è ancora un diritto? L’Obiettivo 3 dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite si pone questo obiettivo, il Servizio Sanitario Nazionale da oltre 40 anni cerca di garantirlo ai cittadini italiani, come ha pienamente dimostrato durante la crisi pandemica, malgrado le strutture sanitarie abbiano vacillato nel tracollo delle terapie intensive e con i reparti allo stremo. Ma come si prospetta adesso questo diritto alla salute, in un mondo profondamente segnato dalle diseguaglianze, e dove ancora non riusciamo a garantire a tutti i popoli il diritto al vaccino? Gli scenari nel breve e medio termine saranno investigati con una delle voci più autorevoli in materia, nel nostro tempo. Silvio Brusaferro, infatti, medico e accademico italiano, dal 2019 è presidente dell’Istituto Superiore di Sanità e dal 17 marzo 2021 è portavoce del Comitato Tecnico Scientifico per l’emergenza epidemiologica dal Coronavirus. Ricopre la carica di coordinatore dei programmi regionali del Friuli-Venezia Giulia per la gestione e il contenimento del rischio clinico correlato all’assistenza. Ha ricoperto la carica di direttore medico dell’ospedale di Gemona del Friuli tra il 1990 e il 1993 e successivamente dell’Ospedale Universitario di Udine tra il 2002 e il 2006. A seguito della fusione avvenuta nel 2006 tra l’Ospedale Universitario e l’ospedale S. Maria della Misericordia di Udine è divenuto direttore della Struttura Operativa Complessa di Accreditamento, gestione del rischio clinico e valutazione delle performance sanitarie della nascente Azienda Ospedaliero-Universitaria di Udine.  Professore ordinario di Igiene e Medicina Preventiva dal 2006, è direttore del Dipartimento di Area Medica dell’Università degli Studi di Udine dal 2017. È stato co-fondatore e coordinatore dal 2011 dell’European Network to Promote Infection Prevention for Patient Safety (EUNETIPS), coordinamento europeo che si occupa di monitorare l’attuazione delle misure di controllo delle infezioni, con particolare attenzione agli ambiti correlati all’assistenza. È membro del Global Infection Prevention and Control Network, Infection Prevention and Control Global Unit dell’Organizzazione mondiale della sanità.

R-evolution Festival, a cura di Daniela Volpe e Paola Sain per l’Associazione Europa Cultura, è il format di lezioni di storia contemporanea promosso dal Teatro Verdi in sinergia con Crédit Agricole FriulAdria, con la collaborazione di Fondazione Pordenonelegge e CGN Esplorato Culturali, sul tema “Green challenge”. L’ingresso a tutti gli eventi di R-evolution è aperto gratuitamente ai possessori di green pass. Prenotazioni sul sito web del Teatro Verdi Pordenone: https://teatroverdipordenone.it/r-evolution/

L’ingresso a tutti gli eventi di R-evolution è aperto gratuitamente ai possessori di green pass. Info e dettagli: Teatro Verdi Pordenone https://teatroverdipordenone.it/r-evolution/

Comunicato Stampa