Giovedì 23 gennaio alle 20 nella sala al primo piano
dello storico ristorante in via Tavagnacco 9 a Udine
OMAR SOSA E MARIALY PACHECO IN UN
“DUETS” MULTICOLORE TRA SONORITÀ
AFROCUBANE E CLASSICI EUROPEI

Secondo appuntamento per “Alla Vedova in Jazz”, la rassegna giunta alla 7^ edizione che abbina alta gastronomia e artisti di fama internazionale
chiamati a Udine dal direttore artistico Ermanno Basso

Un concerto, due pianoforti, la calda atmosfera di una serata attorno al caminetto, la performance dei due pianisti cubani del calibro di Omar Sosa e Marialy Pacheco. È la promessa di un mix multicolore tra sonorità afrocubane e classici europei.
Sarà un incontro segnato da forte passione ed entusiasmo quello che attende il pubblico per la seconda serata de “Alla Vedova in jazz”, la rassegna giunta alla sua 7^ edizione e organizzata dallo storico ristorante udinese che ha deciso di abbinare alta enogastronomia con musica jazz eseguita dal vivo da grandi artisti di fama internazionale.
L’appuntamento è per giovedì 23 gennaio con la cena che verrà servita alle 20 al primo piano del ristorante di via Tavagnacco 9, per lasciare poi spazio, alle 21.45, al concerto. Ad affiancare i piatti serviti sarà un vino prodotto dalle più prestigiose cantine regionali come Le due terre, Livio Felluga, Jermann, Venica&Venica, oltre a quella delle sorelle Zamaria, l’azienda agricola San Rocco, che, concerto dopo concerto, si alterneranno nelle varie serate.
«Dopo l’applaudito debutto con Rossana Casale – spiega il direttore artistico della rassegna, Ermanno Basso, produttore discografico romano per l’etichetta Cam Jazz con ben sei nomination ai Grammy Awards – avremo come ospite il grande Omar Sosa, un po’ il simbolo di questa rassegna, a fianco di Marialy Pacheco. Per la prima volta due pianoforti entreranno in questa meravigliosa sala e il programma dei due artisti, Duets, sarà il risultato di un’intesa forte, un’interazione a quattro mani, tra forte e pianissimo».
Quella tra Sosa e Pacheco è una tra le forme più alte di dialogo, una conversazione costruttiva, dove gli interlocutori non si parlano semplicemente, ma contribuiscono reciprocamente senza che l’opinione di uno prevalga sull’altro. I pianisti cubani hanno sempre avuto una posizione in qualche modo speciale nel jazz, riscontrando un generale entusiasmo, probabilmente perché la loro musica arriva dritta al cuore, piuttosto che alla testa. Comune alla maggior parte dei pianisti cubani è la fusione tra un’educazione profondamente classica, una virtuosità elettrizzante e uno spiccato groove afro cubano.
Dopo Sosa e Pacheco, il 20 febbraio sarà la volta di Carolina Bubbico accompagnata al piano da Claudio Filippini, due dei più grandi talenti della scena musicale italiana che si esibiranno per la prima volta insieme in un concerto unico. La cena-concerto “Alla Vedova in Jazz” (su prenotazione allo 0432470291), lo ricordiamo, oltre alla direzione artistica di Ermanno Basso (SimulArte), vede come produttore esecutivo Federico Mansutti (Simularte), il supporto tecnico di Stefano Amerio e Lorenzo Crana (Artesuono), e Lorenzo Cerneaz come Tecnico Steinway.

comunicato stampa

 

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